Bonus edilizi tra passato, presente e futuro
I bonus edilizi hanno avuto il merito di spingere per il miglioramento del patrimonio edilizio nazionale. Una stima dell’impatto degli incentivi fiscali per le costruzioni, dalla loro prima formulazione nel 2007 all’accelerazione degli ultimi anni, ha permesso, secondo stime recenti, di avere un risparmio energetico e ambientale complessivo delle costruzioni quantificabile in 22.600 gigawattora, un dato equivalente al consumo elettrico annuale di sei regioni come Molise, Basilicata, Calabria, Umbria, Liguria e Abruzzo. Numeri di grande rilievo che si associano anche al lavoro di messa in sicurezza operato grazie alle opportunità concesse dal sismabonus e dal sismabonus acquisti.
Il punto dopo la legge di bilancio 2023
In seguito al dibattito scaturito in riferimento al peso per i conti dello Stato dei bonus edilizi, la Legge di Bilancio 2023, prima ancora della legge 38/2023, di conversione del DL 11/2023 (c.d. Decreto “blocca cessioni”), che di fatto ha imposto lo stop alle modalità di cessione del credito e dello sconto in fattura, aveva riorganizzato la concessione dei benefici. Il superbonus è consentito al 110% fino al 31 dicembre del 2023 per condomini e assimilati con delibere condominiali di realizzazioni dei lavori datate tra il 18 e il 24 novembre 2022, con CILAS presentata entro il 25 novembre, e sempre per condomini e assimilati con delibera per la realizzazione dei lavori datata entro il 18 novembre e la CILAS presentata entro il 31 dicembre del 2022. Per gli edifici da due a quattro unità immobiliari, accostati distintamente e appartenenti a un unico soggetto o in comproprietà, si può usufruire del superbonus fino al 31 dicembre del 2023 solo se la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre. Per quanto riguarda invece demolizione e ricostruzione, la richiesta del titolo abilitativo deve essere stata presentata entro il 31 dicembre del 2022, per poter usufruire del superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2023. La riduzione si riduce invece al 90% a
partire dal primo gennaio del 2023, al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.
Lo stop alla detrazione e alla cessione del credito
La legge 38/2023, di conversione del DL 11/2023 (c.d. Decreto “blocca cessioni”), ha imposto lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. In questo contesto, rientrano tutte le presentazioni successive al 17 febbraio del 2023, che è la data di entrata in vigore del decreto, inclusi gli edifici unifamiliari. Per questi ultimi, inoltre, la scadenza del 110% è stata prorogata al 31 dicembre se almeno il 30% dell’intervento risulta completato al 30 settembre 2022 oppure l’aliquota al 90% per interventi attivati a partire dal primo gennaio 2023 se il titolare non ha un reddito superiore ai 15mila euro.
Consigliati da LinkedIn
Il sismabonus
Il sismabonus permette di ottenere dei benefici fiscali per migliorare le prestazioni antisismiche dell’abitazione. Le percentuali vanno dal 50 fino al 90% e variano sulla base di alcuni parametri; è attivo fino al 31 dicembre 2024 e consente di detrarre una spesa massima di 96mila euro. I lavori devo essere effettuati su zone sismiche che rientrano nelle prime tre fasce di pericolosità (1, 2 e 3 secondo la mappa della protezione civile). Per i lavori che migliorano l’abitazione di una classe di rischio sismico, la detrazione vale al 70% (75% in caso di parti condominiali), mentre per due classi di rischio passa all’80% (85% per le parti condominiali). L’Eco-sismabonus che agisce contemporaneamente su riqualificazione e messa in sicurezza - valido per i condomini - varia dall’80% all’85% per interventi che riguardino interventi di efficienza energetica e messa in sicurezza.
Il sismabonus-acquisti
Per le abitazioni con i rogiti di compravendita registrati fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile usufruire di una fondamentale misura fiscale che è il sismabonus acquisti. Si applica agli acquirenti di unità immobiliari che una società ha provveduto a ricostruire in chiave antisismica in seguito a demolizione di un edificio ubicato in zona sismica 1, 2 e 3. Si tratta di una detrazione del 75% o dell’85% - dipende dal miglioramento sismico ottenuto - e fino a un massimo di spesa di 96mila euro.