Artrosi di Caviglia: i Sintomi
La caviglia è una delle articolazioni più complesse del nostro organismo; è sottoposta a forti stress perché quando siamo in posizione eretta deve sostenere l’intero peso del nostro corpo ed è sollecitata in misura ancora maggiore ogni volta che camminiamo, corriamo o saltiamo.
L’#artrosi_di_caviglia, come l’artrosi di anca e ginocchio, vede una costante degenerazione tissutale, in particolare della cartilagine articolare, che porta all’alterazione della forma dell’articolazione stessa.
Trattandosi inoltre di una patologia cronica, se non è trattata peggiora gradualmente, fino a quando non risulti difficile persino fare movimenti elementari come quelli necessari per camminare.
La vera e fondamentale differenza dell’artrosi di caviglia con quella di anca e ginocchio però è la causa e l’età dei pazienti.
Infatti, quando parliamo di artrosi di caviglia, il paziente tipico è un paziente giovane [30-50 anni] con una storia di trauma [frattura della caviglia: frattura di tibia e perone, pilone tibiale, frattura malleolare, bimalleolare, trimalleolare] alle spalle.
La protesi di caviglia è l’intervento che, oggi, rappresenta il gold standard per il trattamento dell’artrosi di caviglia. Si tratta della sostituzione totale dell’articolazione degenerata con un impianto in grado di riprodurne il movimento.
La protesi di caviglia è una soluzione affidabile grazie ai materiali utilizzati, sempre più all’avanguardia, e ai design protesici volti a riprodurre con massima precisione e il più fisiologicamente possibile, l’anatomia e la biomeccanica della caviglia.
Esistono rari casi in cui la protesi di caviglia non può essere però eseguita. Sono casi sempre più limitati grazie ai nuovi design protesici, che permettono un risparmio osseo importante dando la possibilità al chirurgo di posizionare una protesi anche in quelle situazioni in cui il bone stock è molto ridotto [quantità di osso disponibile per posizionare l’impianto protesico]. In quei pazienti con un bone stock insufficiente, o in quelli che soffrono di patologie neurologiche periferiche (drop foot), l’artrodesi, ovvero la fusione della caviglia che viene bloccata a 90° rispetto alla gamba, rimane l’unica opzione possibile.
I sintomi dell’artrosi di caviglia:
1] Dolore: il dolore è il primo segnale che qualcosa non funziona come dovrebbe. Questo è conseguenza del deterioramento delle cartilagini articolari e del malallineamento, spesso associato, che non permette all’articolazione di lavorare in asse.
Il consumo della cartilagine articolare porta ad un processo infiammatorio che determina un ulteriore danneggiamento della cartilagine, in un circolo vizioso.
Di solito, il dolore si percepisce quando si effettuano determinati movimenti e in generale camminando; è solitamente assente di notte, più lieve a riposo e tende ad accentuarsi nel corso della giornata, in particolare dopo sforzi prolungati o al termine della giornata.
2] Rigidità: la rigidità articolare è un’altra importante caratteristica dell’artrosi.
È causata non solo dal tentativo del corpo di rendere più stabile l’articolazione attraverso la formazione di osteofiti, ma anche dalla contrazione della muscolatura, che diventa gradualmente meno tonica per via dei movimenti ridotti. Anche in questo caso, la perdita di mobilità è progressiva e non può migliorare senza un trattamento specifico.
3] Tumefazione: in modo lento e progressivo, l’artrosi della caviglia porta alla tumefazione della zona interessata, che può essere anche dolente al tatto. A causare il gonfiore sono l’infiammazione ed il versamento di liquido sinoviale, il fluido che è contenuto nella membrana protettiva dell’articolazione che serve a “lubrificare” l’articolazione stessa.
4] Deformità: è molto comune che oltre al processo artrosico sia presente una deformità, tipicamente in varismo, che va a complicare il quadro complessivo, causando sovraccarichi di alcune articolazioni e facendole lavorare in modo scorretto.
La deformità quindi non è solo un danno per la caviglia stessa, ma può essere causa di artrosi precoce a livello di articolazioni limitrofe come l’articolazione sottoastragalica, ma anche il ginocchio.