Business Intelligence: decisioni e previsioni grazie ai dati!
Quanto contano i dati per un’azienda?
Basti considerare che uno dei maggiori Strategic Business & Technology Advisor, Bernard Marr, in un articolo su Forbes ha scritto: “Credo che i dati dovrebbero essere al centro del processo decisionale strategico di tutte le imprese, siano esse grandi multinazionali o piccole operazioni a conduzione familiare. I dati portano a intuizioni; i proprietari e i dirigenti di aziende possono trasformare tali informazioni in decisioni e azioni che migliorano il business. Questo è il potere dei dati”.
Non l’ha scritto ieri, ma nel 2014. Significa che da tempo molte aziende hanno compreso l’importanza dei dati per la propria competitività e hanno investito in tecnologie e soluzioni capaci di “tradurre” dati grezzi in informazioni.
Solo che molte PMI, specie in Italia, finora hanno considerato i Big Data come un appannaggio esclusivo delle grandi multinazionali. Non è così.
Persino le istituzioni pubbliche stanno già ripensando i loro processi decisionali con l’obiettivo di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio per un nuovo modello di buon governo. Ad esempio, le aziende sanitarie stanno investendo sempre di più sull'implementazione di un modello integrato, centralizzato e innovativo di gestione dei dati per migliorare le proprie performance.
Oggi, gli strumenti di business intelligence ci permettono proprio di interpretare questi dati affinché il loro valore sia quello di fornire informazioni. Ma c’è di più. Ogni azienda produce e riceve volumi di dati enormi, ecco perché il compito della BI non può essere solo quello di tradurre il dato in informazione, ma anche di dare un ordine e una gerarchia alle informazioni.
Siamo nell'epoca del Data Driven Decision Management (DDDM). Ma di cosa si tratta esattamente? Possiamo definirlo come un approccio alla governance aziendale che valuta le decisioni che possono essere supportate da dati verificabili. Il successo dell'approccio basato sui dati dipende quindi non tanto (e non solo) dalla quantità, ma piuttosto dalla qualità dei dati raccolti e dall'efficacia della loro analisi e interpretazione.
“Prevenire è meglio che curare”. Chi non ricorda questo celebre slogan? La prima funzionalità dei dati è proprio quella di evitare danni, problemi e altri imprevisti grazie all’analisi predittiva, vale a dire l’interpretazione delle informazioni a disposizione per identificare rischi e opportunità future.
Sostanzialmente, possiamo dire che i dati sono utili al management aziendale per:
- Comprendere l’andamento delle performance interne ed esterne dell’azienda
- Effettuare previsioni per migliorare efficienza e produttività
- Ipotizzare scenari futuri e le relative strategie di risposta
Decidere prima, decidere meglio: il potere dei dati
“Siamo tutti umani” recita un adagio popolare proprio per ammettere l’ovvia possibilità di commettere errori. Errori dovuti a valutazioni errate, scelte intempestive o prese sull'onda emotiva di un determinato momento o semplicemente fatte d’istinto.
In modo molto pratico, possiamo dire, ad esempio, che i dati possono aiutare il reparto vendite ad identificare meglio le opportunità di vendita mentre il team che si occupa di logistica può utilizzare quegli stessi dati per ottimizzare il processo di approvvigionamento evitando il rischio di esaurimento delle scorte e quello di riempire gli scaffali di merce che resterà invenduta. Ogni settore o dipartimento aziendale può beneficiare dei dati per le proprie decisioni e previsioni.
Fino a qualche anno fa, le decisioni e le previsioni venivano “ispirate” solo dall'esperienza e dallo storico di un determinato settore. Parametri importanti ma non sufficienti a evitare rischi e imprevisti.
La Business Intelligence ci permette di superare questo limite raggiungendo traguardi che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza. Chi avrebbe mai immaginato che un macchinario avrebbe potuto avvisarci di un danno prima ancora che il problema si verifichi o che un qualsiasi oggetto analogico avrebbe potuto “comunicare” con noi? Eppure, grazie all’Intelligenza Artificiale e all’Internet of Things tutto questo è già realtà.
Grazie alla BI si possono effettuare simulazioni di scenari organizzativi diversi per aumentare la produttività aziendale valorizzando al meglio gli asset a disposizione anche in presenza di risorse esigue. Allo stesso modo, i dati raccolti ci offrono un aggiornamento continuo sull'andamento futuro del nostro mercato di riferimento. Ecco quindi che risulta ancor più evidente la duplice utilità dei dati per decisioni che riguardano:
- Efficienza interna
- Competitività
Quindi con l’avvento della Business Intelligence le aziende hanno l’opportunità di accedere a una nuova conoscenza grazie alla quale poter prendere le migliori decisioni e previsioni.
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