Anziani: prospettive opache e mezze verità del Contratto di Governo
Il Contratto di Governo M5S-Lega sostiene il mantenimento delle persone anziane a domicilio e trascura il ruolo fondamentale delle strutture socio-sanitarie di cui sembra non conoscere la realtà.
Il Contratto di Governo affronta l’assistenza agli anziani nei punti inerenti alle politiche per la famiglia e alla sanità dove viene espressa la volontà di incentivare il welfare familiare ossia di agevolare il mantenimento degli anziani a domicilio.
Questa misura ha indubbiamente il doppio merito di favorire l’autonomia degli anziani e rendere la spesa più abbordabile per le famiglie, in particolar modo per quelle in situazione di fragilità economica.
Tuttavia la risposta ai problemi legati all’invecchiamento della popolazione è incompleta e insufficiente se non include anche in modo concreto il sostegno alle strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie.
Con 382.634 persone assistite (dati ISTAT per il 2015, pubblicati il 23 maggio 2018), di cui quasi 288 000 (75,2%) hanno 65 anni e più, queste strutture rispondono al problema della perdita di autonomia, della dipendenza sanitaria e dell’isolamento sociale.
Il Contratto di Governo pur caldeggiando “la diffusione capillare di strutture socio-sanitarie e a bassa intensità di cura” non dettaglia come concretizzare questa misura e rivendica obiettivi in gran parte già raggiunti circa la presenza delle famiglie nella gestione dei centri residenziali e della vigilanza del rispetto dei criteri di qualità nell’accoglienza degli ospiti.
Nelle strutture residenziali socio-sanitarie e socio assistenziali è già diffusa la presenza di Comitati parenti-ospiti mediante i quali le famiglie degli anziani assistiti e gli anziani stessi possono collaborare al miglioramento dei servizi mediante proposte, valutazioni, attività di informazione e di controllo.
Esistono inoltre delle azioni di vigilanza a carico delle ASL, dei comuni e delle regioni che garantiscono il rispetto degli standard di assistenza previsti dalle normative regionali e nazionali. Queste misure consentono di superare il cliché evocato nel Contratto di Governo delle residenze come luoghi abietti di maltrattamento. Le misure di vigilanza e tutela dei diritti esistono. L’incremento della qualità si otterrà solo con uno sforzo economico che graverà inevitabilmente sulle famiglie in assenza di un sostegno concreto da parte delle regioni e/o dello stato.