Come migliorare le tue prestazioni eliminando ciò che non ti serve
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Come migliorare le tue prestazioni eliminando ciò che non ti serve

Perfezione o eccellenza, cosa scegli?

Gli atleti a qualsiasi livello tecnico/fisico e di qualsiasi disciplina sportiva oltre a fare sport per divertimento, dovrebbero avere l’obiettivo di diventare sempre migliori rispetto al giorno precedente.

Le strade che possono percorrere per arrivare a quel traguardo sono molteplici, sceglierne una al posto di un’altra può significare il raggiungimento o il non raggiungimento dell’obiettivo.

La maggior parte degli atleti è convinta che la strada più efficace per ottenere dei miglioramenti significativi, sia quella di curare ancora di più gli aspetti tecnici/fisici, dedicando più tempo ed energia agli allenamenti.

Ma non sempre è così e spesso, chi non riesce a salire di livello nonostante questo ulteriore impegno, si ritrova in un punto “morto” dove è molto difficile ottenere dei progressi che ripagano gli sforzi fatti.

Possono subentrare dei cali di motivazione dovuti alla mancanza di risultati positivi e se non gestiti correttamente possono aprire la strada alla rabbia, alla frustrazione o all’ansia da prestazione.

Ma come mai succede?

E’ un’idea molto comune tra gli atleti che per ottenere dei significativi cambiamenti positivi sia necessario aggiungere qualcosa a ciò che si sta facendo, ma in tanti casi la soluzione è proprio quella di togliere qualcosa! 

Durante le prime sessioni di coaching che svolgo con gli atleti, mi capita spesso d’individuare l’ostacolo principale che gli impedisce di compiere il salto di qualità, la loro ricerca continua della perfezione!

Stavano impiegando tanta energia, ma nella direzione sbagliata! Per sfruttare nel miglior modo possibile le loro potenzialità ed ottenere i risultati desiderati, dovevano sbloccarsi e ritrovare un equilibrio tra la mente ed il corpo.

Ci sono riusciti quando abbiamo cominciato a lavorare per sostituire gradualmente il concetto di perfezione con il concetto di eccellenza ed è stato solo a quel punto che le prestazioni sportive hanno iniziato a migliorare.

Ma quali sono le differenze principali in un contesto sportivo tra la perfezione e l’eccellenza?

Eccole:

  1. la prima differenza è che la perfezione richiede ad una prestazione sportiva la mancanza di errori, mentre l’eccellenza li accetta perché li considera come parte integrante del processo di crescita
  2. la seconda differenza è che la perfezione è “alimentata” dalla paura del giudizio degli altri, mentre l’eccellenza è “alimentata” soltanto dalla volontà dell’atleta di mettersi alla prova e vedere fino a che punto può spingersi sempre più in su, per alzare la propria asticella
  3. la terza differenza è che la perfezione “alimenta” il dover fare mentre l’eccellenza “alimenta” il voler fare. Il dover fare una cosa (es. allenarsi), a lungo andare rovina la passione che hai per il tuo sport. 

Molti atleti nell’ambito della loro disciplina sportiva aspirano a raggiungere la perfezione, tutti i loro sforzi vanno in quella direzione e si sentono appagati soltanto se riescono a raggiungerla.

Questo desiderio intenso di conseguirla è in tantissimi casi la conseguenza di un comportamento imparato nel passato, a partire dall’infanzia o dall’adolescenza.

Fin da quando siamo piccoli e per tutto il percorso di crescita, siamo accompagnati da continue richieste di migliorare le nostre prestazioni (scolastiche, fisiche, atletiche, tecniche, lavorative) per ottenere risultati sempre migliori.

Per evitare di deludere le persone accanto a noi (es. i genitori, gli insegnanti, gli allenatori, gli adulti), per ottenere la loro approvazione, il loro affetto, le loro attenzioni, i loro complimenti, ci sforziamo di raggiungere la perfezione in tutto quello che facciamo.

Spesso però l’opinione degli altri, le loro aspettative, non fanno altro che caricarci di pesi inutili sulle nostre spalle!

L’unico effetto è quello di appesantirci ed il prezzo da pagare è il dover fare i conti con l’insorgere di rabbia, frustrazione, ansia da prestazione, paura, tutte manifestazioni che alimentano le convinzioni negative giorno dopo giorno.

Ma come puoi fare per liberarti da questo peso?

E’ necessario iniziare a fare un passo alla volta in una direzione diversa da quella usuale e cominciare a:

  • valutare gli errori per quello che sono, esperienze da cui imparare per ripartire ancora più forte
  • spostare l’attenzione dagli altri a se stessi per migliorare attraverso le esperienze; hai bisogno di fare uscire il meglio di te e lo puoi fare solo se ti liberi dalla paura del giudizio e ti fai guidare dalla passione e dalla gioia del gioco. Rispondi a questa domanda: se stessi gareggiando da solo e con nessuno che ti guarda o ti valuta, avresti paura di sbagliare?

Quindi per eliminare ciò che non ti serve per migliorare le tue prestazioni, procedi nel modo seguente:

  1. comincia a farti motivare dall’eccellenza e non dalla perfezione. E’ necessario fare un cambio di mentalità per arrivare a valutare gli errori, i fallimenti, le battute d’arresto come a degli insegnamenti da cui ripartire per trovare delle soluzioni efficaci e salire di livello. E’ l’imperfezione che rende possibile la crescita, impari soprattutto cadendo a terra. Ti sei dimenticato come hai imparato a camminare o ad andare in bicicletta? Cadendo e rialzandoti tutte le volte che ti è servito per imparare!
  2. nello sport, ma anche nella vita comincia a voler diventare sempre più bravo per te stesso e non per gli altri. E’ certamente utile avere dei modelli a cui ispirarsi, da prendere come esempio per migliorare qualche aspetto tecnico, ma non dei modelli da cui copiare; se ti paragoni agli altri in tutto quello che fai, non stai sfidando realmente i tuoi limiti!
  3. liberati dalle tue zavorre e piuttosto che dimostrare qualcosa fai in modo di manifestare qualcosa.La continua competizione con gli altri, se può essere utile all’inizio come spinta motivazionale per ottenere dei miglioramenti, alla lunga diventa logorante perché ci sarà sempre qualcuno da battere. Ognuno di noi è un essere vivente unico, non esiste e non esisterà mai qualcuno uguale a te, quindi perché volere dimostrare di essere migliore di un altro quando sei già un pezzo unico?
  4. Non farti motivare ad agire dalla paura, dalla rabbia o da qualsiasi emozione o pensiero negativo, perché così facendo impedisci alla mente di avere l’indispensabile chiarezza e focalizzazione per attingere alle migliori risorse e trovare le risposte più efficaci alle varie situazioni

Ogni atleta dovrebbe allenarsi ogni giorno per diventare la migliore versione di se stesso, per spingersi oltre il limite e questo vuole dire cercare la propria eccellenza. 

Sei pronto come dicono nel mondo NBA (la principale lega di basket degli Stati Uniti) a trasformare la tua vita “from Good to Great”?

Sei pronto ad eliminare ciò che non ti serve per provare quella sensazione meravigliosa di sentirti vivo, dove mente, cuore e fisico giocano insieme per tirare fuori la tua eccellenza e godere pienamente del tuo impegno e del tuo allenamento?

Si lo so che cambiare le tue abitudini costa fatica e fastidio e che il percorso può essere lungo, ma evita di trovare delle scuse, degli alibi. 

Comincia a fare il primo passo e dopo una cosa buona ne fai un’altra e così via! 

Concludo riportando una frase di Alberto Bucci che è stato un grande allenatore della pallacanestro italiana: 

“Non abbiate paura degli errori, quando vi dicono che siete perfetti, o vi credete perfetti, vuol dire che siete finiti, che siete morti. Bisogna vivere con l’errore al proprio fianco, perché è dagli errori che si fanno cose magnifiche”

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Ti auguro di poter trovare la tua eccellenza!







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