Avanti sig. Cavicchi!! Quando il medico, in sala d'aspetto, ti chiama per nome
A proposito di PRIVACY: racconto un piccolo episodio che mi è capitato.
Qualche settimana fa ho dovuto accompagnare un mio parente, che doveva sostenere un esame diagnostico, in un importante ospedale pubblico di una nota città del nord Italia.
Quella mattina il corridoio e la sala d’aspetto del reparto erano affollati di pazienti - chi in piedi e chi seduto - in attesa di essere visitati o esaminati. Essendo arrivati un po’ prima dell’ora indicata nel foglio di prenotazione ci siamo seduti accanto alla porta dell’ambulatorio dove si effettuano gli esami diagnostici, in attesa del nostro turno.
Dall’ambulatorio è uscita un’avvenente dottoressa che, con chioma bionda e voce squillante ha declamato: CAVICCHI!! Avanti! Un anziano signore, evidentemente il sig. Cavicchi, seduto poco distante, si è alzato e con piglio deciso è entrato.
Terminato l’esame ed uscito il buon Cavicchi, si è ripresentata la dottoressa bionda che, con le stesse modalità, ha declamato il cognome del mio parente.
Restando nel corridoio, in attesa che effettuasse l’esame, mi è venuto spontaneo riflettere, probabilmente per una deformazione professionale (essendo DPO - cioè Responsabile della Protezione dei Dati - in un’azienda sanitaria, ma di un’altra città) su quanto sia difficile e complicato cambiare certe consolidate abitudini e far attecchire (prima ancora del rispetto della normativa) la cultura della protezione dei dati personali. Questo anche in contesti, come le strutture sanitarie, dove vengono trattati dati relativi alla salute e, quindi, particolarmente delicati.
Sarà pur vero che, come da citazione di anonimo, “Soltanto l’uomo di cui viene pronunciato il nome è vivo” ma è soprattutto vero (e ce lo dobbiamo ricordare) che, nel 2011 (ancora prima dell’applicazione del GDPR), il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato il vademecum “Dalla Parte del Paziente. Privacy: le domande più frequenti” (tuttora scaricabile dal sito) dove, alla domanda “Nelle sale d’aspetto in che modo il paziente deve essere avvisato del proprio turno?” si legge: “Nei locali di grandi strutture sanitarie i nomi dei pazienti in attesa di una prestazione o di una documentazione … non devono essere divulgati ad alta voce. Occorre adottare soluzione alternative: per esempio, attribuendo un codice alfanumerico al momento della prenotazione o dell’accettazione”.
Nel medesimo vademecum si precisa come “i medici di base, gli studi medici privati e i medici specialistici che hanno un rapporto personalizzato con i loro assistiti, possono chiamarli per nome”. Ma non negli ospedali!
I DPO delle aziende sanitarie queste cose le dicono al personale (e do per scontato che lo abbia fatto anche il DPO di quest’ospedale). Ma non sempre vengono immediatamente recepite. L'episodio (curiosamente, un piccolo ed involontario “audit”) lo dimostra.
Mentre facevo questi ragionamenti, il mio parente, terminato l’esame, è finalmente uscito dalla stanza. Ci siamo quindi avviati verso l’uscita del reparto. Incrociando, però, nel sempre affollato corridoio, un medico barbuto, uscito da altro ambulatorio, mentre, con voce stentorea, chiamava: MALAGUTI!!!
Avv. Stefano Comellini
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9 mesiA me è capitato invece che durante una visita privata la dottoressa mi dicesse nome e cognome di una sua paziente e chiedermi se la conoscevo per un particolare in comune, è normale?
CEO - Consulente Privacylab Certificato - DPO certificato (UNI 11697:2017 e ISO/IEC 17024:2012) - IT e Telecomunicazioni - Consulente mediatore esperto in cyberbullismo - Iniz. form. ID: 7109 – Ed. ID: 36513
4 anniBello spunto in ambito controllo ma mi duole constatare che spesso i dpo vengano usati più per fare revisione di contratti piuttosto che per fare ispezioni operative di verifica e controllo quindi non sanno vosa accada veramente e non formano direttamente gli incaricati. La prova é che la maggior parte dei dpo viene ricercata tra gli avvocati, lo dico senza voler giudicare il metodo ma come considerazione rispetto alla mia esperienza personale. Inoltre posso dire che spesso per un azienda sanitaria servirebbe un team di dpo, una sola persona é troppo poco per sopperire a tutto e qui la differenza la fa il team privacy coinvolto.
Head of HR Operations
4 anniOspedali pubblici e privati in tutta Italia sono perfettamente a conoscenza degli obblighi sulla riservatezza. Non esiste neppure un problema interpretativo o tecnico non risolvibile per accodamento dei pazienti E' un costo, e come sempre in Italia si aspettano le sanzioni per osservare le leggi.
Servizi demografici ed elettorali presso Comune di Villanova Canavese
4 anniGià