Come condurre un brainstorming in modo efficace.

Come condurre un brainstorming in modo efficace.

Il brainstorming come generatore di nuove idee.

Nel lavoro svolto dal mio team, la generazione di idee è sempre stata una componente essenziale. Il 50% del nostro lavoro (se non di più) si basava sulla ricerca di nuove soluzioni.


Dovevamo garantire sempre un prodotto innovativo e competitivo che incontrasse le esigenze dei nostri utenti e credimi soddisfarli non è stato per nulla semplice; ma se hai a che fare con utenti/clienti non ti starò dicendo nulla di nuovo 🙃.


Ecco perché, durante la settimana, avevamo deciso di dedicare sempre del tempo ad una sessione di brainstorming con l’obiettivo di generare appunto nuove idee. 

Lo facevamo di norma durante le prime ore della mattina, a mente fresca (secondo noi il momento migliore prima di venire inghiottiti dal lavoro 😅).


Non vi nego però che, diverse volte ho messo in discussione questa metodologia perché coordinare un brainstorming in modo efficace è davvero sfidante e potrebbe anche capitare che si riduca ad uno spreco di tempo e di energie se non gestito correttamente.


Potrebbe capitare che solo alcuni componenti del team monopolizzino la conversazione, che influenzino eccessivamente le opinioni degli altri partecipanti limitandone la partecipazione attiva.

Potrebbe trasformarsi in un pensiero di gruppo, in cui i partecipanti tendono a conformarsi alle opinioni dominanti anziché esprimere liberamente le proprie idee.

Può anche capitare, ma è rarissimo, che si vada fuori focus se non gestito correttamente e quindi non si ottengano idee in linea rispetto agli obiettivi della sessione.

Nonostante ciò ho continuato a prevedere delle sessioni di brainstorming perché, nonostante tutto, penso sia una tecnica preziosa per stimolare la creatività e la collaborazione all'interno del team. 


A moderare il meeting, a giro, era sempre un componente diverso del team (almeno inizialmente questa era l’idea) e la determinazione dell’argomento da trattare veniva scelto di comune accordo dall’intera squadra (ovviamente la scelta veniva fatta su un ventaglio di ipotesi da me predeterminate in considerazione degli obiettivi da raggiungere).


Come tool utilizzavamo Figma (uno strumento alternativo che ho avuto modo di utilizzare è Miro) strumento di collaborazione in tempo reale, ci permetteva di lavorare simultaneamente su una board, visualizzando le modifiche degli altri membri del team mentre avvenivano; fondamentale tenuto conto che la maggior parte del tempo lavoravamo da remoto.


Abbiamo cominciato a lavorare su Figma per la creazione di mappe concettuali funzionali appunto all’individuazione di nuove idee/soluzioni da implementare. 

Si partiva sempre da un tema centrale posizionato al centro della mappa.

A questo si andavano via via collegando le idee correlare alle quali potevano essere collegate a loro volta delle idee ancora più specifiche. In ultimo provvedevamo a clusterizzare le idee, applicando delle etichette in considerazione del topic.

Nel tempo abbiamo rivisto, aggiornato o anche arricchito con nuove idee le mappe concettuali fatte in considerazione delle evoluzioni e quindi di nuove esigenze.


A prescindere dalla modalità che decidi di attuare o allo strumento che scegli di utilizzare, una cosa che ho imparato sbattendoci la testa è che prima di fare un brainstorming è importante che tu definisca l’obiettivo. 

Cosa vuoi ottenere? Questo ti aiuterà a mantenere il focus e a guidare la discussione verso idee realmente rilevanti.


Un altro suggerimento che posso darti è di far si che il tuo team arrivi preparato, che conosca in anticipo l’obiettivo, che raccolga preventivamente informazioni sul tema o problema che costituirà oggetto di discussione.

Capitava, alle volte, che il mio team arrivasse già con delle idee preliminari da condividere durante la sessione e che si partisse da quelle per poi inserirne di nuove durante il meeting.


I brainstorming ci servivano per generare un numero elevato di idee, senza filtri o giudizi critici. Nella prima fase era più importante la quantità che la qualità.

Erano ammesse tutte le idee, anche quelle apparentemente folli, poco pratiche o bislacche; questo per incoraggiare la libera espressione e la generazione di idee senza restrizioni.


In momenti di blackout la regola tacita era quella di prendere spunto dalle idee altrui come stimolo per generare ulteriori idee o sviluppare concetti già presenti.

Tutta la sessione di brainstorming era cadenzata da timing ben definiti. C'era un timing per la generazione di idee, uno per la clusterizzazione in macro tematiche, uno per la selezione delle idee da portare avanti.


Una volta raccolte le idee passavamo alla selezione di quelle che avremmo approfondito. 

Quello che sto per dire potrebbe variare o non valere per la tua azienda, noi come criteri di valutazione delle idee tenevamo essenzialmente conto di:


  • sostenibilità, 
  • coerenza rispetto all’obiettivo che avevamo definito, 
  • accettazione da parte del cliente,
  • adattabilità (questo per rendere replicabile il lavoro),
  • fattibilità.


In genere una sessione di brainstorming aveva una durata di 1 ora; i primi 30 minuti dedicati alla generazione di idee e i restanti 30 alla clusterizzazione e selezione delle idee da approfondire. Ovviamente, ci sono state volte in cui la sessione è durata decisamente di più.


Per far si che i componenti del team continuassero ad essere ingaggiati nelle sessioni successive, ho sempre dato seguito attraverso e-mail o documenti condivisi. In poche parole, individuate le idee ho sempre aggiornato il team rispetto ai next step e all’impatto che avrebbero avuto su di loro; chi farà cosa e quando, quali risorse saranno indispensabili per implementare le idee selezionate. 


Per riassumere le mie parole chiave per un brainstorming efficace sono:

  • preparazione, 
  • libertà di espressione e quindi nessun giudizio,
  • monitoraggio dei tempi,
  • focus sull'obiettivo,
  • dare sempre seguito.


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