Brasile: tra le dune bianche e la natura mozzafiato dell’Amazzonia a ritmo di samba
Un viaggio memorabile alla scoperta di un paese unico
Non c’è niente che arricchisca e coinvolga di più di un viaggio: non credo di svelare una verità incredibile.
Ma credetemi quando dico che il viaggio in Brasile e le sensazioni che ho riportato a casa con me resteranno per sempre nel mio cuore. Questo paese possiede una bellezza abbacinante e tutto ciò che vi ho visto, sentito, assaggiato mi ha sbalordito per la sua unicità; non dimenticherò mai le esperienze fatte e i luoghi che ho visitato, perché niente si può scordare di una terra che ha così tanto da offrire.
Ho avuto la fortuna di visitare il Brasile quest’anno in occasione di un evento professionale e non potevo farmi sfuggire l’occasione di esplorare il più possibile una terra sconfinata e molto lontana.
All’apparenza, congressi e convegni internazionali sembrano delle occasioni ottime per recarsi in posti che non si ha l’opportunità di visitare con molta facilità; è altrettanto vero però che non lasciano spesso troppo tempo libero per immergersi nella cultura del luogo o semplicemente apprezzarne le bellezze. In questo caso, ho avuto la rara fortuna di unire il dovere con l’estremo piacere di visitare luoghi sia urbani che naturali di incredibile bellezza, panorami e colori che mi hanno lasciato senza fiato. Quindi porto a casa un’esperienza che mi ha arricchito profondamente, insegnandomi tantissime cose su un paese dalla cultura profondissima.
Rio, il cuore carioca
Prima tappa del mio viaggio è stata la città di Rio, forse la più famosa di tutto il Brasile. Rio de Janeiro significa letteralmente “fiume di gennaio” ed è stata la capitale del Brasile dal 1763 fino al 1960, quando è stata sostituita da Brasilia.
Dal 1502, anno in cui la zona di Rio venne raggiunta da una spedizione portoghese, questa città non ha mai smesso di rappresentare il cuore pulsante dell’animo brasiliano; una città vibrante, viva, piena di colori e di suoni e dalla quale è impossibile non sentirsi accolti, nonostante la grande confusione ed energia.
Beh, non potevo farmi mancare una visita alle spiagge di Copacabana e Ipanema, immortalate in tante immagini e canzoni, e nemmeno una foto insieme al simbolo della città, la statua art decò del Cristo Redentore che spicca sul monte del Corcovado.
Il clima che ci ha accolto a Rio è stato mite, perfetto per visitare la città e immergersi nella sua cultura frutto della sovrapposizione di popoli che nel corso dei secoli si sono mescolati in questa grandissima fucina multietnica. Se infatti penso a un luogo in cui tutta l’umanità è rappresentata in ogni sua sfumatura è proprio il Brasile, dove la bellezza è proprio il frutto di tante influenze diverse.
Rio è anche sede di importanti istituzioni culturali come università e musei, oltre alla meravigliosa Biblioteca nazionale del Brasile che è fra le più grandi al mondo. Ovviamente, Rio è famosa per il suo coloratissimo e rumorosissimo Carnevale, durante il quale sfilano cortei in tutta la città a ritmo di samba.
Salvador de Bahia, miscela di colori
La seconda tappa del mio itinerario è stata Salvador, nel nordest del Brasile. Affacciata sulle coste dell’oceano Atlantico, ha un clima tropicale che in agosto lascia comunque respirare. A Salvador, il miscuglio di culture molto diverse è, se possibile, ancora più evidente, con una predominanza di quelle provenienti dall’Africa a seguito della presenza degli schiavi: il risultato unico è nella colorata architettura della città, nella cucina locale e nella musica.
Ne è prova il centro storico di Salvador chiamato Pelourinho: è un sito patrimonio dell’UNESCO e testimonia proprio a fusione tra le influenze africane e quelle europee.
E la musica è ovunque, in qualsiasi angolo non solo di Salvador ma di tutti i centri, ed è anch’essa il frutto delle contaminazioni culturali: il suono del birimbao, uno strumento a corda percossa tipico dell’Angola e importato dagli schiavi, ne è un esempio luminoso. Come lo è anche la capoeira, molto nota da qualche anno anche in Europa, un’arte marziale a ritmo di musica in cui le mosse della lotta sono dissimulate dall’armonia quasi coreutica dei movimenti dei lottatori. Questo mix tra lotta e danza fu creato dagli schiavi africani che nascondevano i propri allenamenti al combattimento celandoli sotto la melodia e la danza.
Manaus, Rio Negro e il cuore dell’Amazzonia
Manaus è il centro abitato nel cuore dell’Amazzonia, un patrimonio naturale che è quasi impossibile da descrivere tanta è la bellezza che ti si staglia davanti.
La città poggia sulla confluenza tra il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni ed è il punto di partenza perfetto per immergersi nella foresta, oltre ad offrire un ulteriore scorcio sull’architettura e la cultura brasiliana, anche qui influenzata tantissimo dai diversi popoli che vi si sono stabiliti.
Dall’affascinante natura di Manaus mi sono diretto verso il Rio Negro: chiamato anche Guainìa, è l’affluente più grande del Rio delle Amazzoni ma è anche il fiume dalle acque nere più grande del mondo (caratteristica che gli dà il nome): infatti il colore somiglia moltissimo a quello di un tè molto scuro e navigarlo (ma soprattutto farci il bagno!) offre una sensazione piuttosto insolita. La flora e la fauna sono incredibili e poterle osservare da vicino è stato emozionante, cercando di infastidirli il meno possibile con la nostra presenza.
Per esempio, abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i delfini rosa navigando il Rio Negro e loro sono stati così gentili da concederci di poterli fotografare.
Il fiume impetuoso e la varietà di piante che lo costeggiano lasciano senza parole: è rarissimo vedere una tavolozza così ampia di colori, ognuno dei quali ti si stampa negli occhi con una forza e una persistenza incredibile. La foresta è densa, intricata, misteriosa: credo sia davvero uno degli ultimi baluardi di mistero naturale sul nostro pianeta, uno di quei luoghi che ti permette di avvicinarti solo un po’, quel tanto che basta per restare meravigliato e per renderti conto che è un luogo sacro e da difendere.
Si dà per scontata l’importanza di un sito come l’Amazzonia e ci si rende conto di quanto sia importante solo quando si percepisce il rischio imminente: le popolazioni indigene da decenni tentano di richiamare la nostra attenzione sul pericolo di perdere la biodiversità e si impegnano senza sosta per promuovere azioni a sostegno dell’ambiente e della sostenibilità.
È un impegno difficilissimo e necessita di impegno costante, anche da parte di chi abita dalla parte opposta del mondo.
Le dune bianche di Maranhão
E parlando di luoghi incredibili, non potevo non parlare di San Luis de Maranhão, una città sulla costa affacciata su un mare cristallino e spiagge di sabbia bianca, e del Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses: una distesa di dune perlacee attraversate da rivoli d’acqua multicolore, un paradiso in terra…
Immergersi in quelle acque e sostare su quella sabbia fa un effetto stranissimo… non sembra di essere sulla Terra!
San Paolo
Il mio viaggio è terminato a San Paolo, tra le città più grandi e note del Brasile, con una storia ricchissima testimoniata dalle vie e dagli edifici, molti dei quali risalenti ai primi decenni del Novecento. La multiculturalità di San Paolo non sorprende, sia per la diversità di persone che affollano le sue strade sia per le testimonianze che si osservano nella città, dalle cucine di tutto il mondo alle lingue che si sentono. Agli inizi del Novecento, l’italiano era la lingua più parlata in città.
Il Brasile è una commistione di presenza umana e forza della natura, una convivenza spesso difficile per la tendenza della nostra specie a sconfinare dove sarebbe meglio lasciare il dominio alla flora e alla fauna. Come tutti i grandi paesi, è ricco di contraddizioni e di stratificazioni culturali, sociali, linguistiche, che lo rendono unico e che non possono lasciare il segno in chi lo visita.
Io sono stato fortunato a poterlo fare, riempiendomi gli occhi e il cuore di una bellezza sconfinata. Se mai ci tornerò, arricchirò questi ricordi con tanti altri colori.
Giornalista, scrittore, Senior Media Consultant, Cavaliere della Repubblica 🇮🇹
4 mesiGrande reportage, Matteo: neppure il ministero del turismo brasiliano avrebbe potuto farmi venire più voglia di fare un viaggio in Brasile! 👏🇧🇷🇮🇹
Head Of Neurology Department
4 mesiCongrats Matteo!
Aluminium Extrusion and Travel Enthusiast - Chief Problem Solver
4 mesiSempre interesante leggerti, travel more.