Che confusione!
Alberto Gava_Coach alberghiero

Che confusione!

Ciao a tutti,

oggi voglio condividere con voi il mio punto di vista sulla situazione attuale che stiamo vivendo. Da marzo 2020 improvvisamente è arrivato in Italia il coronavirus, inizialmente sottovalutato poi considerato pandemia. Siamo stati costretti a rimanere in casa e a non allontanarci a più di 200 mt. Le informazioni del mainstream hanno parlato di guerra ed è stato fatto un bombardamento mediatico unidirezionale diffondendo paura e negatività.

Le sole notizie positive sono arrivate da madre natura che, indisturbata, si è ripresa i propri spazi con un conseguente abbassamento dell’inquinamento a livello globale.

Abbiamo rispettato regole imposte da decreti spesso confusionari. Quasi tutte le attività si sono dovute fermare per l’emergenza mondiale e medici, infermieri e personale ospedaliero, in prima linea, hanno combattuto il virus per aiutare tutti noi. Abbiamo dimostrato loro tutta la nostra gratitudine, per il lavoro svolto, perché, anche nella distanza sociale, ci siamo sentiti tutti più vicini.

Oggi a distanza di mesi dal primo lockdown, sono ripartite la maggior parte delle attività, ma la mia impressione è che ci sia ancora molta confusione. Gli imprenditori hanno fatto di tutto per ripartire con le proprie forze, senza ricevere nessun aiuto economico, anche se più volte era stato promesso dalle istituzioni. Adesso devono prendersi la responsabilità di far rispettare le regole e non creare assembramenti. Siamo tutti sommersi da misure e obblighi che limitano le nostre possibilità di azione, anche imprenditoriali, oltre ad essere un ulteriore costo in un momento di grandi perdite economiche.

I volti e gli sguardi delle persone, quando le incontro per la strada, sono spaventati e si percepisce diffidenza e paura verso l’altro. Siamo tutti in uno stato di confusione totale e invece di essere motivati e appoggiarci a vicenda, siamo costantemente minacciati da regole e ammende.

Com’è possibile vivere in questa condizione?

Credo che la situazione non sia chiara a nessuno, ma sono convinto che non ci sia un’unica verità, quindi il mio consiglio è quello di ascoltare varie opinioni e che sia giunto il momento di farsi la propria. Ascoltiamo più fonti, non solo una. Siamo persone libere e non dobbiamo avere paura.

Tu cosa ne pensi?

AG | Coach

Agostino Letizia

Account manager per aziende produttrici di arredi outdoor e coperture per il settore Ho.Re.Ca.; arredo urbano, pachi giochi e strutture per la mobilità sostenibile.

4 anni

Sono d'accordo con le sue considerazioni e la mia giornata di ieri non fa che confermarle a pieno!! Sono del parere tuttavia, che dovremo un pò tutti convincerci del fatto che questa nuova realtà che stiamo vivendo, non riguarda solo noi o solo gli altri, riguarda tutti, noi e gli altri. Ed è una realtà difficile e complessa che richiede molta resilienza, personale e sociale prima di tutto, empatia e capacità di adattamento al cambiamento da parte di tutti. Anche io detesto la confusione generata da linee guida spesso non chiare e complesse, ma è una situazione imprevista e purtroppo imprevedibile, confido che il tempo e l'esperienza le renderanno più lineari e gestibili. Si poteva fare meglio di così? Certamente, sempre si può! Ma il senno di poi ha sempre e solo riempito le fosse, non ha mai dato ne soluzioni ne speranze. Questo è un momento che non sarà breve e che, come dice Carol, richiede prudenza e precauzione. Io credo dovremmo provare a metterci ognuno nella pancia dell'altro, per capire cosa c'è davvero dentro e dietro; scopriremmo che le difficoltà hanno connotati e dimensioni diverse ma ci sono per tutti, direttamente o indirettamente (nessuno escluso) e che non ha nessun senso continuare a preservare e coltivare il proprio orticello, coltivando con esso la falsa illusione che questo possa bastare. Questo momento storico ha smascherato molte illusioni travestite da certezze, possiamo anche far finta di non vedere questo lato della medaglia, ma mentiremmo a noi stessi e alla nostra intelligenza. Cosa fare dunque? Non saprei, ma la discussione è aperta e questo è già un buon punto di partenza, abbiamo un'opportunità di cambiamento, sicuramente non facile, ma ce l'abbiamo, e non è poco! Il bicchiere è mezzo pieno e se non volgiamo proprio renderci conto di questo, basta girarsi un attimo... la strada che abbiamo percorso ci ha portato fin qua! Vogliamo proprio continuare a percorrerla?

Patrizia Romagno

VENUE & HOSPITALITY CONSULTANT accompagno gli imprenditori pugliesi del settore wedding e ospitalità al livello successivo del proprio business

4 anni

Credo che in alcuni casi la confusione sia stata generata da "linee guida" spesso confliggenti tra loro nel continuo e, a mio avviso, disastroso braccio di ferro tra Stato, regioni ed enti locali a cui stiamo ancora, purtroppo, assistendo in questi giorni

Carol M. A.

Vicedirettrice d'hotel | E-Commerce Manager | Revenue Optimisation | HR | Marketing | Eventi

4 anni

Sono d'accordo che regna molta incertezza. A livello mondiale, dalla politica dello struzzo a quello del pollo (credere a tutto quello che passa per Internet per cadere poi nel panico più assoluto) fino alla politica del buon senso (Svezia), si è visto un po' di tutto. Come per il primo figlio, al secondo speriamo vada molto meglio. Diamo del tempo a tutti di abituarsi alla nuova situazione (epidemia a casa tua, sì, può succedere davvero!), per ricordarsi semplicemente come hanno fatto durante il loro ultimo viaggio in Africa, ai tropici, in India, ovunque ci sia bisogno di stare un po' più attenti: prudenza e precauzione sì, il buonsenso soprattutto. Panico no. Andrà tutto bene. 😉

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