Alla ricerca di… cosa?
Non era la prima volta che spruzzavano nel mucchio
Perché lasciare che accadesse ancora, e poi ancora, e poi ancora?
Forse perchè ci sono cose che accadono e basta.
Forse perché fa parte dello spettacolo.
Forse….”CHISSENEFREGA” del perché?
I perché adesso servono a poco. Ci sono vite che non esistono più. Ci sono le solite frasi di rito, i soliti discorsi, le riflessioni a posteriori. Un copione già scritto. Intanto si muore per un niente, per uno scherzo, per la voglia di lasciarsi andare a qualsiasi cosa senza pensare al male che farà. Ma forse dovrebbero cominciare a chiederselo gli artisti sul palco: “Perché mentre libero la mia musica, la mia voce, la gente intorno a me sente il bisogno di lasciarsi andare e trasgredire?”
E se stessi trasmettendo messaggi sbagliati? Se stessi facendo emergere qualcosa che invece dovrebbe rimanere dentro me ed uscire in modo diverso? E poi, poi accade che un mucchio di giovanissimi sentano il bisogno di una musica forte, ribelle, trasgressiva. Da soli non ce la fanno a darsi un senso, e lo cercano in chi forse si perde più di loro, tra droga, sesso e illusioni. Muore così la loro voglia di vivere e sognare. Muore mentre si perdono in quegli eroi deboli, forse soli pure loro, in compagnia del successo falso e del suo inganno.
È da qui che magari potremmo ripartire. Dalla poesia che ancora manca a tanti ragazzi e ragazze. O che fa loro tanta paura perché gli dà risposte che nessun altro sa. Ma quella poesia è lontana dalle discoteche. Quella poesia abita solo sul letto del cuore, ed è là che saprà aspettarli.