aspettare troppo ad alzare i tassi: un nuovo laboratorio macroeconomico

La settimana è stata molto volatile. Il VIX, l'indice della volatilità USA , è salito fin poco sotto 20. Tra gli investitori sussiste una forte incertezza a causa delle crescenti difficoltà dell’economia cinese, del rallentamento marcato in USA con un probabile inizio della stretta monetaria imminente.

Infatti negli USA l'indice ISM predittivo relativo al settore manifatturiero statunitense è sceso a novembre a 48,6, ai più bassi livelli dal luglio del 2009 e sotto la soglia di espansione (complice il dolaro forte e il settore energetico usa) . L'indice servizi è calato marcatamente ma resta ancora ben messo a 55,9. La notizia ha alimentato l’aspettativa che il ritmo del rialzo dei tassi da parte della Fed sarà molto graduale. Janet Yellen , presidente della Fed, ha indicato di ritenere che i due presupposti per una stretta monetaria - un ulteriore miglioramento dell’occupazione e l’aspettativa di una ripresa dell’inflazione - sono soddisfatti e ha detto che se la Fed dovesse aspettare troppo a lungo, potrebbe essere costretta ad alzare i tassi bruscamente. Ciò potrebbe causare una nuova recessione. In realtà ha già aspettato troppo a lungo e le condizioni per il rialzo erano già presenti da tempo (la prima formulazione era appena si raggiungeva un 6,5% di disoccupazione mentre ormai siamo al 5%). Il quadro sembra destinato a complicarsi

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