COMUNICARE CON SE STESSI
Sento molto parlare di comunicazione, molti argomenti riguardano tecniche e suggerimenti per comunicare con successo con il mondo esterno attraverso parole, gesti e tonalità ma cosa succede quando dobbiamo comunicare con noi stessi? Quando dobbiamo accedere al nostro vero potenziale, quando dobbiamo motivarci? In questo articolo vedremo proprio questo aspetto della comunicazione.
STATI D'ANIMO
Comunicare con se stessi ha come obiettivo primario la gestione dei propri stati d'animo i quali determinano di conseguenza il cosa, ovvero le azioni che compieremo, ed il come, quanto e quale potenziale metteremo in campo nel momento dell'azione.
Sappiamo bene che ad uno stato d'animo corrispondono delle azioni inconsce del nostro corpo, una persona triste si presenterà probabilmente con le spalle curve, la testa china, un tono di voce basso, scarsa velocità nei movimenti, ristretta mobilità della bocca nell'atto del dialogo; una persone felice, invece, si presenterà in maniera opposta, solitamente la gioia si esprime con una fisionomia tendente al cielo, schiena e spalle dritte, sguardo dritto davanti a se, sorriso, tono di voce alto, movimenti ampi della bocca all'atto del dialogo.
Anche le parole riconducono allo stato d'animo in essere, una persona felice accede al suo massimo potenziale e userà parole dal significato alto, ampio e luminoso, al contrario, chi accede solamente ad una parte del proprio potenziale tenderà ad utilizzare parole dal significato opposto, riconducibili pertanto a concetti dal significato basso, ristretto e buio.
REVERSE
Recenti studi hanno dimostrato come sia vero anche il contrario, se adottiamo una fisionomia opposta al nostro stato d'animo per almeno venti minuti otterremo un adeguamento delle nostre emozioni alla fisionomia adottata.
Sei triste? Prova per venti minuti a sorridere, a parlare a voce alta, a raddrizzare le spalle e la schiena, a guardare fisso di fronte a te e dialogare con le persone guardandole negli occhi, ti garantisco che cambierai il tuo stato d'animo ed avrai accesso ad un potenziale che altrimenti avresti lasciato inespresso.
SCEGLI IL SINONIMO GIUSTO
Le parole che scegliamo sono fondamentali per accedere al nostro massimo potenziale, quando parliamo dobbiamo porre attenzione a pronunciare parole potenzianti, che inconsciamente ci proiettino verso una soluzione o un qualcosa di positivo.
Molte persone dicono di avere "problemi", ma quali altri sinonimi più certamente positivi e potenzianti possiamo trovare a questa parola? La frase "ho un problema" ti pone in una situazione statica, di stallo, con l'attenzione rivolta al fatto che hai questo enorme macigno sulle spalle chiamato problema, prova però a parlare di "difficoltà", il macigno è certamente più leggero, inconsciamente senti che con difficoltà ti libererai di questo peso ma già inizi a sentirti più attivo e proiettato verso la soluzione, cosa accade però se sostituisci anche questo termine e dici "ho una situazione da risolvere"? Boom! Ora stai accedendo al tuo massimo potenziale, sei completamente orientato verso la soluzione, sei consapevole che nella vita non può andare tutto liscio ed in quel momento devi impegnarti di più per trovare una soluzione alla tua attuale situazione.
Nel nostro flagship store di Milano abbiamo un'area dove viene effettuato il servizio al tavolo con una maggiorazione del prezzo rispetto al servizio self service, supponiamo tu sia uno dei nostri clienti, chiedi informazioni riguardo a quest'area ed il tuo interlocutore ti spiega che in quella zona "si paga di più per il servizio", come percepisci il messaggio? Provi una sensazione positiva? Io non credo! Se ti dicesse invece che effettuiamo un servizio diretto e pertanto "il prezzo è differente" andrebbe meglio? Certo che si! Avresti una sensazione di esclusività e di riservatezza, alla parola "differente" viene associata automaticamente una differenza a rialzo considerato il servizio. Stessa situazione, ti accolgo e ti spiego che nella zona x diamo un servizio differente e c'è pertanto un prezzo dedicato, ora come va? Ti viene certamente voglia di provarlo!
Allo stesso modo scegliamo con cura le parole per comunicare con noi stessi, puoi trovarti ad affrontare situazioni "impossibili", "difficili", "impegnative" o "sfidanti", sono quattro sinonimi con apparentemente lo stesso significato ma quali credi sia meglio pronunciare? se qualcosa è impossibile, per definizione, non ci provi nemmeno, ammettiamolo...approcciare situazioni difficili non piace a nessuno, nel momento in cui, invece, affronto qualcosa di impegnativo so già che dovrò impegnarmi per uscirne vincente, accedo già ad un buon grado del mio potenziale. Quanto potenziale metti in campo durante una sfida? Vedo gente litigare perché non riesce a vincere a Monopoly o ad un videogioco, le sfide richiamano il massimo potenziale umano, diventa una cosa agonistica personale tra me e la situazione che mi approccio a risolvere, abituati ad affrontare situazioni "sfidanti" ed otterrai risultati che non avresti mai sperato di ottenere.
Essere felici è il desiderio ultimo, tutti vogliono essere felici e tutti hanno la possibilità di esserlo grazie alla soggettività del concetto stesso, se hai difficoltà in questo senso mi piacerebbe tu leggessi il prossimo articolo, vedremo l'importanza di essere felici e come raggiungere un così ambito traguardo con più facilità, a presto.
Paolo Malin