Che cos'e'​ la pensione complementare

Che cos'e' la pensione complementare

La pensione complementare e' una sorta di salvadanaio che il cittadino si costruisce per assicurarsi disponibilita' di risorse future.

E' una forma di pensione "di scorta" che viene messa a punto per creare rendite future e ripararsi da eventuali default dello Stato assistenziale. Inoltre, per chi vive all'estero e' un modo per scongiurare la mancanza di sostengno finanziario futuro, dovuto alle scarse contribuzioni fatte durante la propria vita professionale.

E non solo. La pensione complementare puo' servire anche a garantire risorse prima dell'eta' pensionabile tipica delle pensioni pubbliche. Nel caso in cui un individuo voglia maggiore indipendenza dal lavoro o si trovi ad affrontare dei problemi di salute, tali rendite flessibili possono tornare in aiuto.

E' bene chiarire fin da subito che la pensione complementare non e' un tipo di pensionamento al quale soltanto chi migra all'estero deve pensare. Infatti, anche in Italia da qualche tempo ha preso piede il Welfare integrativo, in seguito alla crisi del cosiddetto "patto intergenerazionale".

Nella seconda meta' del secolo scorso, il "patto intergenerazionale" ha costituito il fondamento del sistema pensionistico italiano: i lavoratori attivi avevano professioni stabili, posto fisso, contratto a tempo indeterminato. La contribuzione regolare alle casse dello Stato portava abbastanza risorse per poter pagare la pensione alla generazione piu' anziana, che nel contempo si ritirava. Inoltre, fino agli anni '90 le pensioni venivano calcolate col sistema retributivo: in pratica l'assegno pensionistico era calcolato sulla media del salario percepito durante gli ultimi anni di carriera. Il lavoratore doveva quindi assicurarsi di tenere le mani il piu' a lungo possibile sul "posto sicuro": questo avrebbe permesso di pagare i contributi con continuita' e garantire le pensioni per gli anziani, ma anche di crescere di ruolo e di salario, cosi' da arrivare agli ultimi 10 anni di carriera con una discreta busta paga, dalla cui media sarebbe poi stata calcolata la propria pensione.

Ma l'invecchiamento della popolazione, il ritardo con cui i giovani entravano nel mondo del lavoro e le crisi economiche hanno spinto i governi di fine secolo verso politiche di contenimento delle spese. L'eta' pensionabile e' stata progressivamente aumentata fino ad arrivare ai 67 anni della riforma di bilancio del 2019. Inoltre, il sistema retributivo e' stato sostituito dal sistema a calcolo contributivo che calcola la pensione in relazione agli anni di contribuzione: piu' si versa, piu' si ottiene.

Tuttavia, in parallelo, il mercato del lavoro ha subito un brusco "spezzettamento" portando a tipologie di lavoro meno continuative e regolari di quelle delle generazioni precedenti. Sono nati i contratti a progetto e a tempo determinato e le varie derivazioni. Il posto fisso e il tempo indeterminato sono diventate delle specie rare e, sopratutto, e' partita una nuova ondata migratoria che ha registrato cifre paragonabili al secondo dopoguerra in termini di connazionali all'estero: circa 300,000 fra individui ufficialmente iscritti AIRE e emigranti non ufficiali, hanno costituito l'essenza del fenomeno definito come "neo-mobilita'", ossia la costruzione di percorsi professionali in maniera estremamente mobile, sia per cambiamenti continui di azienda, di settore, sia di zona geografica.

E' evidente quanto questi nuovi profili professionali non siano compatibili con un sistema pensionistico basato sul numero di contribuzioni fatte: mancate contribuzioni e "buchi previdenziali" diventano la norma per questa nuova generazione di professionisti "mobili" per tipo di contratto e per collocazione geografica. Il risultato e' stato l'adeguamento e la familiarizzazione da parte di queste nuove generazioni di lavoratori con politiche di pianificazione finanziaria individuale e di pensionamento privato.

Anche in Italia, di recente, il welfare integrativo ha avuto il supporto del Legislatore, che lo ha visto come un mezzo per togliere peso ai conti nel sistema pubblico e nel contempo evitare ai cittadini dei bruschi cambi di status nel passaggio dalla vita attiva al pensionamento. Lo Stato ha infatti agevolato disposizioni per la creazione di fondi pensione privati, affinche' i cittadini si possano costruire una pensione di scorta e mantenere il proprio tenore di vita anche in fasi della vita avanzata, senza rischiare di vivere in poverta' proprio in momenti in cui la serenita' e la sicurezza sono piu' richieste.

La pensione complementare quindi non e' altro che la sottoscrizione a un fondo pensione individuale, gestita da istituzioni finanziarie private secondo precise regole di investimento del capitale del cliente, con l'obiettivo di fornire una rendita pensionistica futura. Il welfare integrativo si presenta come una realta' relativamente nuova in Italia, ma in altri contesti costituisce la base fondante del modo di andare i pensione dei cittadini. Hong Kong, per esempio, possiede un contesto finanziario basato sulla pianificazione privata. Ogni cittadino sa che il pubblico non fornisce abbastanza fondi per pensioni, assistenza e sanita', e pertanto si organizza costruendosi rendite pensionistiche private, assicurazioni e polizze. Il cittadino e' perfettamente al corrente che il vantaggioso regime fiscale di questa regione, in realta' richiede uno sforzo di pianificazione ed iniziativa personale, che invece non e' richiesto in tipologie di Stati fondati sul settore pubblico universale. Un tale contesto finanziario basato sull pianificazione privata ha permesso lo sviluppo e l'evoluzione di una serie di prodotti finanziari che hanno attirato non pochi cittadini della Cina continentale e di stranieri che vivono sul territorio, desiderosi di trarne i vantaggi e di consolidare la propria situazione finanziaria. Nel 2016 il governo Cinese ha dovuto porre un calmiere alla fuoriuscita di capitali verso Hong Kong, dato l'elevato numero di Cinesi del continente che giungeva a Hong Kong a fare le propria pianificazione finanziaria personale.

Per i connazionali che desiderano mettere al sicuro una rendita per il futuro o ampliare il proprio portafoglio con una pensione di scorta, questa zona goegrafica potrebbe risultare interessante. Non solo per chi vive e dimora a Hong Kong e Cina ma anche per parenti e coniugati che si trovano in italia. Diversificare, anche dal punto di vista geografico, puo' significare molto in vista di concreti traguardi finanziari futuri.

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