Come scegliere il Font giusto: 6 guide
La Tipografia è spesso trascurata quando si tratta di progettare siti web o di realizzare un logotipo.
Certamente molti pensano al proprio marchio o a quello della propria azienda/attività con un’icona già in mente, magari da rifinire. Certo, l’ideale è sempre rivolgersi a un designer professionista per “rifinire” a dovere.
Ma per quanto riguarda le tue scelte in materia di caratteri di stampa / font?
Il font che scegli e/o costruisci dice di più sul tuo brand di quanto si possa pensare. Ogni disegno e ogni font utilizzato hanno un impatto diverso sugli utenti.
Ho elaborato sei strategie per prestare attenzione alla tipografia più idonea al proprio progetto di lavoro.
#1 Il font che scegli influenza le decisioni del tuo pubblico
In un certo senso è così: la tipografia è tra i maggiori parametri con poteri di controllo mentale sugli utenti che visitano un sito web o sul pubblico che si interfaccia con il tuo logotipo.
Il carattere che scegli può alterare la percezione dei tuoi visitatori.
Una recente ricerca del “The New York Times” che ha coinvolto circa 45.000 persone ha dimostrato come gli individui tendono a fidarsi delle informazioni sulla base del tipo di font che viene utilizzato. La stessa ricerca ha sottolineato come il carattere Baskerville è quello tendenzialmente più in grado di influenzare le menti dei lettori. Questo perché viene percepito come più credibile e in grado di ottenere il consenso sulle informazioni scritte.
Ora però attenzione, ciò non significa che devi cambiare il font principale per il tuo sito web o che devi rivedere tutte le tue grafiche promozionali magari perché hanno un font diverso.
Il carattere che scegli deve rappresentarti e rappresentare al meglio il focus del tuo sito web, oltre che raccontare in maniera chiara la storia del tuo brand.
È importante tenere a mente che alcuni font hanno un impatto sugli utenti diverso rispetto ad altri, ma devono essere sempre in linea con i tuoi obiettivi.
Prova a fare un A/B test e a utilizzare un paio di font differenti (magari un serif e un sans serif) e comincia a vedere quale dei due produce i risultati migliori in termini di attenzione e di conversione.
2# Il Font evoca emozioni
I font non sono solo persuasivi ma anche evocativi.
Il modo migliore per catturare l’attenzione degli utenti è quello di evocare emozioni, e la tipografia si rivela uno strumento perfetto per svolgere questo compito.
Quando pensi a un logo, pensi ai suoi colori e alle forme che lo compongono. Perché questi sono fattori che evocano emozioni e, quindi, la memorabilità del marchio. Questo avviene in maniera più o meno esplicita, o quanto meno diretta.
Un buon font, invece, è in grado di toccare le emozioni delle persone senza che queste (nella maggior parte dei casi) se ne rendano conto.
Questo perché il carattere giusto aiuta a conferire creatività al brand. Dopo tutto, lo scopo della tipografia è quello di estendere la storia del marchio. Motivo in più per prestare la giusta attenzione nello scegliere il font giusto.
#3 Il Font giusto connette il tuo marchio alle persone
Tutto ciò che si progetta è un’estensione del tuo marchio. La tipografia offre all’utente una migliore idea di chi sei e di che cosa rappresenta il tuo brand.
Un buon modo per scegliere il font giusto identificando efficacemente ciò che il marchio deve rappresentare possiamo trovarlo in questi parametri.
- Non usare font che si scontrano con il tuo messaggio: alcuni caratteri sono versatili, mentre altri sono più netti e producono risposte specifiche da parte dei lettori.
- Non usare troppi font perché rischi di generare confusione e appari poco professionale: quando elabori un logo oppure un messaggio promozionale non utilizzare troppi caratteri diversi tra loro. Una buona idea, spesso, è lavorare con due font diversi per stile e tipologia (ad esempio un serif e un sans serif come titolo e paragrafo o viceversa)
- Quando decidi di usare due font diversi per formulare il tuo messaggio di testo, assicurati che gli stili non siano troppo simili altrimenti invece di attirare l’attenzione dell’utente finirai per distrarlo.
- Non ignorare la leggibilità: è vero, tutti desideriamo un font cool ma che succede se l’utente finale non riesce a leggere bene? Non ignorare la buona leggibilità, ciò che conta nell’immediato è che l’utente sia capace di leggere il tuo messaggio facilmente.
#4 Il Font come strumento di fiducia
Credits: www.silenzia.it
Il carattere d'intestazione è in genere la prima cosa che la gente vede quando visita il tuo sito web.
È il primo elemento di design che può creare o distruggere la loro fiducia in te e nel tuo brand.
Abbiamo parlato di persuasione e di emozioni generate dalla giusta scelta dei font nel nostro progetto (sito web, logo o materiale pubblicitario), ma la fiducia è un altro aspetto da approfondire.
Se desideri che i visitatori del tuo sito si sentano ben accolti perché e quindi intendi presentare la tua "casa virtuale" in modo attraente, allora sappi che il primo parametro implicito per misurare l'estetica del tuo spazio web è proprio il font principale che hai deciso di usare, soprattutto se hai pensato di sfruttarlo per un H1 (quindi un'intestazione ben visibile al'ingresso).
Il tuo font deve corrispondere, o superare, le aspettative degli utenti.
Attenzione quindi a come scegli il font gusto per il tuo sito, dimentica caratteri come Times New Roman perché troppo standardizzati ormai. Fai piuttosto un lavoro di ricerca per scegliere il font più adatto alle tue esigenze, quello che maggiormente è in grado di rappresentare al meglio te e il tuo prodotto/servizio.
#5 Le dimensioni contano
Scegliere il font giusto è importante per qualsiasi progetto. Fattori come il colore e lo stile del font (quindi la famiglia di appartenenza) giocano un ruolo chiave per attirare gli utenti. Ma non sono gli unici parametri da considerare.
La dimensione del font che hai scelto può giocare un ruolo altrettanto determinante.
Se stai progettando un' infografica o uno slogan per promuovere un tuo prodotto/servizio, è altamente probabile che alcune parole vadano distinte rispetto ad altre all'interno dello stesso testo.
Se volessi promuovere questo articolo potrei, ad esempio, fare nei due modi che vedi nell'immagine, ma solo il secondo dei due risulta visivamente più efficace.
Lo scopo è quello di separare le parole che rappresentano l'oggetto da promuovere dalle altre della frase rendendoli più grandi. Aumentando la dimensione delle parole da enfatizzare mi permette di aggiungere un importanza al mio progetto e di indirizzare l'attenzione dell'utente prima di tutto alle parole visivamente più grandi.
#6 Attenzione al sottotesto
Che tu stai progettando il carattere per il tuo logo o stia pensando al font per l'intestazione del tuo sito, non dimenticare di dare la giusta importanza al font del sottotesto (o testo secondario).
Tendenzialmente, ma non necessariamente, si sceglie un font che sia in contrasto con il carattere usato per il testo principale, con caratteristiche visive meno evidenti e quindi più discrete.
A volte si commette l'errore di scrivere testo e sottotesto con lo stesso font cambiando solo la dimensione dei due titoli, ma quest'operazione rischia di trasmettere la stessa importanza per entrambi i testi. E così non deve essere: il testo principale è il testo da enfatizzare perché rappresenta il primo messaggio, la sintesi testuale perfetta pensata per il nostro brand.
Il sottotesto deve essere di supporto e spesso ha il compito di estendere e completare il messaggio lanciato dal testo principale.
- Non scegliere due font uguali per testo principale e sottotesto, a meno che non li differenzi con dimensioni proporzionate e con gli stili giusti.
- Rendi il sottotesto (o testo secondario) più sottile e meno impattante del testo principale. Questo finirà per risultare importante proprio perché meravigliosamente secondario.
Nell'immagine puoi vedere due esempi di testo principale con relativo sottotesto. Nel primo caso gli stili sono identici e cambiano solo le dimensioni. Ma l'efficacia comunicativa è mal distribuita in quanto l'importanza del testo principale e parzialmente offuscata dal testo secondario.
Nel secondo esempio, invece, il testo principale ha uno stile pieno, deciso e netto. Oltre ad essere un extrabold naturale si differenzia dal sotto testo perché quest'ultimo non solo ha uno stile light (quindi molto più sottile) ma è anche un font decisamente più semplice seppure molto chiaro ed efficace. Il font del testo principale è il Peace sans mentre il font utilizzato per il testo secondario è il sempre verde Open sans.