Cioè... ma siete seri?
Avevo 11 o 12 anni ed a quella età, se eri un attimino più scaltra dei tuoi coetanei, sapevi come andava il mondo attraverso la posta del cuore che pubblicava “Cioè”.
Non voglio paragonarmi ai ragazzini di oggi, nemmeno lontanamente. Loro sanno già tutto senza dover andar in edicola.
All’epoca “Cioè” aveva già una sua dignità e non metto in discussione il fatto che le letterine degli adolescenti arrivassero davvero, anche quelle più osé, del tipo “quanti movimenti di bacino devo fare per avere l’orgasmo”, o quelle sui mega dubbi esistenziali “Il mio ragazzo mi ha chiesto di fare l’amore, ma non mi sento pronta e lui ha detto che mi lascia”. Nei primi anni 90 quelli sì che erano problemi.
Un giorno mi capitò tra le mani una nuova rivista. Era il numero 0. Credo si chiamasse “Mia”, con un logo che richiamava una margherita. Sfogliando il giornaletto, tra le foto dei cantanti più in voga dell’epoca, ecco spuntare anche qui la posta del cuore. E giù con i drammi esistenziali degli adolescenti. Ad 11 anni ero già pignola e diffidente, per cui mi chiesi “Come fa questa rivista uscita oggi ad avere già lettori/lettrici che chiedono consigli sulla loro vita sessuale o sul perché l’amica del cuore non citofona più ora che ha il ragazzo?”. Mi convinsi, dunque, che era fuffa, che era tutto studiato, preconfezionato. E sono cresciuta diffidente.
Oggi, a 35 anni, mi imbatto in un altro tipo di strumento – internet – dove però sembra che la sostanza non cambi. Sono capitata sulla pagina Facebook del Signor Distruggere, blogger salernitano (come me, quindi c’è la stima di default) che in soldoni riesce a scovare pagine improbabili, con post improbabili in cui si fanno domande improbabili sui massimi sistemi del mondo. Condivide questi post sulla sua pagina ed a quel punto tutto il mondo viene a sapere che:
a) Il marito della casalinga disperata va a farsi fare i massaggi alle spalle dalle cinesi perché è stressato;
b) Il marito di Marzia, per il loro anniversario, le ha regalato presine da cucina;
c) La figlia di una mamma rischia di chiamarsi Eusebia
E potremmo finire tutto l’alfabeto, ma credo che questi esempi rendano l’idea.
Tanto di cappello al Signor Distruggere, al secolo Vincenzo Maisto, ma io non voglio credere che il genere umano sia arrivato a questo punto di degrado mentale.
Delle due, l’una: o sono quesiti improbabili pubblicati proprio per attirare più gente possibile, avere visibilità nel nome del “nel bene o nel male, ma basta che se ne parli”, o queste sono le stesse persone che chiedevano quante “botte” dare per raggiungere il piacere.
No perché, non posso credere che là fuori ci sia una tipa che si sciacqua con la Coca Cola dopo aver fatto sesso per non rimanere incinta
o che una tizia non sa se credere al ginecologo che le ha detto che avrà una bambina o alla zia che legge i cristalli, tra un acido ed un altro probabilmente, e le ha detto che invece avrà un maschio.
Davvero, ridatemi “Cioè”. Ridatemi le domande maliziose con le quali sorridere.
E soprattutto, dite a quella del post a) che il marito non va a farsi i massaggi alle spalle.