Carpisa forse non è il male, ma un riflesso del futuro che ci aspetta
Avete saputo l'ultima di Carpisa?
S'è inventata un "contest" che ha sollevato un gran polverone intorno al tema del mondo del lavoro di oggi, degli stage a babbo morto, dei diritti dei lavoratori calpestati con ogni escamotage e chi più ne ha più ne metta. Sull'iniquità del premio si è già detto tutto, non aggiungo altro. Parliamo per un attimo di un altro aspetto?
Non è un contest, è un furto di creatività
Facciamo un gioco: per un attimo lasciamo da parte lo stage in "premio", che sotto il profilo etico stona più che altro perché sub iudice all'acquisto di una borsa della nuova collezione (per il resto, come ho detto, c'è molto spazio all'opinabile, perché "il lavoro è un diritto, va pagato, deve avere prospettive future", ma "bisogna anche guadagnarselo" eccetera eccetera).
Ciò che più mi colpisce di questo "concorso a premi" è quell'enorme massa di ghiaccio che sta sotto il pelo dell'acqua: e cioè il "furto" di decine, o forse centinaia, di progetti articolati per il kick-off dei futuri prodotti Carpisa.
Perché ciò che non si vede a colpo d'occhio è che, dal secondo classificato in giù, questa campagna porta con sé un selvaggio shopping di creatività a costo zero. Non è un contest: è una vera e propria gara d'appalto! Che sovverte tutte le regole di ingaggio etiche e non etiche:
- mette in competizione un numero illimitato di "freelance" concorrenti
- non dichiara il budget
- non concede un tempo congruo per l'elaborazione del progetto
- non dà spazio ad alcun tipo di negoziazione (l'idea diventa loro, senza alcun impegno a riconoscere alcunché ai partecipanti qualora verrà usata adesso o in futuro).
Qual è, allora, il futuro della creatività professionale? Misurarsi con i giovani talenti in una eterna gara che come fee d'agenzia riconosce un mese di stage e poi «ciao belli, ci vediamo al prossimo contest»?
Ho il timore che di questo passo assisteremo a una spirale negativa che colpirà tutti, dai giovani in cerca di lavoro, ai consulenti freelance, fino alle agenzie più strutturate.
"Carpisa non è il male", per parafrasare uno slogan profeticamente virale. Carpisa è soltanto lo specchio dei tempi. Tempi in cui si sta come in un mare di squali, naufraghi su una zattera.
Imprenditore seriale e Founder di askjinn.ai
6 mesiMarco, Interessante, grazie per la condivisione!
Ho maturato una lunga esperienza nell’ambito degli Eventi, delle Sponsorizzazioni, delle PR, dell’Incentive Travel, della Formazione e della Corporate Communication, sempre in un’ottica marketing oriented.
7 anniTutto normale: comunicano il valore del brand.....
Assistente di Direzione - City Manager
7 anniSi, hai proprio ragione!
WOW, allucinante! Cito dall'articolo: - "Perché ciò che non si vede a colpo d'occhio è che, dal secondo classificato in giù, questa campagna porta con sé un selvaggio shopping di creatività a costo zero." Esatto! Non credo che si rendano conto della gravità di questa loro 'operazione'.