Cogli l'attimo fuggente con la time line!

Cogli l'attimo fuggente con la time line!

Abbiamo parlato della time line per il passato e per il futuro. Adesso cerchiamo di capire come usarla per il presente.

Time line e vita quotidiana: a cosa serve?

La prima difficoltà è proprio nella lunghezza del tempo presente. Mentre per il passato possiamo prendercela comoda e con il futuro abbiamo del tempo per organizzarci, il presente scorre mentre cerchiamo di “coglierlo”, appunto.

Il “qui e ora”, mantra sacro di tutte le filosofie new age e di gran parte di quelle orientali è estremamente difficile da gestire. Quando siamo in un momento è automatico pensare a dove stiamo andando e da dove stiamo venendo.

Proprio per questo, la time line può essere di enorme aiuto. Vediamo come.
La prima cosa da considerare, come abbiamo detto, è la rapidità del presente. Sembra impossibile riuscire ad “afferrarlo”, in quanto ogni momento diventa subito passato. Questo è vero, ma è altrettanto vero che quando si dice “cogliere l’attimo” e “vivere il momento” si intende il predisporsi a concentrarsi sul presente, anziché sul passato o sul futuro. Difficile? Molto. Eppure tutti sappiamo farlo, perché l’abbiamo di sicuro già vissuto quando eravamo bambini.

Un bambino non ha ancora i “circuiti mentali” attivati: la sua attenzione non è a quel che gli accadrà, anche da lì a poco, né a ciò che ha già fatto. Questa dote – perché di fatto di ciò si tratta – è molto difficile da utilizzare. Quando si è piccoli è normale che sia così: ogni momento può succederequalunque cosa, quindi ha poco senso pensare a cosa sta per accadere o a cosa è accaduto prima.

Gli adulti al contrario sanno perfettamente cosa sta per accadere, cosa è accaduto e cosa sta accadendo. La micidiale routine giornaliera priva ogni attimo della benché minima sorpresa, finendo per essere prevedibile di mese in mese e di anno in anno in modo quasi allarmante.

Ciò appare noioso e assurdo, ma se non fosse così probabilmente sarebbe pure peggio! Ricordiamo tutti cosa era una giornata a scuola, specie i primi anni delle elementari: il tempo sembrava fermarsi in una noia senza limiti! La routine elimina gran parte del disagio, permettendo al cervello di “liberarsi” e di viaggiare su altre dimensioni: il passato e il futuro, appunto.

La routine elimina gran parte della noia, strano ma vero

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Fin qui tutto bene, se non fosse altro che, una volta attivata la “modalità routine” non riusciamo più a “mettere in pausa”, anche quando vorremmo. Ci abituiamo così tanto al concetto di passato e futuro costanti che vivere l’attimo diventa molto difficile. Questo diventa tanto più arduo quanto più viviamo “immersi” in un ciclo di impegni quotidiani costanti. Tipico esempio:

  • sveglia alle 07:00;
  • colazione e doccia e poi uscire alle 07:30;
  • traffico e spostamenti fino all’arrivo al lavoro alle 09:00;
  • routine di lavoro fino alle 13:00;
  • pausa fino alle 14:30;
  • ripresa dal lavoro fino alle 17:00;
  • spesa al supermarket alle 18:00;
  • rientro a casa alle 19:30;
  • telegiornale e cena alle 20:00;
  • programma in tv fino alle 22:30;
  • andare a dormire.

Una noia mortale! Va però detto che la noia non è così nemica quanto lo stress. Quanto sarebbe peggio se ogni giorno potrebbe accadere qualsiasi cosa? Ce ne rendiamo conto i giorni in cui ci sono scioperi dei mezzi, tempo molto brutto, lavori in corso e così via e ci saltano i piccoli e quotidiani programmi che facciamo in automatico.

La realtà è ancora diversa quindi: non è tanto la noia a disturbarci, quanto la percezione negativa che abbiamo del presente. Facile dire “vivi l’attimo”, ma quando si è imbottigliati nel traffico chi vuoledavvero farlo?

La percezione del tempo quindi è ciò che dobbiamo cambiare. E proprio in questo può aiutarci la time line.

Time line e percezione del tempo

Quindi, non ci piace che il tempo si “fermi”, ma non vogliamo neppure che “scorra”. Viviamo giornate che vorremmo fossero di 30 ore eppure ogni istante speriamo che passi in fretta. Soprassediamo per il momento sul fatto che siamo praticamente incontentabili e cerchiamo di capire come si può gestire meglio il tutto.

Una tecnica interessante della time line è fatta apposta per chi vive una vita troppo stressante, con ritmi meccanici e fissi. Non va sottovalutata la cosa: lo stress è la principale causa di morte oggi, anche se non uccide direttamente.

Non è un caso che quelli che oggi fanno più soldi non sono più coloro che forniscono i servizi essenziali ma chi invece è capace di “distrarci” e farci passare il tempo: intrattenitori, sportivi, attori, cantanti.

La soluzione elaborata e alla portata di tutti è proprio questa: distrarsi. Ottima, con il solo difetto di essere del tutto temporanea e, a causa delle straordinarie potenzialità del nostro cervello, anche molto breve.

Esiste però un’altra soluzione, più “orientaleggiante”, che si basa sullameditazione o, in termini più occidentali, sulla pace e la calma. Sul lasciare scorrere il tempo senza dannarci per esso.

Bello, sì… ma impossibile da attuare. Quasi tutti i miei clienti hanno il dramma di volere una pausa ma di non avere – e qui sta il bello – il tempo per trovarla. O meglio, la giornata è ricca di tempi morti (il traffico per esempio), ma nessuno di questi è utilizzabile per rilassarsi un attimo. Al contrario, ci portano ad esaurirci ancora di più.

Ma è bene ricordare che il tempo è, di fatto, un’illusione. O meglio, lo è la percezione che abbiamo di esso. Tutti sappiamo che “il tempo passa presto quando ci si diverte”. Perché accade ciò? Perché quando ci divertiamo siamo concentrati sul momento, quindi non abbiamo tempo di pensare al passato e al futuro. E tutto appare più rapido.

La percezione del tempo è una pura illusione

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Basandoci su questo principio nella time line si è sviluppata una tecnica che potrebbe fare la differenza, alterando appunto la sensazione di “tempo che scorre”. Vediamo quindi questa tecnica utile a rilassarci e goderci il tempo.

La time line e le pause temporali

Applichiamo la tecnica. Per prima cosa, come sempre, tracciamo la time line. Per quest’uso è meglio immaginarla per terra, in modo da poterci camminare sopra. Abbiamo già visto questo metodo in un altro articolo.

Ora immagina i vari momenti: sveglia,  doccia, colazione, uscita per andare a lavoro ecc. ecc.

Adesso comincia a camminare. Parti dalla sveglia, vai alla doccia, alla colazione e… stop! Fermati con un piede a mezz’aria, prima di arrivare al prossimo punto.

Perfetto… ora sei in pausa. Sei in uno spazio temporale che di fatto non esiste nel tuo cervello ma che esiste nella realtà. Il tempo è una serie di momenti, che a noi appare come una sorta di percorso fluido. Ma non è come ci appare. In questo momento sei in pausa. Non sei in un momento, e non sei nell’altro.

Non hai ancora finito una cosa, e non hai ancora iniziato l’altra. Sei in pausa. Ora goditi questo momento, poiché durerà per quanto tu vorrai che duri! Non esiste il tempo, quindi puoi fermartici per il tempo che ti serve. Rilassati, fermati e cogli l’attimo.

Ti invito a percepire le sensazioni di pace, calma e tranquillità che provengono da questa fase. Renditi conto di come tutto passa intorno a te mentre sei come una roccia nel fiume del tempo, ferma e stabile che non scorre. Rimani in questo stato per tutto il tempo che ti serve… poi riprendi a camminare e ritorna nel tempo presente.

Può sembrare una cosa assurda, ma prima di giudicarla ti chiedo di provarla. Anche a me quando l’ho tentata sembrava la cosa più cretina del mondo. Invece è potentissima, e molti manager in tutto il mondo utilizzano questo metodo. Il motivo è che se “pensi” di essere in pausa il tuo cervello entrerà in modalità routine e ti sommergerà con quello che devi fare o che hai fatto. Invece ora non può farlo perché di fatto non sei in pausa. Hai creato una pausa tra i tuoi impegni, inattaccabile dall’esterno. Goditi l’attimo!

Conclusioni

Abbiamo quindi scoperto un altro uso della time line piuttosto interessante. Ora sai come gestire il presente e quindi potrai servirtene nei momenti di forte stress o di eterna routine, per trovare un po’ di pace.

Ciò che più è apprezzabile di questa tecnica, secondo me, è il fatto che ci fa percepire il tempo in modo diverso. Ci permette cioè di riappropriarci di esso. In una giornata c’è molto più tempo di quanto ci occorra, ma lo usiamo spesso in modo pessimo, finendo sempre per esserne a corto o di averne troppo in una sorta di fotografia della noia perenne.

Ricorda che le cose non stanno così. Siamo noi a renderle tali con i nostri programmi mentali.

Le giornate sono brevi solo per i nostri programmi mentali

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Alla prossima.

Antonio

Per approfondire

A. Meridda "La Time Line"

T. James "Time Line Therapy"

T.James, W.Woodsmall "Time Line"

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La Time Line!

Antonio Meridda

Antonio Meridda è laureato in scienze naturali, con master in etologia e in giornalismo scientifico. Formatore ed esperto di linguaggio del corpo ha ottenuto le certificazioni F.A.C.S. (Facial Action Coding System) e B.C.E. (Body Coding System) ed è autore di numerosi libri e videocorsi sull'argomento. Iscriviti alla newsletter per leggere i suoi articoli e imparare tutto sulla time line.

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