Benessere del lavoratore in azienda: come la sinergia tra HR e assistente sociale può aiutare l’azienda nel raggiungimento dei propri obiettivi

Benessere del lavoratore in azienda: come la sinergia tra HR e assistente sociale può aiutare l’azienda nel raggiungimento dei propri obiettivi

Qualche Manager buontempone diceva che i problemi si lasciano a casa.

Noi però chi chiediamo: come si può lavorare serenamente se sulle nostre spalle pesano delle preoccupazioni che ci tolgono persino il sonno la notte?

Pensiamo alle famiglie monogenitoriali, alla dipendente donna che ha i genitori anziani e ammalati, al lavoratore divorziato a cui la ex moglie non permette di vedere i figli, o ancora a chi ha un figlio/familiare disabile in casa.

Posso essere tante e variegate le situazioni di cui ciascuno di noi, in misura maggiore o minore, può essere protagonista.

La mia esperienza presso aziende medie e piccole mi ha permesso di constatare come un leitmotiv ricorrente è “i problemi vanno lasciati a casa”. Come se fossero un orologio, un anello, o qualunque altro oggetto che puoi toglierti di dosso e lasciare dove vuoi sapendo che non ti seguirà.

I problemi, invece, investono la sfera emotiva di ciascuno di noi e un’azienda attenta al benessere dei propri lavoratori lungi dall’ammonire il proprio collaboratore dovrebbe dimostrare ancor più la sua vicinanza e l’attenzione al benessere di costui. Il vero Manager sa benissimo che vi è un legame direttamente proporzionale tra benessere personale e produttività aziendale.

Un lavoratore emotivamente sereno produce meglio e di più. Inoltre, sentirsi affiancanti e compresi dall’azienda, contribuisce anche a rafforzare i valori e la cultura aziendale.

Nel nostro Paese, nonostante il conservatorismo di gran parte della classe manageriale per lo più di stampo fordista, non mancano iniziative la cui finalità è quella di promuovere benessere tra i lavoratori. Prima di procedere, però, vorrei richiamare l'attenzione su una ricerca relativa al grado di attenzione al proprio benessere percepito dai lavoratori in azienda.

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Un ruolo di rilievo nella promozione del benessere a livello aziendale lo ricopre in tal senso la figura dell’assistente sociale in azienda, di cui in Italia ISSIM si fa portavoce. Da alcune ricerche condotte su vari livelli a livello nazionale pare che finalmente sempre più realtà imprenditoriali si stiano interessando a questa figura e abbiano compreso che i problemi dei propri collaboratori siano i problemi dell’azienda stessa.

Ma come opera l’assistente sociale in azienda?

Collabora strettamente con l’Ufficio Risorse Umane e decodificando, mediante l'assessment sociale, particolari situazioni che possono demotivare o problematizzare il rapporto di lavoro, l'assistente sociale costruisce una relazione di conoscenza con il dipendente e affianca l'azienda stessa nella gestione del rapporto con il dipendente che attraversa un momento critico della propria vita.

Il raggiungimento degli obiettivi aziendali è fortemente connesso alla qualità di vita personale-familiare, sociale e sanitaria dei propri dipendenti poiché questi ultimi ne determinano la produttività e quindi il guadagno economico. Investire sul valore e sulla crescita del dipendente consente di:

  • promuovere il senso di appartenenza all’azienda;
  • diffondere e rafforzare la cultura aziendale;
  • aumentare la motivazione;
  • incentivare la coesione e la solidarietà tra colleghi, tra dipendenti e datore di lavoro, tra azienda e territorio di riferimento presentandola come un modello virtuoso;
  • migliorare la qualità della vita personale e lavorativa.
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In conclusione, non basta avere uno stipendio per stare bene, occorre che le ore trascorse in azienda siano principalmente serene, dato che rappresentano una quota importante della vita di un lavoratore.

L'assistente sociale può sostenere l'impresa nel raggiungimento dei propri obiettivi attraverso la realizzazione di uno spazio di dialogo, di ascolto e di relazione con i  dipendenti al fine di promuoverne il benessere.



Sitografia:

https://www.secondowelfare.it/aziende/lassistente-sociale-in-azienda.html


Vincenza Vicino

HR Director Albatros 1973 cooperativa sociale a r.l I Business Coach ACC ICF I Team Coach I Trainer Soft Skill -

4 anni

Come HR Manager in un'azienda che opera nel settore no profit, posso dire che l'ascolto è connaturato al nostro modo di lavorare a 360° e questo si rispecchia anche nell'approccio con i collaboratori. Non sarei credibile nel momento in cui spingo ad applicare l'ascolto con i nostri utenti e poi non lo faccio con i miei collaboratori. Sono convinta che il benessere aziendale parta da un ascolto attivo e dall'osservazione attenta di chi ogni giorno ti collabora, magari non puoi risolvere il problema ma ti assicuro che l'attenzione e l'interessamento del management alle problematiche personali dei collaboratori diventa collante per creare fiducia e sinergia.

Michele De Luca

"L'OTTAGONO" Engineering Consulting (Renewable/Conventional Energies Power Plants)

4 anni

Livello di attenzione? 0 (ZERO), specie quando ti dicono: siamo tutti utili e nessuno è indispensabile...altro che benessere del lavoratore. SIAMO ANCORA MOLTO INDIETRO, IN QUESTO PAESE ORMAI VERSO AL FALLIMENTO.

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