Commento all’articolo del Sole24ore del 1 Marzo 2020 “Così funzionano le lezioni a distanza”

Articolo interessante che riporta esperienze esemplari di formazione a distanza in molte scuole in Italia in questi tempi di emergenza sanitaria. 

Una riflessione si rende necessaria sul fatto che “….non abbiamo un sistema, ma tanti esempi virtuosi: dobbiamo far si che questa situazione diventi un pungolo…. (l’associazione presidi)”, mentre si aspetta che la task force del ministero dell’istruzione crei una piattaforma dedicata.

Credo che dall’esperienza, sia teorica che pratica, di digital learning fatta nel sistema bancario si possano trarre indicazioni preziose.

 Il contesto in cui puoi muoversi la scuola italiana è quello della Blended learning ( il modello più diffuso), in cui la lezione frontale in classe è integrata da risorse fruibili online (test, esercitazioni, simulazioni, ecc.) e da strumenti di comunicazione online tra studenti e docenti (forum di discussione, chat, ecc.).

In queste situazioni sono strategici :

1) L’utilizzo di contenuti multimediali, strumenti interattivi di comunicazione e feedback costanti, sono strategici per aumentare la motivazione e il coinvolgimento degli studenti;

2) Il modello di apprendimento “attivo”, che fornisce stimoli importanti agli studenti.

Ma è la frequenza delle interazioni e dei feedback tra studenti e docenti, che garantisce la continua crescita degli allievi verso il raggiungimento degli obiettivi formativi nonché è utile per risolvere, ad esempio, tempestivamente le situazioni di difficoltà o impasse;

Ma dove si presentano i nodi importanti su cui non si può sbagliare?

Mi limito, per ora, ad indicarne due:

• la facilità delle operazioni di controllo in itinere, attraverso la possibilità di offrire una notevole gamma di test e verifiche intermittenti (nelle forme di risposta chiusa, multipla ed aperta) e la tracciabilità dei percorsi d’apprendimento,

• la possibilità di consentire la verifica e valutazione delle funzionalità del modulo attraverso la realizzazione da parte degli allievi di percorsi differenti, attraverso l’ampliamento dello scaffolding di supporto (piste per l’approfondimento, possibilità di esplorazione ipertestuale di risorse e materiali variamente collegati al modulo). In questo modo l’utente può muoversi facilmente all’interno di più sistemi ed anche scegliere risorse educative da sistemi multipli.

Questioni aperte che in questo momento saranno all’attenzione degli esperti della scuola pubblica. Proviamo a dare un contributo, che dite?

 

 

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