ChatGPT, amore e odio parte 1/2

ChatGPT, amore e odio parte 1/2

ChatGPT, amore è odio parte 1 di 2

#ChatGPT è certamente l'argomento del momento. Molti lo stanno provando e si stanno letteralmente innamorando, altri lo stanno temendo. Vediamo insieme il perché degli uni e degli altri ?

Cosa fa #ChatGPT più o meno lo sappiamo ormai tutti, ma facciamo un breve ripasso insieme. Così, per partire tutti con le stesse informazioni.

Semplifichiamo per ora. ChatGPT è un chatbot, con la particolarià. E' in grado di rispondere ad un elevatissimo numero di domande, su una miriade di argomenti.

Ma chi ha avuto esperienza con i ChatBot di qualche azienda di servizi, per esempio degli operatori telefonici, di solito dopo qualche scambio di messaggi con il ChatBot comincia solitamente a imprecare per la pessima qualità di questi strumenti.

Ma allora ChatGPT come fa ? A differenza di ciò che già conosciamo, l'azienda che lo ha costruito OpenAI, utilizza un motore di Intelligenza Artificiale (#AI o #IA a seconda se in inglese o italiano) che è stato addestramento con una miriade di dati provenienti dal web. Il suo addestramento è cominciato nel 2020 e continua tutt'ora.

Questo significa che conosce la maggior parte delle cose che in autonomia possiamo trovare sul web e fino qui non ci sarebbe nulla di particolare.

Ma la sua particolarità, la parte straordinaria, è che per quanto possiamo aspettarci dei miglioramenti in futuro, già oggi sembra di interagire non con un computer, ma con una persona.

Una persona che sembra essere esperta di tutto. Se ci pensate somiglia tanto ad una figura che magari vi è già capitato di incontrare nella vostra vita ... oh no, il TUTTOLOGO :-o

Ecco, anche se il paragone può sembrare antipatico. #ChatGPT può essere definito un tuttologo, quello che ci risponde sempre, ad ogni domanda con più informazioni di quelle richieste, ed è anche più umile del classico tuttologo in carne ed ossa.

Possiamo quindi chiedere di tutto su STORIA, SCIENZA, MATEMATICA, FILOSOFIA, LETTERATURA, POESIA, ITALIANO.

Possiamo anche chiedere per esempio di scrivere una lettera di presentazione nel caso volessimo cambiare lavoro. Oppure di darci qualche suggerimento su come affrontare il prossimo colloquio di lavoro partendo dai problemi che abbiamo avuto durante l'ultimo.

Scendendo più nel TECNICO, possiamo chiedere di scrivere uno SCRIPT, parte di un APPLICATIVO in qualunque linguaggio (C#, Javascript, Java, C++), una FORMULA EXCEL, oppure possiamo chiedere una QUERY SQL particolarmente complessa da scrivere.

La cosa formidabile è che noi possiamo chiedere tutte queste cose in un linguaggio a noi naturale, quello umano. ChatGPT ci risponderà in modo semplice, con il codice, lo script, la formula, la query compresa di commenti che ci spiegano quale è la funzione di ogni singola riga. E su questa potremo chiedere spiegazioni di ogni singola riga.

Più dettagli metteremo nella nostra, più siamo specifici, più il risultato sarà vicino alle nostre esigenze. Possiamo chiedere di aggiungere dettagli, togliere parti della risposta, sostituirle modificandone la logica o il contenuto.

E' come avere un assistente che traduce da un linguaggio UMANO ad un linguaggio specifico. Da questo punto di vista ha molto in comune con un TRADUTTORE di lingue, con la differenza che non si limita a tradurre dalla nostra lingua ad un'altra, ci risponde, proprio come fosse il TUTTOLOGO di cui parlavamo prima.

Si conclude qui la prima parte, quella delle caratteristiche positive di questo strumento che pare rivoluzionario e che ha già smosso aziende del calibro di Microsoft, Google ed Apple.

Potete provare ChatGPT qui chat.openai.com. Vi consiglio però di usare Firefox perché con Chrome, nel mio caso, non funziona quasi mai. Oppure usare il vostro smartphone.

Se vi è piaciuto l'articolo condividetelo e scrivete nei commenti cosa ne pensate. Cosa vi piace e cosa no di #ChatGPT e perché. Se la vostra azienda lo sta usando oppure lo sta temendo in questo momento.

P.S. Nella seconda parte, che sto ancora scrivendo invece vi parlerò di quali sono i dubbi, le perplessità, ovvero i motivi per "odiarlo".

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