Banche: meno filiali, più uffici dei consulenti finanziari. Ma i consulenti sono pronti a gestire (davvero) i clienti?
La riduzione delle filiali bancarie
Da qualche anno, è in corso una revisione della presenza delle banche sul territorio nazionale. Molte filiali delle principali banche, che per anni erano un punto di riferimento per i clienti, sono state dismesse.
I costi fissi di mantenimento pesano infatti sul conto economico: per questo motivo, molte banche preferiscono risparmiare chiudendo le filiali.
L'impatto della crisi finanziaria e le nuove regole
La crisi finanziaria tra il 2007 e il 2009 ha costretto il G20 a introdurre una revisione della regolamentazione bancaria nota come Basilea III. Questa normativa ha apportato modifiche sia ai requisiti patrimoniali che a quelli di liquidità.
Anche il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è stato reso obbligatorio. Questo consorzio garantisce i depositi fino a 100.000 euro per depositante per banca. Inoltre, è stato introdotto il "bail-in", che prevede il salvataggio interno delle banche in difficoltà.
La situazione attuale delle banche
Le banche che rischiavano di chiudere sono state accorpate o salvate, e la crisi finanziaria è ormai un ricordo lontano. Gli utili sono aumentati, e gli azionisti ricevono dividendi significativi.
Tuttavia, il disagio dei clienti sembra essere trascurato, rischiando di compromettere la fiducia e la percezione positiva nei confronti delle banche.
Molti clienti potrebbero sentirsi trattati come strumenti per generare ricavi, senza un reale interesse per le loro esigenze.
La crescita degli uffici dei consulenti finanziari
In contrasto con la riduzione delle filiali bancarie, le società mandanti di consulenti finanziari stanno investendo nell'apertura di nuovi uffici. Questi spazi sono spesso dotati di bancomat evoluti, utili per offrire servizi bancari a basso valore aggiunto.
La transizione dei bancari verso il ruolo di consulente finanziario
Parte degli investimenti è destinata a supportare il passaggio degli impiegati bancari verso la professione di consulente finanziario. Molti bancari ambiziosi, desiderosi di seguire i propri clienti senza le pressioni di budget imposte dalle banche, trovano in questa transizione un'opportunità.
Forti dell’esperienza maturata nelle banche, questi professionisti ritengono di sapere come gestire i clienti anche nelle nuove realtà. Tuttavia, la presunzione di alcuni li porta a commettere errori che ritardano i risultati o provocano la perdita di clienti ritenuti fedelissimi.
La formazione come chiave di successo
Nei corsi di Quota, molti ex bancari partecipano con il desiderio di migliorare il proprio approccio alla professione di consulente finanziario.
Durante la formazione, apprendono aspetti fondamentali del ruolo, come:
Imparano inoltre a distinguere tra la gestione di un patrimonio e la gestione di una persona, di una famiglia o di un'azienda. Questa consapevolezza li porta a comprendere che una relazione efficace con il cliente è cruciale per il successo e per valorizzare il ruolo sociale del consulente finanziario.
L'importanza della consapevolezza del ruolo
Quota: laboratorio di formazione Srls , si impegna a far crescere la professione di consulente finanziario, rendendo i professionisti consapevoli della propria funzione. Questo ruolo, centrale per il benessere delle famiglie, deve essere valorizzato per il suo impatto sociale.
Una relazione efficace non solo rende il consulente finanziario utile, ma anche indispensabile per la comunità.