A Carmelo Stanziola Vice Presidente Provincia di Salerno e dipendente amm.  presso direzione sanitaria ospedale di Sapri e Distretto 71 Sapri/Camerota

A Carmelo Stanziola Vice Presidente Provincia di Salerno e dipendente amm. presso direzione sanitaria ospedale di Sapri e Distretto 71 Sapri/Camerota

All'amico Carmelo Stanziola Vice Presidente Provincia di Salerno e dipendente amministrativo in ufficio sia presso la direzione sanitaria dell'ospedale Immacolata di Sapri che al Distretto Sanitario 71 Sapri/Camerota

Dal Cav. N. H. don Attilio De Lisa del Comune di Sanza nella Diocesi di Teggiano-Policastro facendo riferimento al Vescovo Mons. Antonio De Luca quale Cavaliere al merito della Repubblica Italiana di cui ricevuta l'onorificenza presso la Prefettura di Salerno e dipendente di ruolo C.P.S.Infermiere dell'ASL Salerno al Presidio Ospedaliero dell'Immacolata di Sapri con requisiti per mansioni superiori di Dirigente Coordinatore Management nelle Organizzazioni Sanitarie dal 2008 oltre da prima idoneo in Direzione Sanitaria presso l'ufficio gestione delle Attività ambulatoriali come Referente del Governo delle Agende e delle Liste di Attesa, del Back-Office CUP-Ticket ed ALPI dopo corsi formativi obbligatori aziendali con tanto di elogio anche da parte dei Responsabile Aziendale CUP e Liste di Attesa.

Ho chiesto tutela alla mia persona dopo abuso di potere da parte del Direttore Sanitario dottor Rocco Calabrese (effettivo dal 17 ottobre 2018 al Presidio Ospedaliero "Martiri di Villa Malta" di Sarno con il Sindaco Giuseppe Canfora e subito dopo in modo strano è partito al Sottoscritto l'ordine di servizio voluto con violazione di legge) al mancato rispetto della Sorveglianza Sanitaria e tutto tace esponendomi da un anno anche al Coronavirus Covid-19 per non avermi ricevuto.

Vedo solo che ognuno pensa alla sua poltrona quando il Sottoscritto in modo legale ha ottenuto la sua posizione di prima alla Direzione Sanitaria dal Reparto di Medicina ed è costretto da più di due anni ad eseguire l'ordine di servizio nel reparto di Chirurgia Generale con il Direttore f. f. dottor Luigi Meucci per evitare il licenziamento oltre lasciato solo sia a livello locale che centrale Direttore Generale dottor Mario Iervolino ed oltre Presidente Regione Campania Vincenzo De Luca senza nessuna risposta per il suo ripristino immediato richiesto.

Costretto a difendersi per via legale con prossima causa di servizio davanti al Giudice del Lavoro oltre dopo preavviso e senza risposta dal Direttore Sanitario anche la denuncia penale tramite stazione dei Carabinieri indirizzata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro.

Caro Sindaco di Centola della Diocesi di Vallo della Lucania conosci bene tutto ed anche gli infermieri e coadiutori amministrativi nostri colleghi intoccabili della Direzione Sanitaria e non evidenziando soprattutto quegli infermieri che utilizzano i camici dei medici e conosci bene (se i Dirigenti Medici e Direttore Sanitario non hanno preso posizione in merito vuol dire che sono implicati anche loro favorendoli).

Un esempio: come se io utilizzassi illegalmente la tunica del mio legale avvocato e vado a svolgere una causa civile o penale al posto suo oppure il mio legale utilizzasse illegalmente la mia divisa di C.P.S.Infermiere per svolgere il mio lavoro (questo lo sto vedendo da 17 anni che lavoro al P.O. di Sapri e si continua sempre su questo passo illegale e chiedo a tutti: come vuol funzionare la Sanità Italiana).

Inoltre come già ti ho detto di persona e da tempo di prendere provvedimento in merito con la carica politica di Vice Presidente che non ho visto e fare in modo che questi infermieri senza requisiti finalmente vengono posizionati nei luogni giusti dove possono utilizzare la loro divisa e non quella dei medici visto che sono idonei per i reparti.

Infine il Sottoscritto ricorda che è nelle categorie protette dal 1995 (di cui prima presso l'Ufficio gestione delle Attività ambulatoriali in Direzione Sanitaria era tutelato sia con la Sorvegliaza Sanitaria del Medico Competente che con i corsi formativi obbligatori aziendali) e da più di due anni nel Reparto di Chirurgia Generale non tutelato sia a livello fisico,psichico e familiare che verso la pandemia del Coronavirus Covid-19

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