Come sono passato dal non avere un posto dove dormire a fondare un'azienda e viaggiare per il mondo...

Come sono passato dal non avere un posto dove dormire a fondare un'azienda e viaggiare per il mondo...

Questa è la maxi-storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita.

"Troppo strano per vivere, troppo raro per morire" - cit.

10 anni fa sono scappato di casa con 200€ in tasca e il vuoto cosmico in testa.

Il rapporto con i miei era arrivato al capolinea perché loro pretendevano che diventassi chissà chi... io volevo solo essere libero di vivere la mia vita.

A vent'anni si pensa di poter fare qualsiasi cosa e, ovviamente, anch'io mi sbagliavo.

Ho preso un pullman alle 4 del mattino per andare 400km lontano da casa, da un vecchio "amico", al nord, perché boh, la testa così mi diceva.

Pensavo di poter vivere sbancando il lunario tra lavori part-time e serate in discoteca.

Dopo 3 o 4 mesi di pura incoscienza, mi ritrovo senza soldi e senza un posto dove dormire...

Per mia fortuna, dopo qualche settimana tra divani di altri, parchi e panchine, trovo un lavoretto in un centro commerciale - più o meno fisso.

Riesco a racimolare qualche soldo e, per via del terremoto che colpì la zona dove abitavo, ritorno a Napoli con la coda tra le gambe...

In patria mi arrangio lavorando come tuttofare per farmi un gruzzolo più consistente e cercare la mia libertà altrove, precisamente a Londra.

Dopo un anno a sgobbare tra banconi e fornelli, mi chiedo: "ma cosa ci faccio qui?"...

Quindi ritorno di nuovo a Napoli, la cifra è ancora la stessa: 200€

Ri-lavoro come tuttofare per rifarmi un gruzzolo e ripartire per l’estero, stavolta un po' più la, dove la vita costava meno e faceva molto più freddo, Manchester.

Lì ho trovato una sorta di equilibrio, anche se ero un po’ triste.

Casa-lavoro-casa-lavoro, condita da una relazione di convivenza - tossica.

Una bella ciliegina la relazione tossica eh? Lo so… 😅

Vabbè, dopo un paio d'anni arriva il tragicomico 2020 e la convivenza tossica diventa bottiglie di vetro spaccate addosso e vestiti lanciati fuori dalla finestra. (Sì, proprio come nei film).

Beh, non mi restava altro che tornare, di nuovo con la coda tra le gambe, nel Bel Paese.

(Però stavolta con i miei 200€ moltiplicati x30)

Proseguendo, post pandemia, mi sentivo letteralmente perso.

Ho passato mesi "sabbatici" a giocare a poker (con discreti risultati) e a fare serata.

Il 25 Luglio del 2021, dopo un aperitivo sulla spiaggia, molto poco casualmente, rischio di morire in un incidente stradale.

Un auto blu mi ha fatto saltare per aria - e ovviamente non ho ottenuto giustizia.

Comunque, passo 2 giorni in coma e circa un mese in ospedale...

Questa è la storia che ho postato poco dopo il risveglio dal coma.

... devo ammettere che ho pianto. Ho pianto tanto. Ho strapianto.

Non ho mai pianto così forte in tutta la mia vita... e non per il dolore fisico (a quello ci pensava la morfina).

Ho pianto perché non potevo fare a meno di pensare che avevo passato circa 26 anni della mia vita a fare stupidaggini, senza mai costruire niente - e ci stavo pure rimanendo secco.

A ogni modo, per mia fortuna, nel reparto dove lottavo con il dolore e facevo il provolone con l'infermiera a cui ho detto "sei un angelo?" al mio risveglio...

Scopro una piccola libreria e la divoro per intero, ogni singolo libro, belli e brutti.

Da lì a poco, apro il telefono, vedo un'inserzione di un guretto e penso:

Ma che è sto Copywriting? Ma figurati se posso guadagnare scrivendo!

Beh, anche stavolta mi sbagliavo...

Non avendo letteralmente nulla da perdere, uscito dall'ospedale decido di spendere 1.500€ e compro il mio primo corso online.

A fine percorso, scopro di essere stato catapultato in un ambiente iper-competitivo.

Mi piaceva questa sensazione, forse sono un po' strano, eppure laddove la maggior parte dei corsisti è andata in panico ed è rimasta ferma...

Io decido di farmi valere.

Tanto quanto quel guretto a cui ho bonificato 1.500€

"Se lo può fare lui, lo posso fare anch'io".         

Questo è quello che mi ripetevo, ogni singolo giorno.

Ho chiuso il primo anno da freelance con 5-6k di fatturato, poco o nulla.

Ho passato un anno rinchiuso in casa a leggere, scrivere e studiare copy.

Ho passato un anno a prendere insulti, mandare CV e chiamare a freddo le aziende.

Ho passato un anno a spendere tutti i soldi che avevo accumulato (facendomi scammare in tutte le maniere possibili), o quasi, solo per seguire un ideale...

"Se lo può fare lui, lo posso fare anch'io".         

Durante il secondo anno ho attraversato le fiamme dell'inferno tra guru dubaini, imprenditori lungimiranti, reparti outbound, reparti vendita, consulenze su consulenze, reparti copy, reparti marketing e chi più ne ha più ne metta...

Grazie a tutto questo ambaradan, ho iniziato a comprendere meglio alcune dinamiche.

L'ambiente, le persone, le piattaforme, il denaro, gli obiettivi, la pianificazione, le strategie.

Ho iniziato a capire, a riconoscerne i pattern.

Tutto questo, nonostante la mia fidanzata, la mia famiglia e i miei amici continuavano a dirmi di trovare "un lavoro vero"...

Eppure qualcosa si era mosso, qualcosa era cambiato... io, ero cambiato.

Il conto saliva, ma non ero soddisfatto... non ero ancora al livello di quel guretto.

"Se lo può fare lui, lo posso fare anch'io".         

Nel terzo anno, ho fatto in un mese più di quello che ho fatto in un anno, ma non è questo il punto.

Il punto è che per cercare di superare gli altri, di imitarli, di raggiungerli, di ottenere "la mia rivincita"...

Ho ritrovato me stesso.

Ho ritrovato il mio perché.

Ho trovato nuovi stimoli per dare un senso alla mia vita.

Ho trovato il mio piccolo angolo di libertà.

E ho trovato pure Aldo Carpanzano ...

A dirla tutta l'avevo già conosciuto durante il mio secondo anno da freelance, ma durante il terzo è successo qualcosa di particolarmente piacevole...

Dopo aver collaborato per un annetto sui progetti marketing della sua agenzia e dopo la mia decisione di viaggiare tutto il Sud America...

Ci ritroviamo ad aiutarci a vicenda per quel che riguarda l'acquisizione di clienti in organico.

Lui mi aiuta con il Personal Brand.

Io lo aiuto con l'Outbound.

(ndr. su progetti paralleli, perché lui schifa l'outbound anche se ne riconosce le potenzialità e non fa altro che ripeterlo a tutti per incentivarmi a farlo ancora meglio - credo)

Insomma, mossi un po' dai risultati che abbiamo generato negli anni grazie al Social Selling...

Mossi un po' dalla marea di truffe che si trovano in giro e che ROVINANO la carriera a centinaia di persone...

Abbiamo fondato Social Selling Lab .

Abbiamo formato la prima classe di studenti che è finita da poco (e abbiamo creato dei mostri).

Abbiamo messo le basi per creare qualcosa di duraturo, ed io ne sono estremamente grato.

Ora, se ti stai ancora chiedendo come diamine ho fatto a passare dalla strada all'aprire un'azienda mentre viaggio la mia parte di globo preferita...

La risposta è che ho curato il mio Personal Brand, ho fatto outbound di qualità, ho imparato a vendere ad alto costo...

...e mi sono fatto il c*lo.

Non ci sono scorciatoie. Non ci sono trucchi.

MA...

SE CI SONO RIUSCITO IO, PUOI FARLO TRANQUILLAMENTE ANCHE TU!        

Oggi saremo su LIVE su LinkedIn per dibattere sulle nostre ideologie: inbound vs outbound.

Ti lascio qui il link: LIVE SU LINKEDIN - OGGI ALLE 18.00

Nel frattempo, ti auguro la miglior crescita possibile.

That's it.

Teresa Esposito

Studente presso Università degli studi Suor Orsola Benincasa

1 mese

Complimenti

Aldo Carpanzano

Fractional CMO & BrandFormance Marketer || Founder del primo e unico laboratorio digitale di Social Selling || Se vuoi acquisire clienti di qualità, migliorare il tuo personal brand e vendere di più -> scrivimi 💬

1 mese

Finale forte. Immagino tu lo abbia detto con questa cazzimma: “ci ripigliamm tutt chell ch'è o nuost “

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