Come la crisi finanziaria del 2008 ha spianato la strada al collasso dell'economia moderna

Come la crisi finanziaria del 2008 ha spianato la strada al collasso dell'economia moderna

Tratto da Cold fusion - How the 2008 Financial Crisis Still Affects You.


Il disastro finanziario del 2008 è decisamente una delle più grandi crisi a cui la società abbia mai assistito. 19,2 trilioni di dollari di ricchezza familiare sono andati perduti e alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo sono fallite.

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La crisi ha segnato tutti coloro che l'hanno vissuta. Senza saperlo, molti hanno avuto la vita determinata da questa recessione: dal contraccolpo contro la globalizzazione all'erosione della fiducia nel governo e nelle istituzioni finanziarie. 

Dalla recessione meno persone hanno figli ed è stato più difficile risparmiare. Dopo quel punto, c'è stata meno produttività e più soldi stampati e bassi tassi di interesse, che hanno aiutato in modo sproporzionato le persone più ricche. 

E’ oggi fondamentale guardare indietro a questo punto della storia per capire esattamente cosa sia successo, e in che situazione ci troviamo oggi.

Per avere un quadro completo dobbiamo tornare in America nel 1995. 

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Col fine aiutare i redditi più bassi, il governo degli Stati Uniti ha approvato leggi per ridurre la discriminazione contro i mutuatari più poveri, le banche avrebbero abbassato i requisiti di prestito: offrendo pacchetti come pagamenti ridotti per un certo numero di anni. 

Subito dopo, nel 1999, il governo degli Stati Uniti ha abrogato una legge che impediva alle banche commerciali di prendere parte alle attività di Investment Banking.

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La legge di cui si sono sbarazzati era il Glass-Steagall ACT. Ironicamente questa legge è stata fatta nel 1933 per fermare la speculazione che ha alimentato la Grande Depressione.

E’ stato un errore fatale. Dal 1999 in poi, le banche, che in precedenza avevano gestito in modo conservativo, si sono rivolte a investimenti sempre più rischiosi e alla speculazione, tutto nel tentativo di aumentare i loro rendimenti.

"Le banche si sono preoccupate meno dei loro clienti e più dei profitti di Wall Street" dichiara il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz.

Questa mossa ha svolto un ruolo importante nel crollo finanziario che sarebbe arrivato … ma perché preoccuparsi? 

Ma al tempo le cose ancora andavano bene: era la fine degli anni '90 e non c'erano problemi economici in vista. 

Internet aveva preso il sopravvento su tutti gli investimenti.

Le banche stavano buttando soldi dietro tutto ciò che aveva un “.com” alla fine. Il risultato fu il lancio di società stupide come pets.com. Ma alle banche non importava: quando le azioni salivano, le avrebbero vendute e realizzato il loro profitto.

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Questa era la bolla del “.com” ed era arrivata in pieno vigore: le persone lasciavano il lavoro per commerciare in azioni e le azioni impazzivano... per esempio le azioni di Qualcomm sono aumentate del 2619 per cento solo nel 1999.

In America c'erano soldi da fare e la vita era bella.

Ma qualcosa iniziò ad andar storto: presto gli investitori si resero conto che queste società Internet non avevano flussi di cassa e non potevano effettivamente fare soldi, e nel marzo del 2000 tutto crollò.

L'anno successivo: si sarebbero verificati gli attacchi dell'11 settembre, seguiti dagli scandali di contabilità aziendale di Enron e Worldcom. Dopo questi eventi, il pubblico e i mercati hanno perso fiducia nell'economia, la spesa tendeva al ribasso e sembrava che l'economia stesse andando verso una recessione. 

Per evitare ciò, la Banca Centrale degli Stati Uniti, la Federal Reserve, decise di abbassare i tassi di interesse fino a 1%.

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I bassi tassi di interesse avevano come obiettivo di aumentere la spesa e recuperare la fiducia nell'economia americana.

Con un basso tasso di interesse dell'1% e nessun problema sistemico nell'economia reale, la ripresa è stata rapida e la crescita economica è stata ampia.

La speculazione ha iniziato a migrare dalle azioni al settore immobiliare . 

Nel 2003, coloro con un buon punteggio di credito e un buon lavoro, possedevano già una casa... quindi chi era nel business della concessione dei mutui per la casa non aveva vita semplice. 

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Per mantenere i propri margini di profitto, gli istituti di credito ipotecario hanno allentato i punteggi di credito per attirare più persone e aumentare i profitti. 

Questi sono stati chiamati “prestiti subprime”. 

Man mano che il denaro scorreva e il tempo passava, gli standard di prestito si abbassarono sempre di più... presto ci furono contratti di mutuo che non richiedevano un reddito, un lavoro, o dei beni o un patrimonio: i cosiddetti “Liars loans”. 

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Gli istituti di credito erano ancora disposti a prestare anche a queste condizioni, in quanto il presupposto chiave era che i prezzi delle case sarebbero continuati a salire per sempre… ed in effetti, i prezzi delle case a livello nazionale non erano mai diminuiti dalla Grande Depressione.

Wall Street ha osservato questa situazione e ha visto un'opportunità 

  • Da un lato c'erano gli istituti di credito ipotecario: che stavano traendo profitto da un nuovo mercato e volevano sbarazzarsi di questi prestiti rischiosi - perché sapevano che questi prestiti erano spazzatura e avevano un'enorme responsabilità. 
  • D'altra parte c’erano investitori istituzionali che cercavano modi per aumentare i loro rendimenti poiché i tassi di interesse erano bassi all'1%. 

Le banche di Wall Street hanno avuto un'idea e si sono messe al lavoro offrendo il perfetto prodotto ad alto rendimento: the mortgage-backed security o MBS (=la sicurezza garantita da ipoteca).

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Gli MBS sono un pacchetto di debiti ipotecari individuali - venduti come azioni. 

Queste azioni restituirebbero agli investitori che le hanno acquistate un reddito fisso sicuro. 

Alcuni banchieri piuttosto subdoli si sono resi conto che potevano usare un vecchio strumento finanziario in combinazione con titoli garantiti da ipoteca per fare somme di denaro inimmaginabili... e se questo strumento fosse stato usato nel mercato immobiliare, avrebbero potuto guadagnare decine di miliardi di dollari in pochi mesi. 

Questo strumento era il CDO (collateralized debt obligation = l'obbligazione di debito garantito). 

Per darvi un'idea di quanto fossero belli questi prodotti: la banca che li ha inventati è fallita a causa di un massiccio scandalo di insider trading. 

Un modo per immaginare un prodotto CDO è pensarlo come una scatola. Questa scatola viene riempita con rimborsi mensili da un gruppo di mutui e debiti di vario genere, come prestiti auto e prestiti studenteschi, etc.. 

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La scatola è composta da tre vassoi a cascata: quando il denaro arriva nel vassoio superiore, riempie il primo, poi si riversa nel mezzo e tutto ciò che è rimasto in quello inferiore. 

I soldi provengono dai proprietari di case che pagano i loro mutui.

Se alcuni proprietari non pagano e sono inadempienti sul loro mutuo, arriva meno denaro e il vassoio inferiore potrebbe non essere riempito ... questo rende il vassoio inferiore più rischioso e il vassoio superiore più sicuro. 

Per compensare il rischio più elevato, il vassoio inferiore riceve un tasso di rendimento più elevato mentre quello superiore riceve un rendimento inferiore ma comunque buono. 

Lo scopo era quello di diversificare il rischio, ma c'era un difetto fatale, poiché la scatola conteneva mutui per la casa sicuri, mescolati con prestiti a persone che non avevano un lavoro… l'intera scatola era di fatto rischiosa, e tutto il rischio veniva trasferito agli investitori che acquistavano queste scatole di debito.

Nel frattempo gli istituti di credito e le banche hanno tratto profitti profumati addebitando commissioni elevate.

Questo sistema era una bomba a orologeria.

  • Agli istituti di credito non importava più se un mutuatario potesse rimborsare, quindi hanno iniziato a concedere prestiti sempre più rischiosi. 
  • Alle banche d'investimento non importava ugualmente: più CDO vendevano e più i loro profitti aumentavano. 

Man mano che gli asset finanziari diventavano più complessi e più difficili da valutare, ci si rivolse alle agenzie di rating del credito (Fitch, Moody's, S&P) per avere chiarezza.

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La speranza era che queste istituzioni determinasse correttamente il rischio… ma purtroppo le agenzie di rating non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. 

Infatti, hanno valutato queste scatole di debito come “AAA”: il punteggio più alto possibile. Ciò indicava che questi strumenti finanziari (i CDO) erano estremamente sicuri... abbastanza buoni da permettere ai fondi pensione e all'economia più ampia di investirci in piena sicurezza. 

Perché le agenzie di rating hanno valutato queste scatole di debito come di alta qualità? 

Ciò è avvenuto perché le agenzie di rating hanno guadagnato miliardi di dollari in questo modo. Se una banca si rivolgeva a loro chiedendo di valutare la loro scatola piena di spazzatura, un'agenzia di rating sapeva benissimo che se avesse assegnato al prodotto il vero rating spazzatura, le banche si sarebbero semplicemente rivolte a un'altra agenzia di rating lungo la strada per ottenere il rating AAA desiderato. 

Classificare tutte queste scatole come AAA significava che il denaro continuava a fluire nelle agenzie di rating.  Questa è stata un'altra componente chiave del disastro: queste false valutazioni hanno diffuso i problemi dell'America al resto del mondo.

Tra il 2000 e il 2007, il debito ipotecario subprime incluso nei pacchetti CDO è aumentato dal 5 al 36%, crescendo da una stima di 20 miliardi nel 2004 a oltre 180 miliardi nel 2007. 

I banchieri guadagnavano personalmente da milioni a decine di milioni in bonus.

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Mentre questo accadeva, c'erano alcuni scienziati pazzi nel settore finanziario che stavano creando armi finanziarie di distruzione di massa. 

Si è toccato il fondo attraverso l'invenzione del “Mortgage Credit Default Swap.

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Questo era uno strumento finanziario che fungeva da “assicurazione” contro i prodotti di debito ipotecario falliti. 

Quindi, si tratta di un contratto assicurativo, ma i creatori sono stati molto attenti a non chiamarlo così, perché se si fosse trattato di un Assicurazione, sarebbe stato regolamentato. 

In poche parole: questi strumenti hanno permesso alle banche di scommettere sulla direzione del prezzo di un mutuo: se indovinavano, facevano un sacco di soldi.

Le scommesse erano basate sul fatto che le persone andassero in default sui loro mutui e queste scommesse hanno fatto saltare in aria Wall Street.

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E la cosa più folle è che le banche potevano scommettere sull'esito della scommessa precedente e che altre banche potrebbero scommettere sulla scommessa di quella scommessa.

Poiché si tratta di "swap" e non di "assicurazioni", le banche non avevano bisogno di contanti per sostenere le loro scommesse nel caso che andassero male... 

Ironicamente, tutto questo era illegale 100 anni fa, perché questo stesso sistema aveva fatto crollare il mercato nel 1907.

E al tempo ci si disse: "non lasceremo che accada di nuovo". E invece, cento anni dopo nel 2000, gli stessi strumenti sono stati ripristinati - dando a Wall Street l'immunità dalle leggi statali sul gioco d'azzardo e legalizzando attività che erano state vietate per la maggior parte del 20° secolo.

Fondamentalmente questi prodotti non creavano alcun valore nell'economia, ma facevano guadagnare alle banche un sacco di soldi. 

Compagnie assicurative come AIG hanno visto i loro profitti salire vertiginosamente 

L'ingegneria finanziaria stava dilagando e non c'era nessuno a supervisionare nessuno di questi prodotti. 

Nell'ottobre 2004 la "Securities and Exchange Commission" (SEC) ha inspiegabilmente allentato i requisiti di liquidità di cinque banche: Goldman Sachs, Merrill Lynch, Lehman Brothers, Bear Stearns e Morgan Stanley. 

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Questo ha letteralmente acceso la miccia: più le banche avevano preso in prestito, maggiore era la loro leva finanziaria. 

In altre parole, la SEC ha lasciato che le banche d'investimento scommettessero molto di più, ed è cosi che dal 2004 al 2007, ciascuna di queste banche d'investimento ha aumentato significativamente la propria leva finanziaria. 

Questo ha amplificato i guadagni ma ha anche amplificato le perdite. Man mano che scommettevano di più, queste banche diventavano estremamente vulnerabili agli shock finanziari. Nel 2007 hanno riportato un debito di 4,1 trilioni di dollari... che all'epoca era circa il 30 percento del PIL degli Stati Uniti. 

Il palcoscenico era ora completamente pronto per un momento che avrebbe sconvolto il mondo.

Nel corso del 2004, mentre l'economia statunitense riprendeva ritmo, la Banca centrale statunitense iniziò ad aumentare i tassi di interesse. 

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Ciò ha innescato una reazione a catena, perché le istituzioni finanziarie avevano offerto molti prestiti a tasso variabile basati su tassi bassi.

Gli acquirenti di case hanno goduto di queste tariffe basse per circa due o tre anni. Dopo questo periodo, i tassi si sono alzati per allinearsi al tasso di interesse di mercato, ma la combinazione di tassi in aumento con clienti subprime a basso reddito, è stato un disastro. 

Gli acquirenti di case sono passati dal pagare interessi mensili bassissimi ad interessi considerevolmente più alti…

un mutuo di ottocento dollari al mese poteva facilmente saltare a millecinquecento dollari.

Entro la metà del 2006 un numero crescente di insolvenze ha causato un calo dei prezzi delle case... le case ora valevano meno dei loro mutui ipotecari, ed è così che molti proprietari di case hanno smesso di pagare i mutui e sono stati pignorati.

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E’ qui che la crisi inizia a prendere slancio: con il verificarsi di ulteriori pignoramenti i prezzi delle case sono ulteriormente diminuiti, mentre la domanda ha continuato a diminuire, e all'inizio del 2007 sono stati pignorati quasi 1,3 milioni di immobili. 

Si vociferava che stesse accadendo qualcosa di grosso quando l'istituto di credito specializzato in subprime vicino al Century Financial ha presentato istanza di fallimento. 

Un creditore subprime dopo l'altro ha presentato istanza di fallimento... Alla fine del 2007 erano state pignorate 2,3 milioni di case e la crisi dei mutui subprime era ufficialmente in corso.

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Gli alti tassi di insolvenza da parte dei proprietari di case hanno portato a una rapida svalutazione dei prodotti di ingegneria finanziaria: gli investitori erano ora consapevoli dei rischi e ora stavano cercando di vendere queste scatole di debito tossico a tutti i costi. 

Nel marzo del 2007 il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke cercò di calmare il mercato, dichiarando “la questione dei mutui subprime è contenuta” mentre era in realtà lontano dall'esserlo... ironicamente, nell'ottobre 2022 Ben Bernanke ha vinto il premio Nobel per l'economia. 

Nell'agosto del 2007, BNP Paribas annuncia che non c'è liquidità nel mercato globale dei mutui- titoli garantiti…. in altre parole nessuno voleva più comprare le scatole dei debiti, in quanto essenzialmente inutili.  Altre banche europee hanno poi seguito con annunci simili.

Il quadro reale stava diventando chiaro:

i titoli garantiti da ipoteca che avrebbero dovuto essere tripla A, e sicuri, erano in realtà privi di valore, e anche peggio: si erano diffusi attraverso il sistema finanziario globale senza essere scoperti, come un cancro. 

Come risultato di questi annunci shock: c'è stato il panico tra le società finanziarie e le banche. 

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Gli investitori si sono guardati intorno e volevano ritirare qualsiasi finanziamento ritenuto vulnerabile, le istituzioni finanziarie hanno faticato a valutare i valori dei loro libri: ciò che pensavano valesse trilioni di dollari valeva in realtà quasi zero. 

Il contagio ha continuato a diffondersi. 

Nel settembre 2007:

anche la banca britannica Northern Rock stava giocando con prodotti ad alta leva finanziaria e di ingegneria finanziaria e hanno dovuto essere salvati dalla banca d'Inghilterra. Gli investitori si sono poi messi in coda per ritirare i loro soldi: è stato il primo fallimento bancario nel Regno Unito dal 1866. 

Mentre tutto questo accadeva, la Federal Reserve era ancora all'oscuro di tutto: prevedeva che il rallentamento sarebbe stato lieve: affermando che ci sarebbe comunque stata una crescita del PIL del tre percento! Bear Stearns era un pilastro di Wall Street, risalente al 1923, ed era la quinta più grande banca d'investimento.  Bear Stearns ha usato una leva molto alta che moltiplicava le proprie perdite, e ha perso.

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L’azienda è stata acquistata da JP Morgan per due dollari per azione, mentre poco prima dell'anno Bear Stearns valeva centosettanta dollari per azione.

A ciò ha seguito il panico globale.


Lehman Brothers: la quarta più grande banca d'affari è vista come la prossima al ribasso, in quanto pesantemente esposta ai mutui subprime. Il CFO Erin Cullen ha tranquillizzato gli investitori vantando un utile di 489 milioni… il titolo è dunque balzato alla notizia ma non tutto era come sembra.  Un successivo rapporto del 2010 dell'esaminatore del tribunale affermava che i dirigenti di Lehman utilizzavano regolarmente espedienti contabili alla fine di ogni trimestre per far sembrare i propri dati finanziari meno traballanti di quanto non fossero in realtà. 

Di fatto, le loro rischiose proprietà immobiliari commerciali erano 30 volte maggiori del loro capitale. Lehman Brothers aveva un indebitamento così elevato che un calo del 3-5% dei valori immobiliari avrebbe spazzato via completamente tutto il loro capitale. 

A giugno, Lehman Brothers ha registrato una perdita di 2,6 miliardi, che nessuna magia contabile avrebbe potuto nascondere. Le loro azioni sono cosi diminuite del 73%. 

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Nel frattempo, altre banche come Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno iniziato a scommettere contro i titoli ipotecari che stavano ancora vendendo, e avrebbero cosi guadagnato centinaia di milioni di dollari mentre gli investitori perdevano tutto.

Incredibile. 

In questo momento gli Stati Uniti erano ormai entrati in recessione poiché il PIL è sceso del 2,1% 

Nel settembre 2008 la crisi inizia a perdere il controllo e Lehman Brothers fallisce. Questo segna il più grande fallimento degli Stati Uniti di tutti i tempi. 

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Nel frattempo Merrill Lynch, temendo di poter essere la prossima, in un atto di disperazione, entra in un matrimonio forzato con Bank of America. 

In soli sei mesi, tre delle cinque più grandi aziende di Wall Street sono scomparse: Bear Stearns, Lehman Brothers e Merrill Lynch.


Il famigerato salvataggio (Bail out) inizia il 16 settembre 2008. 

La Federal Reserve statunitense è intervenuta per acquistare AIG: la più grande azienda assicurativa degli Stati Uniti.

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Mentre Lehman era solo un'altra banca, AIG rappresentava un rischio sistemico per l'intero sistema finanziario, o almeno così ci è stato detto. 

Si trattava di un prestito da 85 miliardi e da qui è nata la famosa argomentazione del “too big to fail” (troppo grande per fallire).

Il governo degli Stati Uniti ha dunque dato alle banche 700 miliardi di dollari per acquistare attività tossiche e azioni bancarie - al fine di impedire loro di crollare ulteriormente. 

Ciò ha funzionato, ma le banche più grandi sono diventate ancora più grandi dopo aver acquistato tutte le altre banche in fallimento. 

L'uso di centinaia di miliardi di dollari di denaro dei contribuenti per salvare queste banche ha suscitato indignazione totale: è stato l'inizio della sfiducia di massa nelle istituzioni e nei governi .

Il risultato immediato è stato il movimento "Occupy Wall Street" e l'invenzione di Bitcoin. 

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Salvare le banche fu una mossa impopolare, ma neanche l'altra opzione sarebbe stata divertente: il crac del 1929 e la successiva Grande Depressione durarono quasi un decennio... esistono quindi motivi per dubitare di entrambi gli approcci.

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D’altro canto, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse nella speranza di ripristinare il mercato.

In totale, durante il quarto trimestre del 2008, la Banca Centrale degli Stati Uniti ha acquistato 2,5 trilioni di dollari di debito pubblico e attività private spazzatura dalle banche. 

Fino a quel momento, questa è stata la più grande azione di politica monetaria nella storia del mondo. 

Come ben sappiamo, non sono stati solo gli Stati Uniti a soffrire: istituzioni e governi di tutto il mondo possedevano asset americani... nel 2008 è diventato evidente che la crisi avrebbe avuto ripercussioni globali.

Dopo la caduta di Lehman Brother, aziende di tutto il mondo hanno iniziato a fallire:

  • Nel Regno Unito, hbos è stata rilevata da Lloyd e il governo britannico è intervenuto per salvare il suo sistema bancario - con i mercati dei prestiti in prosciugamento;
  • In tutto il mondo, le banche centrali di Stati Uniti, Unione Europea, Australia, Canada e Giappone hanno coordinato l'iniezione di denaro nei mercati del debito;
  • L’11 settembre 2008, il Fondo monetario internazionale approva prestiti per stabilizzare Ucraina e Islanda. Del dicembre 2008 sono scoppiate rivolte in Grecia.

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L'Islanda è stata colpita in modo particolarmente duro.

Rispetto alle dimensioni della sua economia, il collasso sistemico è stato il più grande sperimentato da qualsiasi paese nella storia dell’ economia. Il loro mercato azionario di alcune delle più grandi banche della nazione è crollato di quasi l'80%. 

Per rilevare i propri debiti per un valore superiore a 60 miliardi di dollari, a differenza di molti paesi, il popolo islandese ha effettivamente dato la caccia ai banchieri responsabili della crisi e li ha incarcerati.

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Nel frattempo negli Stati Uniti, i primi cinque dirigenti Lehman Brothers sono stati liquidati con due miliardi di dollari e hanno avuto modo di mantenere i soldi.

Il resto dell'Europa è stato colpito duramente: il risultato è stata la crisi del debito Europeo, una crisi economica pluriennale che si è verificata dal 2009 fino alla fine degli anni 2010.

Alcuni Stati membri, vale a dire Portogallo, Grecia, Spagna, Italia, e Irlanda, non sono stati in grado di rimborsare o rifinanziare il proprio debito pubblico. Fino ad oggi, paesi come la Grecia stanno ancora lottando per superare i propri problemi finanziari.

Il 10 aprile 2009 Time Magazine ha dichiarato: "più rapidamente di quanto sia iniziata, la crisi bancaria è finita".

Lo è davvero? 

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I problemi persistevano, salari e redditi continuavano a languire, l'economia reale zoppicava, milioni di persone sono rimaste senza lavoro per alcuni anni e nel 2010 la disoccupazione in tutto il mondo è aumentata, raggiungendo quasi il 10% negli Stati Uniti e in Europa.

6 milioni di americani hanno perso il lavoro e 8 milioni hanno perso la casa. 

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Nel 2010 è stata finalmente intrapresa un'azione normativa, il governo degli Stati Uniti ha approvato il Dodd-Frank Act: questo includeva maggiore supervisione e trasparenza per i prodotti di ingegneria finanziaria; limiti agli investimenti bancari rischiosi e maggiore regolamentazione per le agenzie di rating.

L'obiettivo era impedire che questo tipo di disastro si ripetesse. Ma purtroppo non sembra aver funzionato:

Oggi le banche hanno reinventato le scatole dei debiti e gli strumenti per speculare su di esse. 

Questa volta li chiamano "bespoke collateralized synthetic obligations” (=obbligazioni sintetiche garantite su misura). 

Questa volta usano "debito societario" invece di ipoteche.

Il 2022 ha visto un forte aumento di questi strumenti, la cui attivià è quadruplicata a 40 miliardi di dollari solo quest'anno.


Ci si è realmente ripresi dalla Crisi?

Esistono alcune valide argomentazioni da sostenere sul fatto che non esiste un'economia reale dal 2008. 

  • Se si guarda al PIL pro capite dell'economia reale degli Stati Uniti, non si è mai ripreso… è stato al di sotto della tendenza dal 2008.

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  • Solo negli Stati Uniti, si prevede che ogni abbia perso circa settantamila dollari di guadagni a vita. 
  • I giovani sono stati meno colpiti, ma le minori opportunità di lavoro li hanno comunque frenati. Per la prima volta un'intera generazione è più povera dei propri genitori. Non è raro che i giovani vivano di stipendio in stipendio, finanziare le loro vite ormai pagherebbe il debito successivo.
  • Successivamente i tassi di fertilità in tutto il mondo sono diminuiti in modo significativo dopo il 2008.  Potrebbero esserci altre spiegazioni per il fenomeno, ma i grafici parlano chiaro: un disastro finanziario avrebbe sicuramente un impatto sul modo in cui le famiglie pianificano il loro futuro. 

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Dopo la crisi del 2008 le banche centrali hanno guadagnato più potere.

Queste hanno fissato i tassi di interesse bassi per così tanto tempo che il mercato azionario e alla fine l'intero sistema finanziario si sono adattati e si sono assestati attorno a questo stato. 

Bassi tassi di interesse significano soldi a buon mercato. Persone, aziende e governi hanno preso in prestito denaro praticamente senza interessi.

Di conseguenza, gli investimenti diventano rischiosi e il debito eccessivo ha distorto molti mercati a metà degli anni 2010.  

Queste condizioni sono diventate l'impalcatura per l'intero sistema finanziario.

La crescita è diventata dipendente dal fatto che le banche centrali mantenessero invariate queste condizioni. 

La disuguaglianza di ricchezza è esplosa quando le persone più vicine al settore finanziario sono diventate estremamente ricche, mentre il resto della popolazione è rimasta in una situazione di stallo. 

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Alla fine degli anni 2010, molti commentatori economici si riferivano a questo come "la bolla di tutto" 

  • prima erano le azioni
  • poi era l'edilizia 
  • ed ora è il mercato del debito ora che controlla tutto 

Questo punto successivo è la chiave per comprendere veramente la morte dell'economia reale: la produttività economica.  Questa è la misura di quanta roba ottieni dalle risorse che hai inserito. 

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Dal 2008, questa è stata gravemente danneggiata a causa dei tassi di interesse cosi bassi per così tanto tempo. 

Dopo il 2008 gli investimenti che sarebbero andati nelle aree produttive dell'economia si sono catapultati nei settori più rischiosi.

L'economia reale semplicemente non ha ottenuto il capitale di cui aveva bisogno per innovare e svilupparsi e fare le cose in modo più efficiente. 

La bassa produttività economica influisce sugli standard di vita e sulla qualità della vita sulla crescita dei salari reali. Persino l'ex presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, l’ha definita:

"il fattore più importante che determina i continui progressi nel tenore di vita".

Molti leader ci hanno detto che l'economia era in forte espansione negli anni 2010, ma a molti ciò è sembrato lontano dalla realtà dei fatti… La produttività era sparita.  

Poi arriviamo al 2020:

La pandemia ha visto le banche centrali rispondere molto più rapidamente e con molta forza: stampando trilioni di dollari mentre l'economia stava rallentando pericolosamente. 

Non si può negare che questo abbia mitigato il rischio, ma si è trattato di una reazione eccessiva? Molti la pensano così... il professore di economia Jeremy Siegel lo ha definito "un errore monumentale". 

Indipendentemente dal fatto che il mercato azionario abbia apprezzato queste manovre e sia schizzato ai massimi storici, gli investimenti in attività rischiose come gli NFT sono aumentati vertiginosamente ...  alla fine c'erano troppi soldi nel sistema e non abbastanza beni e i prezzi di tutto hanno iniziato a salire. 

A parte le ricadute della copertura, e la guerra in Ucraina, oggi una componente dell'inflazione deriva dalle azioni delle banche centrali. 

Nella fase successiva di queste montagne russe, le banche centrali sono andate nel panico per l’inflazione importante e hanno iniziato ad alzare i tassi. 

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Questo avrebbe dovuto rallentare l'economia e ridurre la domanda e di consegueza abbattere l'inflazione, ma, come affermato, i tassi bassi e il denaro facile sono diventati l'impalcatura del sistema finanziario. L'aumento dei tassi di interesse inverte queste condizioni a cui il sistema finanziario si è abituato... ed ecco perché non appena i tassi di interesse iniziano a salire tutto sembra andare in pezzi: i mercati azionari crollano e le aziende licenziano il personale. 

L'intero sistema non è abituato a un normale ambiente di tassi di interesse... oggi c'è molto più debito nel sistema che nel 2008, e questo grazie alle banche centrali che hanno mantenuto i tassi di interesse vicino allo zero per più di un decennio.

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L'aumento dei tassi renderebbe questo grande volume di debito più difficile da gestire sia per gli individui che per i governi. 

  • Paesi come l'Australia, il Canada e il Regno Unito hanno molti mutui a tasso variabile che saliranno ai tassi di mercato, mettendo nuovamente in ginocchio l’economia;
  • Mutui subprime per auto e prestiti con carte di credito stanno registrando un aumento delle insolvenze;
  • Nel frattempo il Credit Suisse è nei guai e sta vendendo parte dei loro swap di liquidità alla banca centrale... sembra che avremo un'altra recessione.

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Dopo quasi 15 anni, la recessione del 2008 ci ha insegnato diverse lezioni. 

  • Sono stati gli standard di prestito allentati e i bassi tassi di interesse della Banca centrale a dare inizio al problema; 
  • L'ingegneria finanziaria lo ha diffuso nel mondo 
  • Frodi contabili, cattive politiche, e agenzie di rating del credito scadenti hanno alimentato le fiamme.

Sebbene dal 2008 siano in corso riforme strutturali, dovremmo anche dare uno sguardo più approfondito alle banche centrali e alle loro decisioni: la loro prontezza stampare danaro e lasciare i tassi troppo basso per troppo tempo, distorce i mercati e fa esplodere bolle solo per farle scoppiare in seguito. 

E’ uno scenario che sembra riproporsi anche oggi.

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Tutto sommato, la vera lezione è che noi, come società, sembriamo non imparare mai a "rendere responsabili coloro che gestiscono la stanza dei bottoni", e anche a pianificare l'imprevedibile.

Come evitare il peggio?

Personalmente mi trovo d’accordo col Prof. Eckhard Hein, della Berlin School of Economics and Law, in Germania, che dice:

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Dalle righe precedenti, è possibile constatare che le innovazioni finanziarie degli ultimi 30 anni non abbiano contribuito in alcun modo a costruire una società più giusta ed equa. 

I servizi che le banche offrono all’economia reale sono una “commodity”: una merce standard che dovrebbe essere strettamente regolamentata onde evitare altre manifestazioni di avidità come quelle descritte precedentemente.

Il mio modello di riferimento è la Norvegia, che possiede uno dei più grandi fondi sovrani al mondo: il Government Pension Fund, fondato nel 1990 per investire i capitali provenienti dalle esportazioni del petrolio estratto nel Mare del Nord. Una “riserva di denaro” che nel 2021 ha controllato beni per un valore di 1.339 miliardi di dollari. 

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L’obiettivo della Nazione è stato sin da subito quello di assicurare un certo livello di welfare a tutti i cittadini, garantendo loro una futura pensione cospicua e una fonte da cui attingere in caso di crisi inaspettate o crolli improvvisi del prezzo del petrolio. 


A differenza del Venezuela, la gestione dei giacimenti petroliferi non è gestita dal governo, ma da un ente privato, che riversa i profitti nel fondo pensioni, gestito dalla banca centrale.

E’ come se tutti i profitti dell’ENI fossero riversati su un fondo pensioni finalizzato a sostenere il welfare italiano.

Mi immagino un sistema simile per le banche:

un modello il cui obiettivo è quello di servire l’economia reale:

  • le banche commerciali non possono prendere parte ad attività di investment banking,
  • i profitti sono riversati in un fondo pensioni che finanzi il welfare e atutisca eventuali shock del sistema.

Molti storceranno il naso nell’immaginare un cambiamento cosi radicale delle banche... da enti focalizzati a massimizzare i ritorni degli azionisti, a promotori del welfare e garanti della stabilità del sistema.

Ma una cosa è certa: continuare a ripetere gli errori del passato non  ci permetterà di andar molto lontano.

Lorenzo Monzo

Digital Marketing Manager - Fratelli Carli S.p.A.

2 anni

Dovranno necessariamente evolvere per poter sopravvivere, ma visti i pregressi credo che sarà un lungo e lento percorso con importanti conseguenze per il mercato e non solo

Silvia Bandinu

You never get a second chance for a good first impression

2 anni

trasformazione, trasformazione, trasformazione!

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