C'è ma non si vede: come gestire la compatibilità elettromagnetica (EMC)?
Nel corso degli anni, abbiamo notato la tendenza da parte degli operatori professionali a sottovalutare i rischi derivanti dai campi elettromagnetici. Probabilmente tutto ciò sarà dovuto al fatto che non li vediamo e quindi tendiamo a pensare che ciò che non si vede...non c'è!
Invece, proprio nella nostra iperconnessa società,
"l'impiego diffuso dell'elettronica e dell'informatica nella costruzione di componenti e impianti per uso civile e industriale rende sempre più evidenti e severe le problematiche connesse al corretto funzionamento degli apparati e dei sistemi elettrici ed elettronici nelle interazioni interne ed esterne all'ambiente nel quale essi operano. Il crescente livello di automazione genera sistemi più "intelligenti", ma anche più fragili e maggiormente esposti ai disturbi."
Continuiamo a citare la pagina di Treccani dedicata alla compatibilità elettromagnetica:
"Quando non si adottino nella fase di progetto gli opportuni provvedimenti mitigatori, i disturbi generati dalle interazioni possono causare anomali funzionamenti e anche guasti, con conseguente riduzione del livello di affidabilità, rilevanti danni economici per i processi e, in talune situazioni, condizioni di rischio per il personale. Si è spesso costretti a ricorrere ad aggiustamenti sull'apparato già costruito e installato, i quali generalmente non eliminano in maniera soddisfacente gli inconvenienti manifestatisi e determinano oneri economici aggiuntivi".
Proprio per porre rimedio a queste problematiche, e per armonizzare le disposizioni di diritto nazionale al fine di garantire la libera circolazione di prodotti, attrezzature e macchinari senza ridurre i livelli giustificati di protezione negli Stati membri, è stata realizzata la Direttiva 2014/30/UE, che viene definita una rifusione tra:
1) la vecchia Direttiva 2004/108/CE, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica;
2) Il regolamento (CE) n. 765/2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, stabilisce norme riguardanti l’accreditamento degli organismi di valutazione della conformità, fornisce un quadro per la vigilanza del mercato dei prodotti e per i controlli sui prodotti provenienti dai paesi terzi e stabilisce i principi generali della marcatura CE.
3) La decisione 768/2008/CE, relativa a un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti e che stabilisce principi generali e disposizioni di riferimento da applicare in tutta la normativa settoriale, in modo da fornire una base coerente per la revisione o la rifusione di tale normativa.
Qual è il mio consiglio?
Rivolgiti ad un organismo di valutazione della conformità, anche solo per saperne di più e per valutare l'importanza di questo controllo all'interno della tua realtà. In una seconda fase poi magari vorrai rivolgerti ad un Laboratorio Accreditato per svolgere le prove. Ente Certificazione Macchine - Organismo notificato n. 1282 e Laboratorio Accreditato n. 1515 - è a tua disposizione: scrivimi, insieme è più semplice scoprire cosa è utile fare per la tua azienda.
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Luca Bedonni è il Direttore dei servizi di Ente Certificazione Macchine, Organismo di Certificazione e Ispezione Notificato n° 1282, Accreditato per le seguenti direttive: Macchine, ATEX, PED, EMC, Bassa Tensione,Ascensori, Rumore.
Laboratorio Accreditato di Prova, Soggetto Abilitato per Verifiche Ispettive Decreto Legislativo 81/08 Allegato VII, Verifica Messa a Terra impianti Elettrici DPR 462/01, marchio GS.