Ci stiamo sbagliando ragazzi

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L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro e la trasformazione della consulenza tributaria, societaria

L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando il panorama economico e professionale in modo profondo e irreversibile. Questo mio post non vuole in alcun modo minimizzare l’impatto delle nuove tecnologie né suggerire di approcciarle secondo rassicuranti logiche incrementative. Tuttavia, è essenziale affrontare questo fenomeno con una visione bilanciata, evitando sia l’entusiasmo eccessivo sia il timore paralizzante.

Il nostro settore – la consulenza tributaria, societaria e la valutazione d’azienda – è un esempio paradigmatico di come l’AI possa non tanto sostituire le competenze, quanto richiedere una loro revisione sia strategica sia operativa.

L’importanza di un approccio razionale: evitare il “rischio paralisi”

Un fenomeno che osservo sempre più frequentemente è il timore, quasi paralizzante, di dover affrontare l’AI, percepita da molti come una forza inarrestabile destinata a rendere obsolete intere categorie di professionisti. Questo atteggiamento è pericoloso, non solo per il singolo individuo, ma per le organizzazioni stesse.

  • Le paure degli studenti: Gli studenti universitari, già alle prese con un sistema educativo che non sempre evolve alla stessa velocità del mercato, spesso temono di investire anni di studio in percorsi percepiti come rapidamente superati dall’AI. Questa sensazione è amplificata da programmi accademici talvolta statici e poco orientati alle applicazioni pratiche.
  • La necessità di leadership rassicurante: Come leader, è nostro compito dissipare queste paure, rassicurando i collaboratori e promuovendo un approccio concreto e costruttivo. L’intelligenza artificiale non deve essere vista come una minaccia, ma diventa un’opportunità per ampliare le nostre capacità, potenziare le nostre analisi e migliorare i servizi che offriamo.

L’AI come acceleratore di efficienza e competitività

L’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento capace di mettere a nudo inefficienze strutturali e mancanze di competenze. Questo è particolarmente vero in contesti protettivi da scarsa concorrenza e ampi sacchi di inefficienza, come spesso accade in Italia.

  • Il ruolo delle competenze: Per chi possiede competenze solide e ben strutturate, l’AI rappresenta un alleato, non una minaccia. Ciò che cambierà sarà la modalità di applicare tali competenze. Ad esempio, nelle operazioni di valutazione d’azienda , gli algoritmi di machine learning possono migliorare l’accuratezza delle analisi finanziarie, identificando pattern complessi nei dati aziendali. Tuttavia, l’interpretazione di questi risultati e la capacità di costruire una narrativa strategica rimangono prerogative umane. Prerogative che verranno potenziate e non sostituite.
  • Il rischio per chi non innova: Diverso è il discorso per chi opera in contesti dove la competenza è limitata o l’innovazione è trascurata. In questi casi, l’AI, come qualsiasi altra tecnologia avanzata, diventando un “livellatore” capace di eliminare inefficienze e ridurre i margini di errore o approssimazione tenderà a sostituire mano d’opera a scarso valore aggiunto.

La trasformazione del modello di business nella consulenza

Uno dei cambiamenti più significativi che l’AI porterà nel nostro settore è una trasformazione radicale dei modelli di business. Tradizionalmente, il valore della consulenza tributaria e societaria, così come quello della valutazione d’azienda, si è basato su un mix di analisi tecnica, esperienza e intuizione. Con l’introduzione dell’AI:

  • Automazione delle attività ripetitive: Task come la raccolta e l’elaborazione dei dati, la preparazione di report standardizzati o la verifica di coerenza normativa saranno sempre più delegati all’AI. Ciò ridurrà i tempi operativi e consentirà ai professionisti di concentrarsi sulla propria attività sull’alto valore aggiunto, come la strategia e la pianificazione.
  • Nuove competenze richieste: Sarà necessario investire in competenze legate alla gestione dei dati, alla comprensione degli algoritmi e all’integrazione dell’AI nei processi decisionali. Questo non significa abbandonare le competenze tradizionali, ma arricchirle e contestualizzarle in un nuovo scenario.

Uno scenario decisamente più interessante e stimolante per un giovane professionista che potrà cavalcare sin da subito le nuove tecnologie potenziando le competenze tradizionali. Io credo che alla fine il futuro ci chieda soprattutto di diventare più bravi (e di essere straordinariamente flessibili sul “come”).

Responsabilità del management: formazione e guida

Come leader, abbiamo il dovere di rassicurare e guidare i nostri team in questa fase di transizione. Le paure devono essere convertite in azioni, e l’organizzazione deve adottare un approccio proattivo per affrontare le sfide dell’AI:

  1. Monitorare il bilancio di competenze: è fondamentale analizzare periodicamente le competenze interne, identificando gap formativi e opportunità di miglioramento.
  2. Promuovere la formazione continua: ogni membro del team dovrebbe essere incoraggiato a sviluppare competenze legate all’intelligenza artificiale (ma non solo!), non solo dal punto di vista tecnico, ma anche strategico.
  3. Sperimentare concretamente: L’introduzione di progetti pilota e l’utilizzo di strumenti AI in attività quotidiane aiuta le persone a familiarizzare con la tecnologia ea comprenderne il valore.

Questo però non è l’approccio da adottare anche nei confronti delle competenze tradizionali? Cambia la magnitudo certamente ma dovremmo preoccuparci a prescindere se non è quello che già oggi adottiamo.

Conclusioni: un futuro da costruire insieme

L’intelligenza artificiale non segna la fine della consulenza tributaria e societaria o della valutazione d’azienda, ma l’inizio di una nuova era. Il nostro compito è trasformare l’AI in uno strumento per accrescere il valore delle nostre competenze, migliorare i nostri servizi e contribuire alla crescita dei nostri clienti. Solo affrontando questa transizione con coraggio, visione e una guida forte potremo sfruttare appieno le opportunità che questa rivoluzione tecnologica ci offre.

Il nostro studio si sta avvicinando a questa tecnologia iniziando a sperimentare, utilizzandola per stimolare il dialogo (più per formulare domande che per fornire risposte), utilizzando nuovi software di valutazione e soprattutto supportando aziende che sono in prima linea nell'applicarla. Abbandonato ormai da tempo l’effetto wow e la componente del gioco, ci stiamo rimboccando le maniche per affrontare le grandi sfide strategiche che il cambiamento ci pone.


Recruiting: Praticante Dottore Commercialista

Il nostro Studio sta crescendo e stiamo cercando due praticanti per ampliare il nostro TEAM. E’ fondamentale avere curiosità, passione, capacità di adattamento, spirito di iniziativa ed essere sempre disponibili a condividere conoscenze, esperienze, dubbi.

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Panato | Dottori Commercialisti è una boutique indipendente di consulenza tributaria e societaria che aiuta le imprese a governare e accelerare la crescita, grazie a competenze maturate negli ambiti della valutazione d’azienda e della pianificazione fiscale.

I nostri clienti sono PMI e gruppi di imprese dinamiche che sanno cogliere la sfida del cambiamento e contribuire alla crescita, anche culturale, del sistema economico. Operano prevalentemente nei settori dell’industria e dei servizi innovativi ad alto valore aggiunto.

Siamo un interlocutore riconosciuto del mondo dell’innovazione e supportiamo imprese, anche quotate, nei momenti di cambiamento strategico (ingresso nuovi investitori, ridefinizione del modello di business, operazioni straordinarie, M&A, risanamento, ecc) e familiare (passaggio generazionale). Le competenze acquisite nei diversi ambiti delle operazioni straordinarie ci consentono di affrontare le operazioni di risanamento valutandone appieno la complessità e la sostenibilità di lungo periodo.

Il nostro è un ambiente giovane, dinamico ed ottimista con molte occasioni per crescere, imparare, fare esperienza e avere un grande impatto. Per garantire l’alta qualità dei nostri servizi, affianchiamo all’attività professionale quella editoriale ed accademica.

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Mattia Messina

Corporate Finance Intern

2 settimane

L'AI è uno strumento che va compreso è implementato, demonizzarlo o avere una paura paralizzante non ne cambierà la diffusione e l'adozione. Condivido la sua visione sul ruolo che le competenze avranno, a mio parere l'AI ci porterà sempre di più verso un'economia della conoscenza profonda e dara un'importanza sempre più cruciale al pensiero critico e strategico, come leve di valore.

Salvatore Greco

Fintech Strategy & Execution, Business development, sales, delivery management

3 settimane

Articolo molto interessante e condivisibile, complimenti

Federico Loffredo

Commercialista tecnologico: outsourcing, RPA e Intelligenza Artificiale sono le mie parole d'ordine.

3 settimane

Andrea Arrigo Panato direi che sei sulla buona strada per affrontare e vincere la sfida. Ma non avevo dubbi in tal senso 😁

Angelo Niccoli

LAUREA presso Studio Commercialista Niccoli Dott. Angelo Tiberio

3 settimane

L’Ai rappresenta uno strumento davvero interessante che dobbiamo tutti convertirci ed impiegare nei nostri studi

Daniele Tumietto

Management, business and tax consultant & adjunct professor at PoliMi School of Management, Link Campus University and O.M. Beketov University. Member of IC&Partners

3 settimane

Interessante e foriero di riflessioni… e te ne provoco anche io segnalandoti un ottimo articolo di Sonia Montegiove, che ho appena letto, che può allargare i pensieri di chi ha letto il tuo articolo. Sbagliare è parte essenziale dell’innovazione!!! Lo trovi qui: https://www.alfonsofuggetta.it/p/larte-di-sbagliare?r=28tq8u&utm_medium=ios&triedRedirect=true

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