Breve riflessione post produzione
Silvia Redigolo e Paola Albertelli

Breve riflessione post produzione

Quando c’è la guerra bisogna pensare essenzialmente a 2 cose, scarpe e cibo.’, così raccontava Primo Levi dopo il ritorno da Auschwitz, citando una conversazione con il suo amico filosofo . Le guerre si assomigliano tutte da sempre, sono orribili, devastanti, a farne le spese sono i civili e nel corso dei secoli questo assunto non è cambiato: servono scarpe e cibo.

@Silvia Redigolo di #Pangea Onlus è tornata a trovarci dopo il suo ultimo viaggio in Afghanistan, abbiamo registrato con lei una video-intervista che per noi è una modalità utile a restare aggiornati : ci siamo ripromesse di non perdere il filo, di non interrompere quel dialogo iniziato quest’anno durante le celebrazioni della festa della donna perché non fosse un incontro fine a se stesso durante una giornata mondiale di commemorazione.

Ascoltando le parole di Silvia sulla situazione in Afghanistan mi torna il senso dell’essenzialità di quella frase: scarpe per poter camminare, correre, nascondersi, proteggersi, procurarsi il cibo per poter sopravvivere. Certo, poi ci sono i bisogni che tutti noi conosciamo: la sicurezza, l’istruzione, il lavoro, l’appartenenza, la realizzazione. Ma alla base della piramide dei bisogni ci sono le necessità, i cosiddetti bisogni primari, quelli che qui da noi sono garantiti perché se possiamo rivendicare e proteggere la nostra libertà, diritti civili, istruzione, democrazia e diritto alla salute, ciò presuppone che siamo tutti equipaggiati di buone scarpe per procacciarci il cibo.

Fermare le guerre, garantire l’istruzione, fondare una società più equa non è nelle possibilità dei singoli ma è nella saggezza e nelle mani di chi ci governa ( su questo i governati dovrebbero vigilare i governanti!). D’altro canto ognuno di noi, ogni singolo essere umano che vive in una società in cui i bisogni primari sono garantiti, potrebbe farsi carico di procurare almeno un paio di scarpe e una borsa di cibo per chi vive in uno stato di guerra senza fine.

Ci sono Onlus in prima linea, come Pangea, che fanno del loro meglio con quello che hanno. Il miracolo di fargli superare i limiti la possiamo fare noi, aumentare le loro risorse significa dare una risorsa in più alla civiltà.

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