Articolo 14 Diritto al lavoro
(1) La Federazione D’Italia è una repubblica democratica, indipendente, presidenziale e federalista, fondata sulla famiglia, sull’educazione e sul lavoro.[1]
(2) La Federazione D’Italia riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove lo sviluppo della nazione per creare le condizioni strutturali base che rendano effettivo questo diritto.
(3) Ogni cittadino ha il dovere di istruirsi, imparare l’arte o la professione che possa contribuire alla crescita dell’individuo e dia beneficio diretto o indiretto alla collettività, svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta un’attività o una funzione che concorra sempre al progresso materiale o spirituale della società.
(4) Il lavoro deve essere remunerato con compenso adeguato sulla base delle capacità e i meriti del cittadino.
(5) La base contrattuale di calcolo sulla quale calcolare la remunerazione mensile e oraria per la paga minima per i contratti privati e tutti i contratti pubblici è la remunerazione annuale del Presidente della Federazione D’Italia, oggetto di legge federale e revisionata dal Congresso Federale ogni quattro anni. Il primo stipendio annuale del Presidente della Federazione, approvato dal Popolo in questa Costituzione e parte costitutiva del nuovo diritto del lavoro, è pari a L’ITA 276.000 o valore equivalente. La moneta nazionale è il solo bene di scambio per il calcolo e la remunerazione del lavoro.
(6) I vari livelli contrattuali sono divisi con un adeguamento salariale basato a un sistema flessibile a scaglioni che valorizza il merito[2] del prestatore d’opera e l’avanzamento professionale nella carriera professionale. I livelli salariali sono indicizzati in percentuale allo stipendio lordo federale riconosciuto al Presidente della Federazione.
(7) Il lavoro è regolato da un contratto di lavoro nazionale collettivo[3], dove:
- si garantisca la dignità del cittadino;
- si incentivi gli investimenti in Italia e la creazione del lavoro;
- si mantenga un sistema economico dinamico di sviluppo flessibile e libero da ostacoli;
- si faciliti l’assunzione e il licenziamento;
- si stimoli la crescita dell’individuo e gli incentivi;
- si contribuisca con la formazione e l’educazione alla creazione di opportunità in un mercato del lavoro libero e aperto;
- si possa permettere lo sviluppo del benessere dei cittadini e che in dignità possano promuovere la formazione delle famiglie e la nascita di progenie per il benessere collettivo.
(8) Il riconoscimento nel lavoro è meritocratico. Lo Stato deve garantire l’applicazione e il rispetto di tale principio, e ogni datore di lavoro ha l’obbligo, una volta all’anno, di consegnare per iscritto al dipendente un documento che ne riporti pregi e difetti, forze e debolezze, opportunità e rischi, al fine di garantire lo sviluppo e la crescita dell’individuo stesso.
(9) ...
[1] Quarta Carta Fondamentale dei Cittadini, Articolo 2 “La forma dello Stato”, comma 1 e 2
[2] Il principio cardine che regola il rapporto lavorativo in Italia è la meritocrazia. La posizione sociale dell’individuo nel mondo del lavoro viene determinata da fattori importanti quali il quoziente intellettivo e l’attitudine al lavoro. Lo sviluppo della Nazione richiede educazione e solo con la conoscenza e la consapevolezza dell’individuo si possono attuare i piani strategici collettivi di progresso previsti dalla Federazione. Il cittadino partecipa attivamente ai programmi di sviluppo nazionale al fine di massimizzare il proprio ruolo nella democrazia partecipativa diretta. Ciò richiede responsabilità individuale e sociale. L’avanzamento professionale o del ruolo del cittadino senza un’assunzione di responsabilità nei confronti di altri, danneggia la collettività e crea quelle distorsioni dove il lavoro si poggia solo su preferenze quali quelle di lobby, conoscenze familiari, nepotismo, clientelismo e di casta economica. L’inefficienza nel mondo del lavoro è causa di sprechi economici, sociali e di perdite di opportunità. Il risultato nel non perseguire l’avanzamento professionale del cittadino per mezzo di un sistema meritocratico porta al fallimento del progetto federale e a un danno grave per la collettività. Le regole meritocratiche da seguire sono le seguenti:
1. che il collocamento del lavoro deve essere conferito secondo esperienza e competenza professionale;
2. le condizioni dell’opportunità di accesso al lavoro deve seguire la domanda;
3. il diretto superiore o chi come previsto da codesta Costituzione specifica i premi per l’adempimento del lavoro, che comunque non devono essere superiore all’equivalente di una mensilità.
[3] Appendice L. Vedi Tabelle 1, 2,3, 4, 5, 6, 7, 8, 9