Come orientarsi nella selva dei dati?

Come orientarsi nella selva dei dati?

Buon giorno e benvenuti a una nuova edizione della newsletter Management24, dove proponiamo i principali articoli usciti sul Sole 24 Ore dedicati a formazione, carriere, lavoro, gestione aziendale.

Sappiamo che i dati sono il nuovo oro per le aziende e che la gestione di una mole sempre più corposa e complessa di dati è la sfida che tutte le organizzazioni hanno di fronte oggi. Con l'accelerazione dell'intelligenza artificiale, questo fenomeno è ancora più amplificato, considerando che una delle funzioni migliori dell’intelligenza artificiale è proprio la sua capacità di processare enormi volumi di dati e l’elaborazione di insight preziosi per orientare le strategie aziendali. Analisi che includono l’elaborazione di tendenze di mercato con previsioni sul comportamento dei consumatori, preferenze di acquisto e nuove opportunità di mercato: l'intelligenza artificiale promette davvero di fare "miracoli" in questo senso.

Già, ma come gestire questa immensa mole di informazioni in maniera corretta e affidabile? Il report di Salesforce “State of Data & Analytics” condotto nel 2023 su un campione di oltre 10.000 leader aziendali nel settore IT in 18 Paesi, di cui 300 dall’Italia, fa trasparire, da un lato, la portata della sfida per i manager aziendali, dall'altro la preoccupazione di non essere in grado di cogliere questa occasione per compiere un balzo in avanti nel business. Se per l’86% dei responsabili IT italiani la gestione dei dati appare una priorità assoluta, per un 62% del campione è ancora alta la difficoltà a definire le priorità aziendali attraverso l’analisi dei dati a disposizione. Insomma, da questo sondaggio sembra emergere un’atmosfera di ansia tra le aziende desiderose di sfruttare le opportunità offerte dai big data e dall’intelligenza artificiale generativa. Ne parla in maniera approfondita Marco Trabucchi nell'articolo qui riportato.


Lasciamo per il momento i dati e occupiamoci di chi quei dati li deve leggere, assorbire, interpretare, e farne una bussola, non sganciata, però, da altre competenze. Parliamo di manager in carne e ossa, con le loro ansie, le loro necessità, formative ma anche organizzative. Un tema ormai classico ma "sempre verde" è quello del time management, la gestione del tempo in azienda (e non solo). Ne abbiamo parlato altre volte ma ci torniamo dietro la suggestione di un articolo del Wall Street Journal, che mette in guardia i dirigenti aziendali dall'organizzare riunioni a ciclo continuo e magari troppo lunghe, che interrompono il flusso dell’attività lavorativa magari proprio quando c’è un progetto mirato da portare a termine. Il Wsj propone riunioni da 15 minuti, con poche persone al tavolo, molto focalizzate e ben preparate sugli argomenti da analizzare. Un approccio che il nostro Gianni Rusconi ha riscontrato anche in Roberto Castaldo, autore del bestseller “Time management Sistema 21”. Trovate le sue considerazioni in quest'articolo.


A proposito di formazione, invece, vi proponiamo due analisi che vanno a toccare il tema delle convinzioni e delle motivazioni profonde per cui ci ingegnamo, ci affanniamo, ci sforziamo (o dovremmo farlo) ogni giorno per dare il nostro contributo nella realtà in cui viviamo e/o lavoriamo. Nicola Chighine prova a spiegarci perché facciamo così fatica ad avviare un nuovo progetto o ad abbracciare un cambiamento e come affrontare l'inerzia che spesso ci blocca. Giovanna Prina, invece, si concentra su come le nostre convinzioni hanno impatto sulle decisioni e sui risultati, proprio perché sono il nostro modo di vedere noi stessi e gli altri e guidano le nostre azioni. Anche le convinzioni, sostiene Prina, possono essere "educate" ad aiutarci a vivere bene, a potenziare la nostra autostima, a renderci più efficaci nei vari contesti. Qui l'articolo integrale.


Se siete dei manager che vivono a pane e numeri e pensate che questi approcci siano magari troppo sosfisticati o non colgano i veri problemi dell'attività aziendale quotidiana; oppure, a maggior ragione, se vi ritrovate molto in quello che alcuni nostri autori scrivono, ci permettiamo di consigliarvi il nuovissimo libro pubblicato dall'editore Il Sole 24 Ore, scritto da Luca Barni e intitolato Socrate in azienda. Per l'autore, scrive Marco Alferi nella prefazione al volume, "l'apporto della filosofia può essere utile perché aiuta il manager ad alzare lo sguardo e a incidere sul paradigma di conduzione aziendale, passando da una visione a breve termine a una a medio-lungo termine. Con prosa chiara e mai banale, e con tanti esempi a sostegno, Barni dimostra come la filosofia in azienda sia capace di promuovere il pensiero critico, essenziale per risolvere problemi complessi e prendere decisioni informate". Se fare filosofia vuol dire interpretare il contesto e definire il proprio posizionamento, se la filosofia mira alla selezione più che alla soluzione dei problemi allora è, pragmaticamente, utile al manager. Ed è fondamentale per ogni organizzazione, perché se il manager alza lo sguardo, cambia il paradigma di gestione e si passa dalla mera massimizzazione del profitto alla creazione di valore sostenibile per l’azienda. .

Per chi si fosse incuriosito e volesse approfondire, il saggio di Luca Barni è in edicola con Il Sole 24 Ore, in libreria e acquistabile online.


Un'ultima segnalazione dal mondo Sole 24 Ore: si tratta di un nuovo master in people strategy and management organizzato da Sole 24 Ore Formazione e Key2People con due edizioni in programma, calendarizzate - rispettivamente - per la primavera e l’autunno 2024. Qui tutte le informazioni.

Anche per questa settimana è tutto. Grazie per averci seguito fin qui! L'appuntamento con la newsletter Management24 è per lunedì prossimo.

Interessante thanks

Luisarita Staccini

Impiegata presso Regione Marche

1 anno

...non c'è bisogno di essere dei top manager, saper leggere i dati serve anche nella vita di tutti i giorni

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