Come costruire una aggregazione di utilities energia-ambiente-storage da 100 miliardi in Italia.

Come costruire una aggregazione di utilities energia-ambiente-storage da 100 miliardi in Italia.

Come costruire una aggregazione di utilities energia-ambiente-storage da 100 miliardi in Italia.

dr.Pier Luigi Caffese pcaffese@gmail.com july 2024.

Produzione e.fuels-e.gas.
Pompaggi Italia-Germania per 1500 TWh annui
Alti costi del nucleare SMR calcolati da C.Siro in Australia.


Il governo di Giorgia Meloni apre, sbagliando, alla dittatura dell’energia atomica che produce in 150 anni, per bollette care un PIL ridotto di 60.000 miliardi e fa fallire l'industria green italiana... La decisione è stata presa da una lobby fossile x 30 anni e poi nucleare x 150 anni, perché il nucleare “non è per niente la via obbligata”, e comunque deve essere sempre una scelta referendata per i rischi alla popolazione.La prevaricazione fossile-nucleare di destra, come ha detto in un’intervista al Foglio, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.e’ una decisione imposta senza consultazione referendaria dell’Esecutivo che ha quindi deciso di inserire l’energia nucleare che per finta chiamano blu e non rosa o pink,la blu è solo marina e acqua, nell’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), provocando una crisi di costi enermi imposti in bollette come fosse una patrimoniale nucleare agli italiani . Guardate al primo trucco nucleare blu come il vecchio metano azzurro ti da una mano,si per il cancro.I due grandi punti interrogativi portati avanti dal ministro riguardano l’errore di Pichetto di non credere mai nei 300 GW di pompaggi,che come Ministro ostacola,invece di agevolare e così senza 300 GW di pompaggi dice impropriamente siamo nell’impossibilità di raggiungere – entro il 2030 – la decarbonizzazione esclusivamente attraverso le rinnovabili.Certo se ostacoli i pompaggi ,impedisci la decarbonizzazione ma questo è per colpa di Pichetto e delle lobbies che non vogliono pompaggi idroelettrici che costano 20 volte meno del nucleare. La necessità di abbassare il costo dell’energia non si ha mai con il nucleare ed è una truffa dire che costa 50 euro Mwh,invece di 180-260 euro MWh. “In Italia consumiamo troppo poco per colpa di bollette alte circa 305 terawatt all’ora di energia elettrica all’anno”, ha spiegato Pichetto Fratin. “Gli analisti dicono che la proiezione al 2050 è di un consumo di 700-750 terawatt all’ora”, ha aggiunto il Ministro,mentre Caffese stima almeno 960 TWh che otteniamo con 300 GW di pompaggi,oltre a 2040 TWh che usiamo in conversione di chimica verde..Pichetto dice una altra bugia che l’energia green non può, da sola, prendersi carico del fabbisogno nazionale.Non e ‘vero.Se impedisci con tutti i mezzi i 300 GW di pompaggi ed il metano sintetico che non aggrada a Eni e Snam,la colpa e’ Del Governo e non dei progettisti italiani(vedi relazione Terna): “Il fotovoltaico produce di giorno e ha il problema dei terreni – ha ragionato Fratin – l’eolico possiamo farlo off-shore ma funziona solo quando c’è vento, si possono fare gli accumuli con le batterie, ma serve il litio”, e così via.Per questo esistono i pompaggi e solo l’ignoranza ministeriale,puo’ fermarli. Più problemi che soluzioni. E poi, se si considera il ventaglio di opzioni che ha il Paese per produrre energia, manca totalmente il mix energetico per decarbonizzarci facendo affidamento solo sull’energia “verde”. “Dobbiamo renderci conto della realtà, dobbiamo mettere il nucleare, quello di nuova generazione carissimo non più le grandi centrali ma somme modulari” che costano pero’ al MWH meno del caro SMR, ha spiegato il ministro dell’Ambiente.Ed ecco il passaggio formale, ratificato, dell’apertura al nucleare da parte dell’Esecutivo Meloni. Il Pniec era stato consegnato alla Commissione europea solo un anno fa, con l’energia atomica inserita solamente nell’ambito dei progetti di ricerca. Ma dopo riflessioni interne e con i portatori d’interesse, il 30 giugno il Governo italiano inserirà ufficialmente il nucleare di nuova generazione nel Piano. Secondo Pichetto Fratin, tra il 2040 e il 2050 l’Italia avrà una sua produzione di energia atomica, pari al 20 per cento della proiezione del consumo. In breve, si tratterebbe di quelle 700-750 terawatt all’ora di cui parlava il Ministro. “Questa svolta – ricorda il titolare del Mase – è resa possibile anche dalla decisione dell’Unione europea di inserire l’energia atomica nella tassonomia verde”. Adesso, toccherà al costituzionalista Giovanni Guzzetta definire il quadro giuridico-regolamentare rispetto all’energia non blu,ma rosa e dire perchè il Governo non vuole il referendum obbligatorio per Costituzione Come far danni danni in Liguria.100 miliardi i danni di Toti in Liguria.-con il nucleare Ansaldo rimane Ansaldietta da 2-3 miliardi-con pompaggi e metano sintetico + energia mare Ansaldo poteva arrivare aggregando utilities oltre 100 miliardi.Ora che questo progetto aggregante sia ostacolato dal Ministro in combutta con Eni-Enel,dovrebbe far scattare un minimodi orgoglio regionale dato che abbiamo progetti di acqua,mare,storage,metano sintetico,chimica verde per non sbattere nel nucleare in mano a Macron e Putin per uranio-plutonio dato che è fornitore di tutti al 70% -Toti è contro sviluppo filiera mare che va da energia,H2 verde ad allevamenti pesci ed alghe con lo sviluppo di nuove spiagge turistiche.Caffese conosce bene il nucleare dato che vinse un premio su un progetto di sommergibile a idrogeno che costava 10 volte meno del nucleare.Poi ai tempi dei reattori LFR piombo a Genova fu interpellato per fare i pompaggi appenninici che utilizzavano il nucleare notturno che nessuno usava.Quando Berlusconi ed Eni,dissero no al nucleare LFR genovese per far accordi da 900 miliardi con Putin,Caffese riprogetto' i pompaggi italiani su 300 GW di capacita' e vista la poca acqua dal cielo,uso' giornalmente la desalinizzazione che riempiva d'acqua gl nvasi semivuoti ogni giorno e abbino' gli impianti di H2 vrde e metano sintetico,in modo di avere triplo storage energetico(pompaggi,H2 verde.metano sntetico) che è quello che il Ministro Mase Pichetto,ostacola per fare un nucleare lobbistico carissimo con plutonio di chi? Putin? Chi paga il meno 60.000 miliardi di PIL in 150 anni per bollette care da nucleare?Abbiamo un debito italiano che vola a 3.000 miliardi ed un Pil troppo basso come Italia perché importiamo troppo e produciamo poco in energia.I piccoli reattori modulari sono ancora troppo costosi, troppo lenti e troppo rischiosi.Punti chiave:-I piccoli reattori modulari sembrano ancora troppo costosi, troppo lenti da costruire e troppo rischiosi per svolgere un ruolo significativo nella transizione dai combustibili fossili nei prossimi 10-15 anni.-Gli investimenti negli SMR sottrarranno risorse alle tecnologie rinnovabili a basso costo e prive di emissioni di carbonio oggi disponibili e potranno far avanzare significativamente la transizione dai combustibili fossili nei prossimi 10 anni.-L'esperienza con gli SMR operativi e proposti mostra che i reattori continueranno a costare molto di più e richiederanno molto più tempo per la costruzione di quanto promesso dai proponenti.-I regolatori, i servizi pubblici, gli investitori e i funzionari governativi dovrebbero accettare la realtà che le energie rinnovabili, e non gli SMR, sono la soluzione a breve termine alla transizione energetica.-Nonostante le affermazioni dei sostenitori e dell’industria, i piccoli reattori modulari (SMR) sono ancora troppo costosi, troppo lenti da costruire e troppo rischiosi per svolgere un ruolo significativo nella transizione dai combustibili fossili, secondo l’ultimo Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) ) rapporto.Per anni i sostenitori degli SMR hanno affermato che il prezzo e i tempi di costruzione di queste centrali saranno più rapidi ed economici rispetto ai precedenti progetti nucleari. Il nuovo rapporto IEEFA rileva che il settore è ancora afflitto da superamenti dei costi e ritardi nella pianificazione."Un argomento chiave dei sostenitori dell'SMR è che i nuovi reattori saranno economicamente competitivi", ha affermato David Schlissel, direttore dell'analisi della pianificazione delle risorse dell'IEEFA e coautore del rapporto. “Ma l’esperienza sul campo con i primi SMR che sono stati costruiti o che sono attualmente in costruzione dimostra che questo semplicemente non è vero”.I risultati del rapporto dovrebbero servire da avvertimento per tutti i partecipanti al settore energetico. In particolare, il rapporto raccomanda che:

  • I regolatori a cui verrà chiesto di approvare le proposte SMR sostenute dai servizi di pubblica utilità o dagli sviluppatori dovrebbero creare restrizioni per evitare che ritardi e aumenti dei costi vengano scaricati sui contribuenti.
  • Le utility che stanno prendendo in considerazione gli SMR dovrebbero essere tenute a confrontare i costi incerti della tecnologia e le date di completamento con i costi noti e i tempi di costruzione delle alternative rinnovabili. Le utility che optano ancora per l’opzione SMR dovrebbero essere tenute a mettere a rischio i fondi degli azionisti se i costi e i tempi di costruzione superano le stime delle utility.
  • Gli investitori e i banchieri che valutano qualsiasi proposta di SMR dovrebbero condurre attentamente la loro due diligence. Le cose andranno male, mettendo a repentaglio le possibilità di un pieno recupero dei fondi investiti.
  • I governi statali e regionali dovrebbero richiedere che i costi e i programmi stimati di costruzione dell’SMR siano pubblicamente disponibili in modo che i contribuenti, i contribuenti e gli investitori siano maggiormente in grado di valutare l’entità dei rischi finanziari legati all’SMR che potrebbero essere costretti a sopportare.
  • Infine, è fondamentale che questo dibattito consideri i costi opportunità associati alla spinta dell’SMR. I dollari investiti negli SMR non saranno disponibili per essere utilizzati nella costruzione di una base di risorse eoliche, solari e di stoccaggio delle batterie. Queste tecnologie prive di emissioni di carbonio e a basso costo sono disponibili oggi e possono far avanzare significativamente la transizione dai combustibili fossili nei prossimi 10 anni, anni in cui gli SMR saranno ancora alla ricerca dell’approvazione delle licenze e dei finanziamenti per la costruzione.

"Il confronto tra la costruzione di nuovi SMR e la costruzione di energia rinnovabile non potrebbe essere più chiaro", ha affermato Dennis Wamsted, analista energetico dell'IEEFA e coautore del rapporto. “I regolatori, i servizi pubblici, gli investitori e i funzionari governativi dovrebbero riconoscerlo e abbracciare la realtà disponibile: le energie rinnovabili sono la soluzione a breve termine”.L'IEEFA ha già scritto in precedenza sui ritardi e sul superamento dei costi nel settore SMR. Il rapporto odierno rafforza questi risultati con ulteriori prove sulla natura costosa e rischiosa dei CGO.Un rapporto indipendente commissionato dal Clean Energy Council e condotto da Egis, una delle principali società di consulenza, costruzione e ingegneria a livello mondiale, ha confermato che il nucleare è la forma di nuova energia più costosa in Australia.La revisione ha analizzato il rapporto GenCost del CSIRO e dell'Australian Energy Market Operator (AEMO) rispetto alla Lazard Review e alla ricerca del Mineral Council of Australia (MCA) sui piccoli reattori nucleari modulari.Il rapporto contiene questi risultati chiave:La ricerca ha confermato che l’energia nucleare è fino a sei volte più costosa dell’energia rinnovabile e, anche nella lettura più favorevole per il nucleare, le energie rinnovabili rimangono la forma più economica di elettricità di nuova costruzione.Il funzionamento sicuro dell’energia nucleare richiede forti norme di sicurezza nucleare e agenzie di controllo, nessuna delle quali esiste in Australia. L’istituzione di questi quadri e di nuovi organismi richiederebbe molto tempo e richiederebbe ingenti finanziamenti governativi che, in ultima analisi, ricadrebbero sui contribuenti.Il nucleare potrebbe comportare costi ancora più elevati di quelli attualmente previsti poiché la gestione dei rifiuti e lo smantellamento degli impianti nucleari sono stati omessi dai calcoli dei costi nelle ricerche pertinenti disponibili.La sostenibilità economica dell’energia nucleare diminuirà ulteriormente man mano che nella rete entreranno sempre più sistemi eolici, solari e di stoccaggio tramite batterie, in linea con gli obiettivi legislativi. In parole povere, le centrali nucleari sono troppo pesanti e troppo lente per competere con le energie rinnovabili e non possono sopravvivere da sole nei mercati energetici australiani.L’amministratore delegato del Clean Energy Council, Kane Thornton, ha affermato che la revisione Egis ha dimostrato che le famiglie dovrebbero pagare un prezzo elevato per sovvenzionare un futuro non ottimale alimentato da reattori nucleari. "Questo rapporto conferma le conclusioni del CSIRO secondo cui l'energia nucleare costa sei volte l'energia rinnovabile e che la sostituzione delle energie rinnovabili farebbe esplodere i prezzi dell'energia", ha affermato Thornton. “I contribuenti devono anche comprendere i costi che dovranno sostenere se saranno costretti a pagare il conto per la costruzione di un’industria nucleare da zero nell’arco di decenni. “L’energia nucleare inoltre non si adatta bene al nostro sistema energetico sempre più rinnovabile. Le centrali nucleari sono costose e devono funzionare costantemente per raggiungere il pareggio. Ma questo non funziona in un mondo caratterizzato da un’abbondanza di energie rinnovabili a basso costo. Le centrali nucleari non sono progettate per salire e scendere per raggiungere l’energia gratuita proveniente da fonti rinnovabili: per questo abbiamo bisogno di più stoccaggio di energia.“Al Clean Energy Council sosteniamo una visione chiara dei costi e del tempo necessari per decarbonizzare l’Australia e in questo momento il nucleare semplicemente non regge”. Il rapporto Egis ha inoltre rilevato che la ricerca della MCA sui piccoli reattori modulari (SMR) nel contesto australiano è già obsoleta e imperfetta, poiché non prevedeva l'attuale lungo ritardo nei progetti SMR in tutto il mondo. La ricerca MCA si basa anche su stime di costo incerte per progetti che non hanno ancora iniziato la costruzione o su ricerche accademiche che non sono state testate sul campo. La ricerca della MCA sulla questione ha preso in considerazione anche il progetto NuScale Power, che da allora è stato annullato a causa del notevole superamento dei costi.Per ulteriori informazioni o per fissare un colloquio contattare:Mike Duffy-Capo dei media e delle comunicazioni del Clean Energy Councilmduffy@cleanenergycouncil.org.auRINNOVABILI REGIONI.Spetterà anche alle Regioni e alle Province autonome individuare le aree dove si possono installare le fonti rinnovabili che il Governo vuole restringere a solare e vento,non capendo l'utilita' dei pompaggi,desalinizzazione e metano sintetico. Lo prevede il decreto Aree idonee che è stato approvato  a Roma in Conferenza unificata tra Stato, regioni e comuni. Ora il decreto dovrà essere emanato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Dopodiché, Regioni e Province autonome avranno 180 giorni di tempo per definire la mappa delle aree idonee e di quelle non idonee.Fissati alcuni paletti.Sono considerate non idonee «le superfici e le aree che sono ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela». La norma recepisce il divieto, imposto dal recente decreto Agricoltura, di installare pannelli solari a terra sui terreni agricoli. Il decreto indica agli enti locali una serie di criteri per individuare o escludere l’idoneità delle aree: esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici. Invita quindi a privilegiare «l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica, e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, ivi incluse le superfici agricole non utilizzabili». Il provvedimento permette alle Regioni di stabilire un fascia di rispetto intorno ai beni tutelati, dove non si possano installare impianti, fino a un massimo di 7 chilometri di ampiezza. Sono esclusi da tutti i nuovi vincoli le rinnovabili già esistenti e i loro rifacimenti.Qui non si capisce che intervenire su dighe per rimetterle a posto con i pompaggi,è escluso. Infine, il decreto fissa per ogni regione gli obiettivi di nuova potenza rinnovabili anno per anno, dal 2021 al 2030, per arrivare all’obiettivo complessivo del Pniec di 80 Gw di nuova potenza installata al 2030. In caso di inadempienza, il governo può intervenire con poteri sostitutivi.Provvedimento atteso dalle aziende«Abbiamo sbloccato un decreto lungamente atteso, un nuovo tassello verso la decarbonizzazione», ha commentato Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il provvedimento era richiesto a gran voce dalle aziende del settore, per avere un quadro chiaro di dove investire. Le Regioni dal canto loro volevano il diritto di scegliere loro dove mettere pannelli «e pale eoliche. Per la governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, che ha guidato la commissione tecnica delle regioni sul dossier, «da oggi non ci saranno più autorizzazioni che passeranno sopra la nostra testa. Qualsiasi autorizzazione verrà decisa e data dagli uffici della Regione, chiaramente sentendo i Comuni e i territori». Giudizio negativo sul decreto viene dall’associazione delle imprese dell’eolico, l’Anev: il provvedimento «è largamente inadeguato a raggiungere gli obiettivi che si pone (80 Gw di nuove rinnovabili)» e «risulta essere un ostacolo» per «definire canali preferenziali e spediti per i processi autorizzativi richiesti dall’Europa». Bocciatura anche dall’alleanza per il fotovoltaico: Si configura un regime di limitazioni e confusioni generalizzate, causando nell’immediato perdita di investimenti e posti lavoro. A medio - lungo termine l’Italia verrà meno agli obiettivi Pniec, mettendo a grave rischio la sicurezza energetica del Paese».Molti paesi – inclusa l’Italia – stanno puntando sugli SMR, reattori nucleari di piccola taglia e design modulare, per far rientrare l’energia atomica tra le opzioni preferibili per la transizione energetica insieme alle rinnovabili. La nuova generazione di reattori non avrebbe i problemi di quelle precedenti, cioè costi che lievitano e ritardi che si accumulano nei tempi di costruzione. Un’analisi di IEEFA smentisce questa narrativaL’Italia sta investendo 135 mln in R&D su piccoli reattori modulari e nucleare 4GLa narrativa che circonda la “rinascita” del nucleare dipinge i piccoli reattori modulari di ultima generazione come la soluzione a tutti i problemi dei vecchi reattori. Gli Small Modular Reactors (SMR) sarebbero meno costosi e sarebbe possibile costruirli in poco tempo. Candidati ideali, quindi, per un ruolo almeno da comprimario nella transizione energetica, a fianco delle rinnovabili. E sui quali bisogna investire subito per avere una flotta di SMR adeguata già nel 2030.La realtà è completamente diversa: i loro costi lievitano e i ritardi nei tempi di realizzazione si accumulano come per le vecchie centrali nucleari, sostiene un rapporto dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) che ha analizzato tutti i progetti di SMR in cantiere.Vecchi/nuovi problemi per i piccoli reattori modulariLa base di partenza è ristretta: sono solo 4 gli SMR operativi o in costruzione oggi in tutto il mondo. A fronte di circa 80 diversi concetti di piccoli reattori modulari a diverse fasi di maturità. Oltre ai dati sui 4 mini-reattori nucleari, l’IEEFA si è basata anche sulle previsioni sui costi fornite da alcuni dei principali sviluppatori di questi progetti negli Stati Uniti.“I risultati dell’analisi mostrano che poco è cambiato rispetto al nostro lavoro precedente. Gli SMR sono ancora troppo costosi, troppo lenti da costruire e troppo rischiosi per svolgere un ruolo significativo nella transizione dai combustibili fossili nei prossimi 10-15 anni”, sintetizza il rapporto.Per i 3 piccoli reattori modulari operativi (2 in Russia e 1 in Cina) e per l’unico altro SMR in costruzione (in Argentina), le spese effettive di costruzione sono state “notevolmente sottostimate”. Per i reattori russi l’aumento supera il 300%, ma i dati risalgono al 2015 e probabilmente l’incremento reale è maggiore. Un aumento analogo è quello registrato per l’SMR cinese. Per il mini-reattore argentino va anche peggio: rispetto alle stime iniziali del 2013, i costi previsti erano lievitati del 600% nel 2021. Per altri SMR solo proposti i costi sono più che raddoppiati, come nel caso dei mini-reattori di NuScale. Incrementi che avvengono prima ancora che i progetti ottengano licenze e via libera formale.Sui tempi, i lunghi ritardi nella costruzione “sono stati la norma, non l’eccezione”, sostiene l’IEEFA. Per i 4 SMR al centro dell’analisi le tempistiche sono regolarmente almeno triplicate, passando dai 3-4 anni preventivati ai 12-13 anni effettivi. Tutti ritardi non troppo distanti da quelli riscontrati anche dai reattori di più recente generazione, come gli EPR di Okiluoto e Flamanville (dai 4-5 anni preventivati a 16-18 effettivi). Parte della retorica sui supposti tempi ridotti di realizzazione fa leva sulla modularità degli SMR. Ma l’approccio modulare è stato impiegato anche in altri reattori precedenti, sottolinea il rapporto, e senza gli attesi benefici sulle tempistiche.Il nucleare di Pichetto in Italia non è una scelta scientifica per abbassare le bollette,ma solo un calcolo di rendita per farsi votare e consentire profitti enormi a pochi vedi utilities che usano il gas importato e domani alla limitata lobby nucleare con profitti da capogiro garantito dallo Stato per 150-180 anni che significa mettere in piedi non solo 1200 reattori SMR ma 3600 dato che la vita media e' di 50-60 anni massimo,quindi in 150 anni li devi cambiare 3 volte e Pichetto da bravo commercialista ,si dimentica  di far pagare il decommissioning nucleare che mette a carico delle bollette.-perdita di Pil Italiano 400 miliardi l'anno x 150 anni= 60.000 miliardi.>> -1200 reattori SMR in 20 regioni:una media di 6 reattori a Regione

-costo energia nucleare nuovi reattori 180-260 euro MWh-Costo mini reattore SMR 10 miliardi

-Costo grande reattore LFR-AMR 30 miliardi-costo energia da pompaggi 10 euro MWh

-costo del progetto spagnolo-italiano sui pompaggi 90 miliardi di cui 45 miliardi  Spagna e  45 miliardi Italia,per un totale insieme di 600 GW che corrispondono a circa 6.000 TWh annui -potenza piano pompaggi Italia 300 GW-potenza piano pompaggi Spagna 300 GW-investimento piano pompaggi Italia x 300 GW per 45 miliardi


-investimento per metano sintetico per singolo paese  20 miliardi

-produzione in TWh annui da pompaggi 960 TWh in rete elettrica

-piano nucleare per 8 GW 30 miliardi che confrontato con piano pompaggi da 300 GW per 45 miliardi ,dimostra che il nucleare è troppo caro

-piano nucleare per 960 TWh con reattori SMR 1200 miliardi che per 150 anni si triplica dato il lifetime dei reattori a 50 anni 

-piano nucleare Italia  con costi a 150 anni 4.000 miliardi

-piano pompaggi Italia con manutenzione e metano sintetico a 150 anni 400 miliardi

-investimento sito scorie Sogin 25 miliardi.Trino V.e' inondabile e allora l'unico sito è Lampione,isola granitica Sud Sicilia.

-costo del metano sintetico da pompaggi 30 euro MWh-costo dell'idrogeno verde da pompaggi 0,50-1,50 euro Kg idrogeno.Ma in Spagna fermano le centrali nucleari perchè troppo care,rispetto alle rinnovabili.Le società elettriche in Spagna,fermano diverse centrali nucleari per evitare perdite dovute al crollo del prezzo dell'elettricità.Caffese traduce dallo spagnolo per Governo e politici che vogliono il nucleare in Italia,credendo che costi poco,mentre invece rappresenta il costo piu' alto di energia al mondo dato che i reattori nuovi e lo scarso combustibile nucleare al plutonio sono in mano a Rosatom di Putin.Come l'Italia ,puo' avere bollette basse se il nucleare costa 180-260 euro MWh(vedi CSIRO AUSTRALIA-DOE USA e Governo tedesco,mentre i pompaggi validi per 150 anni,costano 10 euro a MWh,il solare sui 50 euro MWh ed il vento su 70 euro MWh.Poi Pichetto deve dire chiaro dove prende il plutonio per i nuovi SMR e lo LFR progetto italiano.Personalmente parlo sempre di sincronizzazione rete elettrica e non carico di base,ma ora dire che il nucleare fa il miglior carico di base a basso costo e' una era bugia.Se poi non ti danno il combustibile nucleare perchè gli Usa ne hanno poco ed i russi che ne hanno il 70% ,possono dominare il mercato che fai? Rimani con 1200 miliardi di nucleari ferme per la stupidata di aver bloccato i pompaggi,che sono la vera rete di salvezza italiana ed europea per 150 anni,mentre il nucleare lo devi cambiare a prezzi nuovi ogni 50 anni.I collaboratori di Pichetto nel partito mi criticano,dicendo che i pompaggi non producono energia(invece è l'opposto),non si puo' produrre metano sintetico ,non ci sono progetti alla Caffese di metano sintetico nel mondo.Invece ci sono e poi Italgas ha letto i miei Report ed è andata a vedere in Giappone.Ma i Giapponesi hanno detto vada da Callese che è il miglior esperto di pompaggi europei e senza i TWh dei pompaggi in Italia e' impossibile produrre metano sintetico.Se lo fate con il nucleare,vi costa 20-25 volte tanto e poi non avete il plutonio per alimentare,mentre noi in Giappone,abbiamo scorta statale. Un enorme progetto di idrogeno verde ed e-metano annunciato in Quebec dal controverso sviluppatore TESL’azienda prevede di costruire 1 GW di energia eolica e solare per alimentare la maggior parte della produzione di H2, con prelievo esclusivamente domestico-Stazione di generazione Rapide-Blanc nella regione Mauricie del Quebec. Foto: Hydro-Québec-Polly MartinPubblicato il 13 novembre 2023, 09:39-La filiale canadese di Tree Energy Solutions (TES) ha annunciato il suo progetto di costruire un gigantesco complesso di idrogeno verde nella provincia del Quebec.Resta al passo con l'idrogeno con la nostra newsletter gratuitaTieniti aggiornato sugli ultimi sviluppi nel settore internazionale dell’idrogeno con la newsletter gratuita Accelerate Hydrogen. Iscriviti ora per avere una visione imparziale e chiara del settore in rapida crescita dell’idrogeno.L’impianto, denominato Projet Mauricie e che dovrebbe richiedere 4 miliardi di dollari canadesi (2,9 miliardi di dollari) di investimenti, attingerebbe a 1 GW di nuova costruzione eolica e solare, nonché a 150 MW di energia idroelettrica fornita tramite la rete, per alimentare la produzione di 70.000 tonnellate all’anno. di H 2 dall'avvio nel 2028.ImparentatoIdrogeno verde per il ferro | H2 Green Steel in trattative per costruire un impianto siderurgico verde da 6 miliardi di dollari in QuebecTuttavia, mentre TES è nota soprattutto per i suoi piani di produzione di “e-NG”, o gas naturale sintetico, dall’idrogeno verde e dalla CO2 catturata negli Stati Uniti – sfruttando generosi crediti d’imposta per entrambi i gas – per l’esportazione in Germania, i volumi di H 2 del Projet Mauricie sono «dedicati esclusivamente agli utenti finali del Québec», precisa la società in un comunicato stampa.Metano sintetico cruciale per la decarbonizzazione in Giappone.In Italia no di Pichetto e forse tra 30 anni lo produciamo dal nucleare,ma a costi altissimi.Il grosso problema dei piccoli reattori nucleariche Pichetto non capisce.È probabile che i piccoli reattori siano altrettanto soggetti a ritardi e a sforamenti dei costi quanto i loro giganteschi predecessori.NEGLI ULTIMI ANNI, la lobby dell’energia nucleare e i suoi sostenitori hanno iniziato a cantare una nuova canzone. Hanno salvato i mostruosi reattori del 20° secolo – non per problemi di sicurezza o di rifiuti tossici, ma a causa delle spese esorbitanti dei reattori e dei ponderosi programmi di installazione. E hanno spostato la loro fedeltà verso una tecnologia di fissione nucleare di prossima generazione: piccoli reattori modulari, che secondo loro aiuteranno a salvare il nostro pianeta in via di riscaldamento, così come l’industria dell’energia nucleare, una volta che esisteranno.Pensatori rispettati come l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama , il presidente francese Emmanuel Macron e il co-fondatore e filantropo di Microsoft Bill Gates hanno brindato all’idea di piccoli reattori modulari, o SMR, come riserva potenzialmente affidabile e quasi priva di emissioni alle fonti rinnovabili intermittenti. fonti energetiche come l’eolico e il solare. I sostenitori sostengono che, poiché gli SMR saranno più piccoli dei giganti che attualmente dominano gli orizzonti, saranno più sicuri , più economici e più veloci da costruire. Sebbene gli SMR avranno solo una frazione della capacità di generazione di energia dei tradizionali reattori nucleari, i sostenitori prevedono che, un giorno, saranno assemblati nelle fabbriche e trasportati come unità in siti - come Modern Homes of the di Sears, venduto per corrispondenza. primi anni del 1900.Attualmente, metà degli stati dell’UE , i principali partiti politici degli Stati Uniti e i cinque paesi BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – hanno indicato di voler dividere gli atomi allo scopo di generare energia. . Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incluso miliardi di dollari in crediti d'imposta per l'energia nucleare nell'Inflation Reduction Act e nell'Infrastructure Investment and Jobs Act . Gates è arrivato al punto di investire una parte della sua fortuna in un'azienda da lui fondata, TerraPower , una delle principali società di innovazione nucleare . Ma nonostante le prodigiose chiacchiere , il tentativo di ricoprire la Terra di SMR è un passo di Ave Maria che difficilmente avrà successo.Certo, è certamente un passo nella giusta direzione il fatto che la maggior parte degli osservatori ora consideri obsoleti i reattori raffreddati ad acqua su scala gigawatt del dopoguerra . Una volta costruiti di nuovo, questi colossi generano elettricità fino a nove volte il costo degli impianti solari ed eolici onshore su larga scala e possono richiedere oltre un decennio per essere operativi. Forse per questo motivo, negli Stati Uniti è stato avviato uno, e uno solo, nuovo progetto di energia nucleare da quando è iniziata la costruzione dell’ultimo 50 anni fa: un’espansione di due reattori della centrale elettrica di Vogtle in Georgia. Il primo dei reattori è entrato in funzione quest’anno , sette anni in ritardo rispetto al previsto. L’incredibile costo di 35 miliardi di dollari per la coppia è più del doppio della proiezione originale.Ma è altrettanto probabile che gli SMR si trovino ad affrontare ritardi simili e superamenti dei costi. Attualmente, esistono solo due impianti SMR avanzati nel mondo che potrebbero essere ragionevolmente descritti come SMR: un reattore pilota in Cina e il piccolo reattore russo Akademik Lomonosov. Altri piccoli reattori sono in costruzione in Cina, Russia e Argentina, ma tutti si stanno dimostrando ancora più costosi per kilowatt rispetto ai reattori tradizionali.Vale la pena notare che negli Stati Uniti, e in qualsiasi altra parte del mondo, la politica nucleare fa molto affidamento sui sussidi per essere economicamente competitiva. A partire dal prossimo anno, le aziende che gestiscono impianti nucleari negli Stati Uniti potranno beneficiare di un credito d’imposta di 15 dollari per megawattora – una riduzione che potrebbe valere fino a 30 miliardi di dollari per l’industria nel suo complesso. Tuttavia, anche queste agevolazioni non ridurranno i costi previsti dell’elettricità generata da SMR nemmeno lontanamente vicini ai prezzi attuali dell’energia eolica e solare.Negli Stati Uniti, l’ unico sviluppatore SMR con un progetto approvato dalla Nuclear Regulatory Commission è NuScale , che prevede di implementare sei moduli in un sito in Idaho che insieme genereranno meno elettricità di un piccolo reattore nucleare standard. Finora, tuttavia, NuScale non ha ancora posato un solo mattone. La sua più grande vittoria fino ad oggi è stata quella di assicurarsi 4 miliardi di dollari in sussidi fiscali federali . Nel gennaio di quest'anno , NuScale ha annunciato l'intenzione di vendere elettricità non a 58 dollari per megawattora, come originariamente promesso, ma a 89 dollari per megawattora , citando costi di costruzione più alti del previsto. Secondo i calcoli di BloombergNEF , la nuova proiezione è quasi il doppio del costo medio globale dell’energia solare ed eolica onshore su larga scala. E senza i sussidi governativi, il prezzo di NuScale sarebbe molto più alto.In effetti, c'è una buona probabilità che non verrà mai costruito un solo NuScale SMR: la società ha detto che non inizierà la costruzione finché non sarà sottoscritto l'80% della sua capacità di generazione prevista, e attualmente gli acquirenti hanno firmato per meno di un quarto del la capacità dell'impianto.Il TerraPower di Gates ha una strada ancora più lunga da percorrere, sebbene anch'esso stia traendo profitto dai sussidi. Il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ha stanziato fino a 2 miliardi di dollari in fondi integrativi per costruire un impianto dimostrativo nel Wyoming. Eppure TerraPower ha recentemente annunciato che dovrà affrontare ritardi di almeno due anni a causa delle difficoltà nell'assicurarsi il combustibile a base di uranio dal suo unico fornitore: la Russia.Anche se alla fine l’improbabile introduzione degli SMR dovesse avvenire, sarebbe troppo tardi per frenare la crisi climatica.Anche se alla fine l’improbabile introduzione degli SMR dovesse avvenire, sarebbe troppo tardi per frenare la crisi climatica. E i reattori dovranno affrontare molti degli stessi problemi di sicurezza e di rifiuti radioattivi che affliggono i loro omologhi più grandi , anche se solo su scala più piccola. Nel frattempo, il canto delle sirene dell’energia nucleare sta distogliendo risorse critiche dal compito urgente di sviluppare tecnologie pulite. E l'idea che i reattori nucleari servano da “backup” per l'energia eolica e solare è fuorviante perché i reattori non possono essere aumentati e diminuiti rapidamente.Resta da chiedersi perché persone intelligenti come Gates e Obama stanno correndo in questa tana del coniglio?Penso che sia perché comprendono l’imperativo agghiacciante della crisi climatica e la sua portata. Sono nel panico, ed è giusto che sia così. Nell’energia nucleare vedono una fonte di energia miracolosa e a basse emissioni di carbonio che conoscono e che può servire un milione di clienti alla volta. Nonostante molte prove contrarie, non si fidano delle energie rinnovabili e dei sistemi energetici intelligenti per portare a termine il lavoro.Ma è qui che sbagliano. La tecnologia del futuro è già qui. L’energia eolica e solare pulita, abbinata a reti intelligenti aggiornate, capacità di stoccaggio ampliata, tecnologia dell’idrogeno, centrali elettriche virtuali e strategie di risposta alla domanda , possono funzionare. I nostri sistemi energetici del futuro sembreranno una trapunta patchwork, con diverse fonti energetiche che entrano in azione in momenti diversi durante la giornata e con il mix diverso da un giorno all’altro.Bill Gates e gli innovatori che la pensano allo stesso modo dovrebbero mettere le loro menti e le loro fortune per lavorare su questo progetto futuristico del presente – e lasciare nel passato la reliquia del 20° secolo che è l’energia nucleare, al suo posto.Gli SMR nucleari non sono convenienti nella produzione di idrogeno , secondo uno studio olandese dato che usando i pompaggi costa 0,5-1,5 euro al kg mentre dal nucleare costa piu’ del doppio 3,50 euro kg.L’idrogeno rosa dal nucleare può essere prodotto a 3,50 euro (3,80 dollari) al chilogrammo utilizzando una combinazione di celle di elettrolisi a ossido solido (SOEC) e piccoli reattori modulari (SMR), significativamente meno economici rispetto ai metodi alternativi con i Twh dai pompaggi, secondo un nuovo studio condotto dall’energia nucleare olandese ha concluso la società di sviluppo ULC-Energy BV.Come potrebbero apparire un elettrolizzatore Topsoe SOEC e due Rolls-Royce SMR (Immagine: ULC-Energy)Nel novembre dello scorso anno, ULC-Energy ha annunciato di aver firmato un accordo con la danese Topsoe, la britannica Rolls-Royce SMR e la società di consulenza olandese per il mercato energetico KYOS per studiare congiuntamente la produzione di idrogeno utilizzando la tecnologia delle celle di elettrolisi a ossido solido (SOEC) di Topsoe con elettricità e il calore prodotto da una centrale nucleare Rolls-Royce SMR.L'indagine congiunta doveva includere una valutazione della flessibilità operativa della Rolls-Royce SMR in combinazione con la tecnologia SOEC proprietaria di Topsoe nel futuro mercato dell'energia.ULC-Energy ha ora annunciato i risultati dello studio, affermando che lo studio ha rivelato vantaggi significativi della combinazione SMR-SOEC: una centrale elettrica Rolls-Royce SMR può funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con una disponibilità del 95%; L’elettrolisi SOEC può produrre più idrogeno per potenza totale assorbita rispetto alle tecnologie di elettrolisi convenzionali; il vapore può essere fornito direttamente dagli scambiatori di calore della centrale nucleare; e la produzione di idrogeno può avvenire fuori rete.I risultati hanno rivelato che l’idrogeno può essere prodotto in questo modo per meno di 3,50 euro al chilogrammo e che questo costo può essere ridotto a meno di 2,00 euro al chilogrammo entro il 2050 “tenendo conto del valore della flessibilità per ridurre la produzione di idrogeno e fornire elettricità a una rete sempre più intermittente”.Lo studio ha inoltre dimostrato che la combinazione SMR-SOEC produce la più alta quantità annua di idrogeno come risultato di una maggiore efficienza del processo e di un’elevata disponibilità."La produzione su larga scala di idrogeno pulito è un motore estremamente importante della decarbonizzazione", ha affermato Dirk Rabelink, CEO di ULC-Energy. "In ULC-Energy crediamo fermamente che il nucleare possa e svolgerà un ruolo importante nella produzione di idrogeno pulito e combustibili puliti derivati."Lo studio ora completato dimostra chiaramente la capacità del nucleare di fornire idrogeno pulito e a basso costo su scala industriale. È importante sottolineare che mostra anche il valore aggiuntivo associato alla flessibilità di passare da un mercato energetico all'altro, come quello dell'elettricità, del calore e dell'elettricità. in questo caso, l’idrogeno Topsoe SOEC e Rolls-Royce SMR sono entrambe soluzioni altamente modularizzate, prodotte in fabbrica e rapidamente scalabili”.Alan Woods, Direttore della strategia e dello sviluppo aziendale di Rolls-Royce SMR, ha aggiunto: "Rolls-Royce SMR ritiene che uno dei suoi principali vantaggi sia che può produrre energia pulita a basso costo ed in modo estremamente affidabile, ma può anche indirizzare la sua produzione per soddisfare la domanda. Questa flessibilità operativa sarà sempre più prezioso man mano che le fonti energetiche intermittenti, come l’eolico e il solare, si espanderanno. Siamo entusiasti dei risultati dello studio di ULC-Energy e non vediamo l’ora di compiere i prossimi passi”.Nell'agosto 2022, Rolls-Royce SMR ha firmato un accordo esclusivo con ULC-Energy per collaborare allo spiegamento delle centrali elettriche Rolls-Royce SMR nei Paesi Bassi. ULC-Energy, fondata nel 2021 e con sede ad Amsterdam, mira ad accelerare la decarbonizzazione nei Paesi Bassi sviluppando progetti di energia nucleare che si integrino in modo efficiente con le reti energetiche residenziali e industriali del Paese.In breve: la principale organizzazione scientifica australiana ha scoperto che costruire una centrale nucleare su larga scala nel paese costerebbe almeno 8,5 miliardi di dollari.Nel suo ultimo rapporto GenCost, CSIRO stima che l’energia nucleare sia almeno il 50% più costosa dell’energia eolica e solare supportata da batterie.Qual è il prossimo? Il capo economista del CSIRO, Paul Graham, afferma che l'energia nucleare non potrebbe essere fornita in Australia in tempo per rispettare la scadenza per l'abolizione dell'energia alimentata a carbone.Costruire una centrale nucleare su larga scala in Australia costerebbe almeno 8,5 miliardi di dollari e richiederebbe 15 anni per fornire e produrre elettricità a circa il doppio del costo delle fonti rinnovabili, ha scoperto la principale istituzione scientifica del paese.In un rapporto che ha confrontato per la prima volta l’energia nucleare convenzionale con altre opzioni in Australia, il CSIRO ha concluso che i costi della tecnologia erano sostanzialmente simili alla generazione alimentata a gas e carbone nero con cattura e stoccaggio del carbonio.Ma il rapporto GenCost del CSIRO ha osservato che il nucleare sarebbe ancora probabilmente almeno il 50% più costoso dell’energia eolica e solare su larga scala supportata da tecnologie “rassodanti” come le batterie.E avverte che i costi reali del nucleare su scala industriale saranno probabilmente ancora più alti, dati i maggiori rischi di scostamenti nei costi e nei tempi per una tecnologia che non era mai stata costruita prima in Australia.Una centrale nucleare in Australia sarebbe "la prima nel suo genere" e, come tale, "non si possono escludere premi fino al 100%".Il CSIRO prevede che i costi reali della capacità nucleare in Australia saranno probabilmente molto più alti di quanto stimato. ( Pexels : Rob ; licenza )"Abbiamo lavorato molto per determinare quanto costerebbe l'energia nucleare in Australia", ha detto Paul Graham, capo economista della business unit energia del CSIRO."Abbiamo già parlato di piccoli reattori modulari."Ma questa volta abbiamo fatto un aggiornamento e esaminato il costo dei reattori nucleari su larga scala, e sono più economici, nell'ordine di 150-250 dollari al megawattora."Si tratta ancora di una volta e mezza o due volte il costo delle energie rinnovabili."Quindi hanno ancora costi più elevati rispetto all'implementazione del solare e dell'eolico."

Come parte del suo processo, il CSIRO esamina le tecnologie utilizzando una misura chiamata “costo livellato dell’energia”, che calcola la quantità di denaro di cui un generatore avrebbe bisogno per raggiungere il pareggio di potenza.

Il rapporto GenCost viene preparato ogni anno dal CSIRO e dall'Australian Energy Market Operator (AEMO). Fornisce una stima aggiornata dei costi per la realizzazione di nuovi progetti di generazione e stoccaggio di energia elettrica.

Il ministro ombra dell'Energia Ted O'Brien non si è opposto al prezzo di 8,5 miliardi di dollari stabilito dal CSIRO per un reattore su larga scala, ma non è d'accordo con la conclusione dell'agenzia secondo cui produrrebbe energia a circa il doppio del costo delle energie rinnovabili.

"A prima vista, non c'è nulla che mi abbia colpito nei costi di capitale dei grandi reattori che fossero fuori dall'ordinario", ha detto alla ABC.

"Ma non accetto il prezzo dell'elettricità che vedo in questo rapporto."

Quando è stato chiesto chi stesse elaborando il modello della Coalizione, O'Brien ha detto che i dettagli sarebbero stati rilasciati a tempo debito.

Estimated cost of power sources in 2023

Solar and onshore wind are comfortably the cheapest, while nuclear SMRs are comfortably the most expensive

Low estimateHigh estimate

$100$200$300$400$500$600

Nuclear SMR

$387

$641

Black coal with CCS

$193

$364

Gas with CCS

$177

$266

Nuclear large-scale

$155

$252

Gas

$124

$183

Solar thermal

$134

$168

Solar PV and wind with firming

$100

$140

Figures are cost per megawatt hour. CCS is "carbon capture and storage", reflecting the costs if coal and gas projects were required to offset their emissions with CCS technology.

ABC News  Source: CSIRO and AEMO GenCost  Get the data-Nuclear competes with only the Olympics for cost overruns-Average cost overrun from major global projects

Nuclear storage

238%

Olympic games

157%

Nuclear power

120%

Hydroelectric dams

75%

Aerospace

60%

Defence

53%

Rail

39%

Oil and gas

34%

Bridges

26%

Roads

16%

Wind power

13%

Energy transmission

8%

Solar power

1%

Based on an international database of infrastructure projects measured against planned budget

Bent Flyvbjerg  Source: Oxford Global Projects  Get the dataDibattito sul ruolo nucleare in AustraliaIl rapporto arriva nel mezzo di un dibattito in Australia su quale ruolo, se del caso, l’energia nucleare dovrebbe svolgere nella transizione energetica australiana.A differenza di altre fonti di energia convenzionali come carbone e gas, l’energia nucleare può funzionare 24 ore su 24 senza emettere praticamente gas serra.La Coalizione federale ha sfruttato la tecnologia come soluzione per aiutare l’Australia a liberarsi dai combustibili fossili e a decarbonizzarsi entro la metà del secolo.

Il leader dell’opposizione australiana Peter Dutton deve ancora rendere pubblico il suo piano nucleare. ( ABC Notizie: Ian Cutmore )Mentre inizialmente l’opposizione pubblicizzava la prospettiva dei cosiddetti piccoli reattori modulari di poche centinaia di megawatt di capacità, da allora si è orientata verso impianti su larga scala.

Il leader dell’opposizione Peter Dutton deve ancora rendere pubblica la sua politica ufficiale, ma ha ventilato l’idea di costruire una flotta di reattori nucleari su larga scala in tutto il paese sul sito delle centrali a carbone in disuso.

Ma il ministro federale dell’Energia Chris Bowen ha affermato che il rapporto CSIRO ha fornito un’ulteriore conferma che le energie rinnovabili sono la forma di energia più economica e che il nucleare è “di gran lunga la forma di energia più costosa”.

"Quindi il nucleare è lento e costoso ed è rischioso quando si tratta dell'affidabilità del sistema energetico australiano", ha detto alla ABC.

Il CSIRO ha affermato che non vi è alcuna ragione tecnica per cui l’Australia non possa costruire centrali nucleari, ma ha anche suggerito che i rischi sarebbero considerevoli.

I principali tra questi erano i costi coinvolti e il tempo necessario per la consegna degli impianti.

Si afferma che la “migliore rappresentazione” di un programma nucleare si ha nella Corea del Sud, un paese ricco e sviluppato che da anni costruisce ininterrottamente reattori.

Al contrario, l’agenzia ha osservato che altri paesi occidentali, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, costruiscono centrali nucleari solo “sporadicamente”.

Di conseguenza, avevano subito notevoli aumenti dei costi e dei tempi necessari per completare i progetti.

Il CSIRO ha affermato che anche se l’Australia potesse emulare la Corea del Sud, probabilmente dovrebbe comunque affrontare costi più elevati dato il prezzo del lavoro, la mancanza di competenze esistenti, la governance e le differenze negli standard.

Il nucleare non rispetterà la scadenza per il carbone

Inoltre, Graham ha affermato che difficilmente una centrale nucleare sarà costruita prima del 2040 o più tardi, ben dopo che gran parte della capacità di generazione a carbone dell’Australia avrà bisogno di essere sostituita.

E ha detto che, indipendentemente dal fatto che l'Australia opti per il nucleare su piccola o larga scala, il divieto assoluto del paese sulla tecnologia di base dovrà essere revocato in un processo che potrebbe richiedere molti anni.

A tal fine: “L’inclusione del nucleare su larga scala e SMR nel confronto dei costi del 2030 è solo un punto di interesse piuttosto che una questione pratica”.

"Il secondo problema che abbiamo riscontrato con il nucleare su larga scala, o con i piccoli reattori modulari, è che ci vorranno circa 15 anni prima di poter avere il primo impianto operativo", ha affermato Graham.

"Quando implementiamo qualsiasi tecnologia in Australia, c'è un periodo di preparazione in cui devi pianificare, ottenere [il permesso], organizzare alcuni finanziamenti e forse a chi vendere l'elettricità.

"Tutto questo richiede tempo prima ancora che si possa iniziare la costruzione. Ciò che abbiamo scoperto con il nucleare su larga scala è che hanno tempi di sviluppo più lunghi rispetto ad altre tecnologie in Australia.

"Il primo è l'ostacolo legale: dovremmo rendere legale l'impiego dell'energia nucleare.

"Il secondo è che hanno misure di sicurezza e protezione extra che altre tecnologie non hanno a causa del materiale nucleare.

"E infine, hanno i tempi di costruzione più lunghi di qualsiasi altra tecnologia: dai quattro ai sei anni. Ecco perché ci vuole così tanto tempo per implementare il nucleare."

O'Brien si è rifiutato di dire quando il carbone uscirà dalla rete secondo la politica della Coalizione, solo che "nessuno di questi impianti dovrebbe essere costretto fuori dalla rete prematuramente".

"Non supportiamo la chiusura prematura delle centrali elettriche a carbone, crediamo che dovremmo immettere più gas nel mercato e dobbiamo rimediare alla debacle che il Labour ha iniziato nel tentativo di spingere per l'82% di energie rinnovabili entro il 2030", Egli ha detto.Il governo non decide quando chiudere le centrali elettriche; gli operatori devono invece dare un preavviso di tre anni prima della chiusura. Ma la vecchia flotta di carbone australiana è sempre più colpita da interruzioni del servizio e AEMO ha espresso preoccupazione per la possibilità che gli impianti chiudano prima che venga costruita una nuova generazione.Energia più economica da eolico e solare.Secondo il CSIRO, stimare in modo affidabile qualsiasi “premio unico” per il nucleare era troppo difficile da provare perché la tecnologia non era mai stata costruita localmente.

Ma ha notato che questo non riguarda solo il nucleare, affermando che simili avvertenze si applicano alle stime dei costi per l’energia alimentata a carbone e gas con cattura e stoccaggio del carbonio, nonché per l’energia eolica offshore.

L’agenzia ha affermato che l’energia eolica e solare onshore sono ancora le forme più economiche di nuova elettricità anche se si tiene conto del costo della capacità – come batterie, impianti idroelettrici con pompaggio e linee elettriche ad alta tensione – necessarie per sostenerli.

Il costo medio dei nuovi “progetti di energia rinnovabile variabile” è stato di 119 dollari/MWh nel 2023 e scenderà a 99 dollari/MWh entro il 2030.

Ciò nonostante l’energia eolica abbia subito un forte aumento dei costi e sia stata la “più lenta” a riprendersi dalle “pressioni inflazionistiche globali associate alla pandemia”.La tecnologia eolica è stata quella che si è ripresa più lentamente dall’esplosione dei costi durante la pandemia. ( In dotazione: Oceanex Energy )

Graham ha sottolineato che l’energia eolica offshore sarà probabilmente due volte più costosa dell’energia eolica onshore.

Gli impianti solari termici, che sono diversi dalle celle fotovoltaiche che dominano oggi l'industria solare, sono più competitivi ma ancora relativamente costosi, ha aggiunto.

Con una revisione completa del sistema elettrico australiano già ben avviata, Graham ha affermato che è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra costi bassi e nuova fornitura tempestiva.

"Dobbiamo anche gestire l'equilibrio tra domanda e offerta man mano che procediamo", ha affermato.

"Se ritiriamo le attività troppo rapidamente senza sostituirle con capacità, nuova capacità, corriamo il rischio di creare uno squilibrio tra domanda e offerta, che può quindi portare a prezzi più alti.

"Dobbiamo assicurarci di sostituire la capacità che va in pensione con un livello simile di nuova capacità."

Due anni fa, a febbraio, quando Vladimir Putin si imbarcò nella sconsiderata e fuorviante invasione dell’Ucraina – un conflitto che secondo lui sarebbe stato completato entro una settimana – i collegamenti commerciali globali furono scossi e le forniture energetiche interrotte.

La conseguente carenza di carburante in tutta Europa si è rivelata un acceleratore volatile di una fastidiosa epidemia di inflazione emersa proprio mentre l’economia mondiale si stava risvegliando dal suo sonno forzato.

Due anni dopo, dopo uno dei più violenti aumenti dei tassi di interesse che si ricordi, siamo ancora alle prese con le conseguenze.

I prezzi al dettaglio di carburante ed elettricità rimangono elevati nonostante il crollo dei prezzi globali di petrolio, carbone e gas e continuano a sostenere livelli di inflazione ostinatamente elevati.

Se c’è stato un lato positivo negli eventi degli ultimi anni, almeno dal punto di vista ambientale, è stato che il rapido miglioramento di qualcosa di così essenziale come l’energia domestica avrebbe stimolato una rinnovata spinta a sostituire le nostre vecchie centrali elettriche con strutture più moderne, tecnologie più economiche e pulite.

All’improvviso, il dibattito è tornato al punto di partenza. Sebbene sia improbabile che qui vengano mai più costruiti motori a vapore alimentati a carbone, c’è una rinnovata spinta ad esaminare i meriti degli impianti a energia nucleare nonostante una totale mancanza di interesse da parte del mondo aziendale.

L’uranio costoso non genererà elettricità a basso costo

Nell’ultimo mese o più, la discussione a favore dell’energia nucleare ha riguardato prevalentemente i costi e, in misura minore, il tempo necessario per costruire centrali nucleari su larga scala.

Per quanto riguarda i costi, l’attenzione si è concentrata principalmente sugli enormi costi di costruzione coinvolti in progetti di tale complessità e sull’elevata probabilità di ritardi e superamenti.

Ma ci sono altri problemi di costo coinvolti. Una considerazione importante è il costo delle materie prime necessarie per alimentare le centrali nucleari.

Negli ultimi quattro anni, il prezzo dell’uranio è quadruplicato e il grafico mostra segni simili al grande picco dell’uranio del 2007.

Il prezzo dell'uranio non è ancora ai livelli del 2007, ma è sulla buona strada verso i 91 dollari la libbra. ( In dotazione: Economia del Trading )

La causa dell’improvvisa rottura dei prezzi è legata a fattori sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. L’anno scorso, la Camera dei Rappresentanti americana ha vietato l’acquisto di uranio russo, che fornisce circa il 24% di tutto il fabbisogno delle compagnie elettriche statunitensi.

In futuro, le società elettriche americane dovranno procurarsi la materia prima altrove.

L'energia nucleare in Australia: una soluzione miracolosa o un elefante bianco?

Il nostro parco di centrali a carbone sta andando in pezzi, costringendoci a ripensare il nostro approvvigionamento energetico e a considerare una domanda urgente sia per ragioni climatiche che di sicurezza energetica: cosa colmerà questo divario?Per saperne di piùPiù recentemente, il Kazakistan – il più grande produttore mondiale – ha segnalato che stava incontrando problemi di produzione con carenze previste per quest'anno e il prossimo.I sostenitori del nucleare sostengono che, a differenza del carbone o del gas, il combustibile nucleare è una componente relativamente minore dei costi degli impianti, rendendo i costi dell’uranio meno critici per la redditività degli impianti e, di conseguenza, per i prezzi dell’elettricità.Ma anche la World Nuclear Association, la principale lobby nucleare mondiale , nota che “per le centrali nucleari che operano in mercati energetici competitivi, dove è impossibile trasferire eventuali aumenti del prezzo del carburante, i prezzi più alti dell’uranio ridurranno la redditività aziendale”.Scritto due anni fa, si aggiunge questo post: "Solo se i prezzi dell'uranio saliranno al di sopra dei 100 dollari la libbra e rimarranno lì per un periodo prolungato (il che sembra molto improbabile), l'impatto sui costi di produzione del nucleare sarà considerevole".Un rapido sguardo al grafico sopra mostra che i prezzi sono già saliti a 100 dollari la sterlina, con il colosso statunitense dell’investment banking Citi che punta i prezzi a una media di 110 dollari l’anno prossimo e la società di intermediazione Shaw che guarda ai prezzi che superano i 150 dollari.L’energia nucleare può essere un tema politicamente scottante, ma le multinazionali australiane hanno escluso di essere coinvolte. ( Pexels : Rob ; licenza )

I tassi colpiscono più duramente l’energia nucleare

Quanto più grande e complesso è il progetto, tanto più tempo richiederà e maggiori saranno i costi, soprattutto in termini finanziari. E un fattore che può davvero far lievitare i costi dei progetti infrastrutturali a lungo termine è il tasso di interesse, o il costo del denaro.

Anche se un recente studio condotto dal principale organismo scientifico del paese, il CSIRO, ha scoperto che l'energia nucleare è l'opzione più costosa per l'Australia – uno studio che è stato deriso dall'opposizione federale – il paese è in buona compagnia.

Anche la World Nuclear Association ammette che, con l’aumento dei tassi di interesse, le centrali nucleari diventano di gran lunga la forma di generazione di elettricità più costosa da costruire, come mostra il grafico sottostante.

L’energia nucleare è di gran lunga la forma più costosa da generare rispetto al carbone, al solare e all’eolico onshore. ( Fornito: Associazione mondiale per il nucleare, Agenzia per l'energia nucleare dell'OCSE )

L'asse a sinistra mostra il costo livellato dell'elettricità mentre l'asse in basso mostra i tassi di interesse.

Il gruppo di lobby identifica il gas come la forma più economica di generazione di elettricità, in quasi tutti gli scenari di tasso di interesse, seguito da carbone, eolico e solare.

Ciò contraddice altri studi che identificano le energie rinnovabili come l’opzione più economica. Ma è in pieno accordo con quasi tutti gli altri studi che tassi di interesse più elevati possono trasformare l’energia nucleare in un disastro finanziario.

Minatori contro Canberra, turno II

Dato che l'Australia è una delle maggiori fonti e fornitori di uranio al mondo, si potrebbe pensare che sia logico che possa essere una fonte di energia a basso costo per generare elettricità.

Come Peter Dutton, John Gorton una volta aveva un piano nucleare. Non è finita bene

Se la storia avesse preso una piega diversa, l’Australia ora non starebbe discutendo di energia nucleare ma l’avrebbe utilizzata e funzionante per decenni, scrive Michelle Grattan.Per saperne di più

Ma siamo anche il più grande esportatore mondiale di carbone marittimo e il più grande fornitore mondiale di gas naturale liquefatto spedito. Ciò, tuttavia, non ci ha isolato dal caos seguito all’invasione dell’Ucraina.

In effetti, il prezzo del gas australiano spesso può essere trovato più economico nei mercati asiatici che qui, dove le carenze nazionali fanno salire i prezzi locali dell’elettricità. È molto probabile che otterremmo lo stesso risultato se costruissimo una rete elettrica alimentata dal nucleare.

Essendo il quarto produttore mondiale di uranio, i nostri esportatori sperano di trarre vantaggio dal miglioramento dei prezzi globali, piuttosto che fornire foraggio a buon mercato a beneficio dell’interesse nazionale.

Resisterebbero ferocemente a qualsiasi tentativo di fornire carburante al mercato interno, proprio come hanno fatto con il gas.

BHP è situata sul deposito più grande del mondo presso la diga olimpica nell'Australia meridionale, mentre altre società locali includono Paladin Energy con miniere in Australia, Canada e Namibia insieme a una serie di piccoli esploratori e produttori.Costi di pulizia

Damien Nicks, il capo della AGL, una delle nostre più grandi società elettriche, ha chiarito la sua posizione la settimana scorsa quando ha escluso il nucleare come opzione per la rete elettrica australiana.

I tempi di costruzione, i costi e l’opinione pubblica erano proibitivi, ha detto. AGL si è impegnata a investire nelle energie rinnovabili.

Il che fa sorgere la domanda: se il capitale privato non investisse, chi pagherebbe il conto?

È possibile che un governo federale possa costruire e gestire centrali nucleari, ma i contribuenti si ritroverebbero gravati da deficit maggiori e debiti crescenti se i prezzi all’ingrosso dell’elettricità non coprissero i costi di generazione.

E dato che le energie rinnovabili spesso inondano i mercati all’ingrosso con elettricità a costo zero, non ci vorrebbe molto perché una centrale nucleare diventi un monumento ideologico costoso e obsoleto.


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Decarbonizzare il settore marittimo con navi elettriche, porti puliti e corridoi marittimi verdi.Secondo il CEO di NatPower Marine, attualmente ci viene presentata “un’opportunità unica per una generazione” per decarbonizzare il settore marittimo attraverso navi elettriche che percorrono corridoi marittimi verdi globali.Dire che ci vuole il nucleare per la propulsione nucleare delle navi crociera,significa solo tagliarsi i cosidetti.A Genova indicono un seminario sul nucleare ma nessuno fornisce il costo aggiornato del reattore SMR al MWh,eccetto Caffese IL.,australiani,americani,francesi.In Italia tutti muti sul costo al MWh ,eccetto Pichetto con un non vero 50 euro a MWh.Dimostri Pichetto questo costo,dato che è un noto commercialista,mentre noi progettisti di acqua e mare,siamo solo figli di un Dio Minore.

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dr.Pier Luigi Caffese pcaffese@gmail.com Milan june,18 2024

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