Automotive e dati vendite di gennaio: diffondere e interpretare i dati correttamente

Automotive e dati vendite di gennaio: diffondere e interpretare i dati correttamente

Leggo in giro diversi post che inneggiano a traguardi di vendita mai raggiunti nei mesi o negli anni passati con annesso gongolamento.

Senza nulla togliere ai team sales che hanno lavorato bene, non dimentichiamo che il mercato in questo momento risulta “drogato” dagli incentivi e che i dati, al netto di questi aiuti, sarebbero stati ben diversi.

I 120 milioni di euro stanziati e disponibili come contributo per l’acquisto delle endotermiche con emissioni da 61 a 135g/km CO2 sono stati quasi tutti assorbiti nell’ultima settimana del mese (l’apertura della prenotazione delle richieste per l’ecobonus sul portale è stata possibile a partire dal 23 gennaio 2024) con effetti positivi che si protrarranno per i primi giorni di febbraio (termine in cui il plafond stanziato verrà completamente esaurito dalle richieste).

Risultano invece ancora in larga parte disponibili i fondi per l’acquisto di auto elettriche e ibride (circa 98% su 229 milioni per le auto ibride da 21 a 60g/km CO2 e 96% dei 187 milioni per le auto elettriche con emissioni da 0 a 21g di CO2 per Km al primo febbraio).   

Sarà il social utilizzato e il fatto che qui tutto ha un boost all’ennesima potenza (“i’m happy to share that” il mio ultimo pan di spagna è cresciuto moltissimo grazie a un’alveolatura da maestro pasticciere!) ma le informazioni e i decantati traguardi andrebbero comunicati con un pizzico di obiettività in più.

L’evidenza è data dal fatto che i contratti di vendita sul nuovo delle auto che non beneficiano degli incentivi sono andate un filino meglio (probabilmente avendo attirato in concessionaria potenziali clienti interessati all’ecobonus) ma non hanno registrato gli incrementi esponenziali di tutti quei segmenti (piccole, B-Suv, medie dal favorevole rapporto peso/potenza/emissioni) che hanno potuto usufruire del contributo di Stato.

Analoga situazione si è registrata tra dealer dei marchi premium che hanno registrato risultati stabili essendo solitamente meno soggetti a questo tipo di dinamiche (per tipologia di prodotto) e dealer di marchi generalisti che hanno fatto il pieno di presenze e visto entrare in concessionaria tutte quelle persone che avevano necessità di cambiare l’auto (e fatto il grande passo “incentivati dagli incentivi”). 😊

I più tecnici o smaliziati si sono misurati con configurazioni in cui è stato necessario acquistare la versione dell’auto desiderata nell’allestimento inferiore con cerchi più piccoli o evitare di inserire tra gli optional la ruota di scorta per non superare di qualche grammo la fatidica soglia di CO2 che dava accesso all’ecobonus. Equilibrismo e arte dell’arrangiarsi tra pesi, potenze, emissioni e burocrazia.

A marzo, dopo la pubblicazione dei decreti attuativi, ci sarà poi l’entrata in vigore dei nuovi incentivi “potenziati” parametrati anche in base all’Isee e questo determinerà un nuovo impulso all’acquisto e nuove opportunità per le reti commerciali. Ma anche quei dati andranno letti e diffusi con intelligenza.

Un settore così complesso dall’elevato indotto e dalle notevoli potenzialità merita maggiore attenzione, politiche industriali e strategie di sviluppo lungimiranti poiché qualsiasi azione (dall’attivazione degli incentivi alla scelta delle politiche ambientali, dalla delocalizzazione della produzione agli investimenti in nuove tecnologie, dalle formule di vendita ai consumatori alle tipologie di affiliazione commerciale dei distributori) comporta effetti tangibili, in alcuni casi imprevedibili e non sempre auspicabili.

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