Chi ci mette la faccia!
Foto: da sinistra Valentina Panno, Mattia Crucioli, Ileana Merlo e Nicola Cuciniello,

Chi ci mette la faccia!

Per le elezioni amministrative ci sono sempre più candidati. La maggior parte per “sistemarsi”. Altri lo fanno per ambizione, per uscire dall’anonimato e megalomania. Mentre un ristrettissimo gruppo lo fa per cercare di migliorare i servizi, l’ambiente e, soprattutto, il contesto sociale, in particolare nell’istruzione, sanità e occupazione. Non solo: oltre ad avere specifiche conoscenze nei settori elencati, ci mettono la faccia e si battono da anni per eliminare ingiustizie e soprusi imposti da classi politiche, manifestando civilmente in molte piazze del nostro Paese. Tra questi l’insegnante genovese Valentina Panno, autrice di due interessanti contributi.

Cappello proposte amministrative per ANCORA ITALIA LIGURIA

I concetti di MODERNIZZAZIONE e PROGRESSO non sono necessariamente sinonimi di CRESCITA e SVILUPPO di un Paese, tantomeno è scontato che producano benessere a una società.

Gli effetti disastrosi della credenza che le parole FUTURO e PROGRESSO siano inscindibili dalla parola BENESSERE li abbiamo sotto gli occhi a livello mondiale, nazionale e locale, grazie ad un modello politico economico di stampo neoliberista che persegue la modernizzazione, spesso tradotta con la parola digitalizzazione, in nome di un sempre maggiore guadagno (di pochi) ad ogni costo.

Che si debba imparare dal passato è verità inconfutabile e di questo atteggiamento nei confronti della storia si dovrebbe far tesoro per poter guardare al futuro dell umanità tutta. E chi ha calpestato e sta calpestando il passato e la storia del nostro Paese e della nostra città in nome di un Europa falsa e approfittatrice non è degno di tenerne le redini oltre.

I nostri Padri Costituenti avrebbero scelto una classe dirigente ad ogni livello rispettosa e referente del passato come emblema dell' esperienza, della saggezza e del mantenimento di valori quali la tradizione e la cultura di qualsiasi Paese e che sono, a nostro avviso, punti di partenza imprescindibili per il benessere dell Italia e della nostra città.

Oggi si è giunti all’accettazione passiva della contraddizione pretendendo di creare un futuro benessere sociale con un vero e proprio volta faccia alle nostre stesse radici, costruendo per così dire la  “casa della società “ a partire dal tetto.

La narrativa corrente persegue speditamente la visione tecnocratica capitalista che non guarda certo a ciò che è stato per trarne insegnamento ( o anche solo per rispetto di conservazione) ma si lancia a capofitto in un futuro che va a discapito di una cultura radicata, che va a discapito dei valori umani, che va a discapito degli stessi principi costituzionali italiani.

L’unica fermata e destinazione di questo sistema malato è l‘ autodistruzione della società e, paradossalmente, gli individui che ne fanno parte non saranno in grado neppure di prenderne atto nel momento in cui questo dovesse (speriamo mai!) tradursi in realtà.

M. Heidegger parlava di REIFICAZIONE dell’ individuo nel mondo, ovvero di ciò che rende l’uomo una cosa tra le cose cosicché non si distingue più l’essere umano dagli oggetti che lo circondano e di cui dovrebbe servirsi per “ esserci” nel senso appunto heideggeriano. 

Obiettivo neoliberista infatti è una “ società oggetto” in cui l’ “ oggetto umano“ è pronto per essere usato e sfruttato da una oligarchia di potenti senz’anima: mai visione filosofica fu più azzeccata e calzante col guazzabuglio moderno ove ci troviamo e dove l’ uomo ha perso la ragione e la coscienza.

E nel mezzo di un mare in tempesta le cui onde gigantesche sono artificio calcolato la FAMIGLIA affoga perché ridotta ad individui atomizzati i cui rapporti interni si riducono ed in modo ridicolo al motto dell’ homo homini lupus.

È agghiacciante che il primo pensiero di una famiglia neo nata sia quello di avere il posto assicurato in un asilo nido per il primo figlio, o, addirittura che rinunci in partenza a ciò che di più bello la vita possa regalare.

E se il sistema capitalistico moderno guarda ad un futuro che vuole annullare ogni identità, ebbene purtroppo in parte c' è già riuscito; tale modello si è già pericolosamente insinuato nel corpo sociale mondiale e gli effetti a livello locale si mostrano con sempre maggior frequenza traducendosi in un disadattamento degli individui che, privi di qualsiasi empatia, sorridono in ogni caso al male moderno.

Perciò noi abbiamo il dovere di rispondere che, come un ancora di salvezza, è necessaria la conservazione della nostra cultura e tradizione e che dobbiamo coltivarne con attenzione, parsimonia e rispetto la terra dove tali capisaldi sono nati e cresciuti.

Una politica cittadina che dovrà essere sempre tesa al mantenimento ed alla valorizzazione di ciò che ha portato benefici ai cittadini in passato con uno sguardo aperto al volto dell altro e a chi verrà dopo di noi, o meglio, ad un progresso che dovrà adattarsi alla nostra tradizione e non viceversa.

Genova come città “ Superba” e degna di questo aggettivo deve rendere prezioso tutto ciò che la distingue, che l' ha distinta nella sua storia e cultura locale dall’ entroterra alla costa sino al più piccolo dei Comuni che ne fanno parte come città metropolitana.

Genova accoglierà lo straniero con persone in carne ed ossa e senza nessuno che richieda una identità digitale, ne per chi vi arriva ci saranno in bella vista ristori in franchising dal gusto a stelle e strisce o dal gusto di ravioli al vapore; bensì la visione sarà di una piccola media realtà locale che offrirà, magari, assaggi di pesto DOP e fugazza e le piccole botteghe artigianali da contorno che con orgoglio mostreranno, chissà, caravelle in miniatura frutto di un estro artistico con per sottofondo la voce musicale di Fabrizio De Andre’.

L’operato della giunta Bucci è stato discreto sotto molti aspetti ma troppo spesso ha mostrato di farsi guidare dalla spinta neoliberista. Gli stati europei non sono tutti uguali tantomeno le città; in un Paese come l' Italia poi che vanta una pluri diversità territorioriale e paesaggistica si può proporre la pista ciclabile a Torino, Milano, Reggio Emilia non di certo a Genova.

Non si può dir di sì a tutto ciò che madre Europa da’ solo perché arrivano sovvenzioni.

La ricostruzione del ponte Morandi a tempo record è lodevole ma perché non si è pensato ad investire maggiormente nella manutenzione e nel controllo degli appalti che ne avevano responsabilità? E questo è chiaro che deve essere fatto in modo categorico per ogni ambito della cosa pubblica e con costanti controlli di coloro i quali operano per un bene pubblico.

La viabilità genovese va aiutata con la mano dell’ uomo (più vigili a snellire il traffico) visto che la coperta è sempre troppo corta in una città come la nostra con la maggior parte delle strade strette

Le strutture scolastiche cadono a pezzi ma si insiste con l’ acquisto di lavagne digitali.

Gli asili nido sono un lusso per le giovani coppie italiane mentre rappresentano un vero e proprio tappeto rosso per altri. Basta con l’ assistenzialismo gratuito. Ognuno ha il dovere di contribuire secondo le proprie possibilità.

Anche le mense scolastiche sono una tassa che incide notevolmente nel bilancio delle famiglie.

I parcheggi a pagamento in tutti i quartieri cittadini sono un vero abuso, possono essere comprensibili solo nel centro cittadino. 

Dar lavoro a sorveglianti di blu aree ed isole azzurre non significa essere stati bravi a creare nuovi posti di lavoro ma significa tassare ulteriormente i cittadini ed approfittarsene visti i grossi problemi di parcheggio nella nostra città.

Nell’ entroterra molti piccoli comuni sono lasciati a loro stessi dal punto di vista assistenziale e di prima necessità come spesso ad esempio raggiungere una farmacia diventa problematico.

Snellire la burocrazia è tra i primi obiettivi poiché, nonostante la tecnologia, gran parte del tessuto sociale è mal organizzato e spesso cambiato nei procedimenti e ciò non va incontro a coloro che, e sono molti, non si può pretendere che abbia dimestichezza col digitale.

Proposte amministrative per la scuola

Premesso che un efficace cambiamento del comparto scuola possa essere attuato a livello nazionale dallo Stato con riforme a 360 gradi; allorché sarebbe indispensabile la riduzione del numero degli alunni per classe di ogni ordine e grado a non più di 15, mentre ad oggi ne sono previsti 29 e fino a 26 se presente un alunno con disabilità;

premesso che sarebbe salutare per tutti gli alunni la riduzione del tempo scuola a non più di 5 ore giornaliere considerando il tempo libero parte essenziale per “ il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3 della Costituzione), poiché solo attraverso un ATTO PENSANTE L uomo conquista la propria umanità e per farlo è anche necessario avere TEMPO; premesso che sarebbe immediatamente risolto l’inaccettabile precariato degli insegnanti e del personale ausiliario che va avanti da almeno un trentennio se si applicasse la riforma di cui al primo punto esposto; premesso che, se la scuola è obbligatoria sino al sedicesimo anno d età, non dovrebbero sussistere oneri economici per le famiglie come l' acquisto dei libri di testo e/o l' obbligo della loro sostituzione ogni biennio (gioia solo per gli editori) per non parlare dei testi Invalsi, con la conseguente impossibilità del passaggio dei testi scolastici usati a fratelli, cugini o conoscenti, nonché lo spreco di materiale quale carta ed inchiostro da stampa ( giusto perché non si inneggi al risparmio ecologico in modo ipocrita); premesso che tutti i testi scolastici debbano essere rivisti nella forma, nel contenuto e nella metodologia poiché rappresentano un esercizio scolastico che mina pericolosamente lo sviluppo della capacità critica degli alunni grazie, ad esempio, alla costante mancanza di esercizi a risposta aperta ed al continuum di verifiche con risposta a crocette;

premesso che tutti i programmi ministeriali della scuola sopratutto nel primo ciclo scolastico dell obbligo tendono ad approfondire argomenti già di per se’ complessi quando la mente dell alunno non è fisiologicamente pronta ad affrontarli;

premesso che alla legge delle 3 i ( inglese, informatica, impresa), la scuola italiana DEVE rispondere con una didattica viva che punti alla creatività, con più ore dedicate all arte e alla musica, ed alla tradizione, alla nostra LINGUA ITALIANA e alla educazione civica e alla religione; senza dimenticare l' EPICA , istruttrice prima tra i banchi delle scuole medie dello sviluppo dei sentimenti nei ragazzi, il cui studio oggi viene appena sfiorato dai programmi ministeriali con la chiara intenzione di eliminarla come si è già provato a proporre con la storia;

premesso che i salari degli insegnanti italiani sono a dir poco umilianti (tra i più bassi d Europa al 15esimo posto) e non rispettano ne’ la qualifica ne’ la delicata responsabilità di chi esercita una professione fondamentale per il futuro della società visto che è primo obiettivo di un insegnante accompagnare l' allievo verso la conquista della ragione e della consapevolezza.

Ebbene, stornate solo alcune delle macro problematiche della scuola italiana risolvibili dalla competenza statale e, ci preme dirlo, senza porsi dubbi riguardo ai fondi disponibili poiché sarebbe sufficiente gestirli in modo competente ed onesto, ecco le proposte e gli obiettivi della giunta comunale Crucioli per il comparto scuola.

     SPAZI SCOLASTICI ALL APERTO

Ogni scuola di ogni ordine e grado deve avere a disposizione spazi all aperto fruibili dagli alunni: giardini con parco giochi, aree verdi per la ricreazione, giardini d inverno, piccole/ medie aree sempre all aperto adibite a campetti sportivi.

MANUTENZIONE SCOLASTICA

Manutenzione costante con controlli periodici delle strutture scolastiche ( aree verdi, parchi gioco, finestre, tetti, riscaldamento/ raffreddamento, imbiancatura aule, sostituzione arredi usurati o rotti, ecc.).

Messa a norma impianti elettrici ed idraulici.

Ascensori per le scuole su più piani.

             MENSE SCOLASTICHE 

Riduzione del costo dei pasti per tutta l' utenza iscritta. No all assistenzialismo gratuito, ma riduzione della retta in proporzione al reddito per tutti.

Trasparenza delle ditte appaltatrici degli introiti ricevuti, del loro utilizzo nel dettaglio e del bilancio finale annuale. Rispetto del CCNL della scuola nell’ esercizio d appalto.

Ricerca di alimenti a chilometri zero e precedenza a prodotti del territorio provenienti da medie e piccole imprese.

No allo spreco! Modalità congrue per il recupero del cibo; e per il proprio cibo non consumato la possibilità di portarselo a casa.

                        ASILI NIDO

Contributo comunale allo stipendio delle famiglie per i genitori lavoratori che sceglieranno di lavorare a mezza giornata per trascorrere più tempo coi propri figli nella fascia d età 6 mesi 3 anni con la conditio sine qua non della permanenza presso le strutture degli asili nido dei propri figli solo per il tempo antimeridiano.

Riduzione della retta asili nido comunale per tutti gli iscritti in base al reddito senza assistenzialismo gratuito.

 SPAZI RICREATIVI POST SCUOLA DEDICATI AGLI ADOLESCENTI

Ove ci sia possibilità e per ogni quartiere cittadino adibire aree al chiuso e all aperto dedicate allo svago ed alla socializzazione degli adolescenti nella forma di circoli associativi socio-culturali gratuiti con:

campetti sportivi, sale ricreative, ping pong, calcio balilla, dama, scacchi ed altri gioco da tavolo consoni all età; inoltre spazi dedicati all arte come la recitazione o la musica, aule pittura e manipolazione, con controllo costante di personale adulto e libere figure di riferimento sempre presenti a disposizione dei ragazzi. 

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Foto stand di Ancora Italia Liguria con a sinistra Nicola Ranno e Valentina Panno candidati consiglieri al Comune di Genova


Valentina Panno

Presidente Sezione di Genova Ancora Italia Liguria Candidata al Consiglio Comune di Genova Lista Uniti per la Costituzione Crucioli sindaco

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate