Comunicazione politica: l'errore da non commettere nella scelta dello Spin Doctor

Comunicazione politica: l'errore da non commettere nella scelta dello Spin Doctor

A sei/nove mesi dal voto (in Lombardia ci saranno in primavera elezioni regionali e politiche) si scatena come di consueto la caccia al consulente di comunicazione politica, lo "Spin Doctor". Colui che dovrà progettare e dirigere la campagna elettorale di un partito, di un candidato, di più candidati. In un clima che dal punto di vista della committenza assomiglia a quello del calciomercato, ovvero a quella ricerca spasmodica costi quel che costi del tassello mancante per riempire la casella sguarnita nello staff. Una ricerca che è comunque condotta generalmente in modo riservato e confidenziale, dietro le quinte, attraverso canali ben collaudati. E come sempre in queste circostanze ecco emergere il grande errore di chi cerca una professionalità del genere. Lo Spin Doctor è innanzitutto uno stratega. Non è un caporale da mandare in trincea. E' un professionista destinato a sbrogliare le matasse più complicate, non può essere confinato nel recinto delle attività spicciole del quotidiano. Non abusate del suo tempo, non sprecate il vostro denaro in richieste di semplice operatività destinate facilmente e naturalmente ad altre parimenti degne professionalità, lasciate lavorare il comunicatore su strategia, messaggio, pianificazione, organizzazione della war room o degli uffici comunicazione, formazione dello staff. Saprebbe sicuramente far bene tutto il resto, è certamente anche un ottimo tattico, ma il suo impiego migliore è in cabina di regia. Lo Spin Doctor costa, e molte volte anche tanto, meglio quindi pianificare correttamente il suo impiego. E la possibilità maggiore, o addirittura la certezza, di ottenere risultati positivi sarà a quel punto una logica conseguenza.

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