Come risparmiare sull’IVA per la casa prefabbricata
Acquisto delle parti della casa prefabbricata con IVA al 22%
Aliquote ridotte solo nel caso in cui sia commissionata la costruzione dell’abitazione
L’Agenzia delle Entrate con risposta all’interpello n. 246, pubblicata il 5 dicembre 2024, ha confermato un chiarimento già espresso in un risalente documento del 1974.
In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che l’acquisto dei pezzi di una casa prefabbricata, montati dalla stessa impresa che li produce o da terzi, è soggetto ad aliquota IVA ordinaria. È possibile invece beneficiare delle agevolazioni riservate alle case di abitazione (aliquote del 4% o del 10%) nell’ipotesi in cui il cliente commissioni all’impresa costruttrice la realizzazione dell’immobile.
Il caso è sorto a seguito dell’interpello di un produttore di case prefabbricate, stabilito in uno Stato dell’Unione europea e venditore di tali prodotti sul mercato italiano rivolgendosi a clienti privati: l’istante si domandava quale fosse il corretto trattamento IVA da applicare alle cessioni di tali beni e quali fossero gli eventuali adempimenti da porre in essere per l’adozione delle aliquote ridotte.
A tale riguardo, l’Amministrazione finanziaria ha richiamato quanto espresso nella R.M. n. 503351/1974 in merito alle case prefabbricate in legno, chiarendo che:
i) l’aliquota IVA del 22% è applicabile qualora il cliente acquisti “pezzi della casa prefabbricata” e li faccia “montare e mettere in opera dalla stessa impresa che li produce o da terzi”: in questo caso, infatti, “il contratto ha per oggetto il semplice acquisto dei singoli pezzi e poiché tali pezzi costituiscono l’oggetto della ordinaria produzione dell’impresa che li fabbrica”, si tratta di mera compravendita ed il relativo corrispettivo va assoggettato a imposta con aliquota ordinaria;
ii) le aliquote IVA del 4% o del 10% si applicano, invece, quando “il committente affida ad un’impresa la costruzione di una casa, da effettuare con i pezzi fabbricati dall’impresa stessa”. In tale circostanza, essa “assume l’obbligo di consegnare la casa costruita e completa, sia pure con i pezzi da essa prodotti”; conseguentemente “avendo la cessione per oggetto un’abitazione”, possono essere applicate le agevolazioni IVA, ove ne ricorrano i requisiti.
L’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che, nel caso di specie, la società vendeva parti di una casa e non una casa completa, e più precisamente le pareti, costituite da pannelli facilmente trasportabili e che potevano essere installate anche da persone senza competenze professionali specifiche. Pertanto, l’Amministrazione finanziaria ha ritenuto si applicasse l’IVA al 22%, trattandosi di fatto di una mera compravendita.
Diversamente, ha precisato l’Agenzia delle Entrate, si concluderebbe qualora la fornitura di tali componenti “avvenga nell’ambito di un contratto di appalto che abbia per oggetto la costruzione e la consegna di una casa chiavi in mano”, in quanto in tale caso è possibile l’adozione di aliquote ridotte, ricorrendone i presupposti.
Restiamo a vostra disposizione per ogni chiarimento e approfondimento.