Breve cronaca di un umanista nel mondo dell’innovazione: la prima settimana.
Una delle sorprese di Open Italy 2020

Breve cronaca di un umanista nel mondo dell’innovazione: la prima settimana.

Cosa ci fa un giovane laureato in lingue in un programma per giovani talenti appassionati del mondo dell’innovazione come Open Italy? Sicuramente cerca una sfida, un nuovo campo su cui provare sé stesso e scoprire cose nuove. Riuscirà in questa impresa o sarà sconfitto? È ancora troppo presto per dirlo. Spero, fra tre settimane, di potervi dare una risposta. Quello che so è che le categorie si sfumano ai confini. Quei luoghi porosi, permeabili, dove si incontra l’alterità. E dove varie alterità si incontrano, nasce qualcosa di nuovo.

Ma senza divagare troppo, parto con il primo capitolo di questa avventura.

Per apprendere una lingua, ma in generale ogni cosa, è bene partire dalle basi. Quei blocchi fatti di regole, approcci e strategie che si intersecano e comunicano tra loro per creare un sistema. Non è un caso quindi che in un programma che si fa ponte tra start-up e grandi aziende si parta da come strutturare un progetto. E uno degli approcci possibili a questo scopo è il design thinking. In questa settimana quindi, sotto la guida di Simone Ridolfi, fondatore di Moovenda, abbiamo identificato i vari step da fare nella creazione di un prodotto. Il design thinking si concentra prima di tutto sulla persona e sui suoi problemi (è umanista anche lui). Da lì si cerca di definire sempre più nel dettaglio i vari elementi che li costituiscono per poi fare delle ipotesi su come risolverli. Ovviamente ogni ipotesi va testata e verificata. Se ciò non avviene ci si sposta avanti e indietro su questo sentiero finché non si hanno delle solide conclusioni e una solida visione di insieme. Ogni step affrontato nelle lezioni lo abbiamo provato in prima persona. Divisi in gruppi abbiamo cercato di individuare un problema da risolvere, chi ne era affetto, di scrivere un business model completo e di testare le nostre soluzioni. Non è stato facile. Ma vedere l’entusiasmo e l’impegno di tutti mi ha dato una grande carica e l’impressione che la settimana volasse velocemente.

Iniziate a porre le basi abbiamo anche guardato dentro noi stessi in cerca di quell'ingrediente che ci rende diversi l'uno dall'altro. Perché per dirlo con le parole di Valentina Marini “capire noi stessi, cosa vogliamo e come ci comportiamo, influenza come noi scriviamo la nostra storia e le decisioni che gli altri prendono su di noi”. Valentina ci ha avviato su un percorso (a tratti corso di sopravvivenza) che seguiremo in queste settimane, fatto di riflessioni e consigli pratici per comprendere chi vogliamo essere in questo mondo del lavoro così fluido, qual è la nostra identità digitale e il nostro personal brand.

Ovviamente non si può prescindere dall’esperienza di chi le basi e le strategie le vive ogni giorno. Federica Santini, Presidente di Trenord e direttore innovazione di Italferr spa, ha sottolineato la necessità di responsabilità in questo campo (ma non solo), di creare soluzioni sul lungo periodo e che cambino realmente la vita di cittadini e lavoratori. Dal suo intervento e da quello congiunto di Luigi Carrarini di Anas e Mario Belotti di Viasat, è emerso l’impegno di grandi e piccole aziende al cercare di fare squadra e parlarsi sempre di più. Grazie ad Ivan Ortenzi invece, si è tratteggiato il bozzetto di quello che sarà il nostro futuro come manager dell’innovazione. Ivan ci ha anche mostrato come il concetto di innovazione possa essere visto da diverse prospettive (economica, culturale, educativa ecc…) ma che in definitiva si possa sintetizzare come una scossa allo status quo che ci illude con una stabilità che non ci protegge ma anzi ci mette in pericolo.

Insomma, è stata una settimana intensa ma ricchissima di conoscenza e di spunti su cui riflettere. Questo capitolo termina qui. Ma in questa storia c’è ancora molto da scrivere.

 

Luciano De Propris PhD

Head of Open Innovation & Sustainability in ELIS

4 anni

Credere nella spinta propulsiva dei giovani non è un operazione di facciata ma una ferma convinzione di trasformazione della società!! Ogni anno insieme a loro trasformiamo anche il nostro modo di essere e di agire... lo facciamo con passione ma soprattutto con tanto divertimento. Grande Filippo e grande gruppo!! #illavoropiubellodelmondo #innovationtogether #youthdriveninnovation

Anna Sarnataro

Marketing & Sales | Field Sales Rep. @Kellanova | Socia & Volontaria @Young Women Network

4 anni

Sono sicura che saprai ricavare il meglio da questa esperienza!

Matteo Ambrogi

Field Engineer - Drill Pac Foundations Canada

4 anni

Orgoglioso di te !!

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