Comunicazione pubblica e immagine coordinata

Comunicazione pubblica e immagine coordinata

L'importanza, anche per gli Enti pubblici, di fare scelte comunicative adeguate e coerenti per proporre un'immagine riconoscibile della propria identità e valori.        

Oggi tutto è comunicazione. Nel nostro quotidiano non solo le persone vi sono immerse, ma anche le aziende, le associazioni, le istituzioni ad ogni livello. La comunicazione pervade ogni aspetto della nostra vita, privata e professionale. Si pensi al primo assioma della comunicazione enunciato dagli studiosi della Scuola di Palo Alto:

“Non si può non comunicare”.

Non esiste un comportamento che sia un non-comportamento. Se le parole hanno un significato, anche il silenzio ha un preciso valore semantico. Tutto quello che mettiamo in atto, o non mettiamo in atto, ha forza di messaggio e capacità di incidere sul destinatario.

Se tutto è comunicazione, si pensi alla forza totalizzante dell’immagine nel contesto comunicativo. Per questo motivo i professionisti della comunicazione devono saperne governare ogni aspetto. La divulgazione dell’immagine è conseguenza diretta dell’identità personale, che attraverso di essa trova il modo di manifestarsi. Questo vale non solo per i singoli individui, ma a maggior ragione per le organizzazioni complesse. Infatti, ognuna di esse possiede una corporate identity, un brand che ha la funzione di racchiudere l’identità e i valori dell’organizzazione, diffondendoli al pubblico esterno.

A tal proposito si parla di immagine coordinata, cioè

lo strumento capace di rappresentare un’identità visiva, capace di farsi immediatamente riconoscere e di essere strumento per il consolidamento di un dialogo con il contesto esterno.

In quanto immagine, si riferisce alla percezione dell’ambiente esterno rispetto alla rappresentazione visiva dell’entità in questione. L’immagine diventa coordinata quando trasmette coerenza degli elementi tradizionali della comunicazione visiva nella loro globalità.

L’immagine coordinata consente quindi di comunicare l’identità, i valori, la cultura e lo stile dell’organizzazione; definisce l’identità organizzativa tramite uno stile di comunicazione univoco su tutte le linee di attività che hanno un impatto sui destinatari esterni. Agevola, pertanto, un processo di progressivo riconoscimento dell’Ente e delle sue attività al pubblico.

Dal punto di vista operativo, possiamo definire l’immagine coordinata come

l'insieme coerente di stile, colore e forme da utilizzare per la comunicazione visiva dell'organizzazione, che contribuiscono al rafforzamento della brand identity.

Ogni organizzazione dovrebbe dotarsi di un regolamento che disciplini nel dettaglio tutti gli aspetti correlati.

Nell’istituzione pubblica l’elemento base dell’immagine coordinata è rappresentato dallo Stemma istituzionale. Questo sarà caratterizzato da determinate proporzioni che non possono essere alterate, deformate o distorte nell’utilizzo. Il logotipo non potrà mai essere ricreato manualmente ma dovranno sempre essere usate le versioni ufficiali. Il regolamento può prevederne diverse versioni grafiche, da utilizzare in base alla specifica esigenza istituzionale. Anche i riferimenti cromatici sono ben definiti ed è necessario attenersi sempre ai colori ufficiali. Solitamente, oltre alla versione a colori, è prevista una versione mezzatinta e una versione al tratto (in positivo e in negativo). La chiarezza comunicativa è determinata dalle distanze di rispetto dagli altri elementi circostanti, che devono essere specificate, di modo che una definita zona intorno al marchio identificativo sia sempre lasciata libera.

Un altro elemento dell’immagine coordinata è rappresentato dal carattere istituzionale. L’organizzazione farà una determinata scelta comunicativa eleggendo un particolare font a carattere distintivo dell’Ente. Può essere scelto anche un carattere istituzionale secondario, solitamente “bastoni” e non “graziato”, da utilizzare per la parte testuale della modulistica, nel caso sia necessario prediligere la leggibilità di particolari documenti di testo.

Anche il corredo istituzionale rispetta i criteri dell’immagine coordinata. Per quanto riguarda la modulistica, è necessario definire le impostazioni relative sia alla carta intestata che ai moduli vari, i quali dovranno presentare elementi coordinati e unitari di identificazione. Stesso discorso vale per i supporti quali le buste per lettera o a sacco, biglietti da visita, cartellette, blocchi appunti, cartoncini, inviti, etichette, badge e tessere di riconoscimento.

Anche per gli atti amministrativi (deliberazioni, determinazioni, ordinanze e decreti), i comunicati stampa, le newsletter, il foglio di trasmissione via fax, i manifesti e le pubblicazioni è previsto il rispetto di determinate impostazioni grafiche e di stile. Nelle comunicazioni elettroniche, la firma e-mail dovrà rispettare determinate caratteristiche.

Altri elementi che generalmente sono previsti nella regolamentazione dell’immagine coordinata sono: i totem, lo stendardo e lo striscione stradale; l’intestazione delle slide per presentazioni in Power Point; la segnaletica relativa a cartelli di lavori pubblici; la segnaletica interna e le bacheche informative esterne; i cartelli didascalici relativi a punti di interesse cittadino; la personalizzazione dei veicoli istituzionali; l’abbigliamento del personale di servizio; eventuali gadget.

Tutti questi elementi contribuiscono a comunicare all’esterno un’identità forte e riconoscibile, inserita all’interno di una strategia di comunicazione integrata, informando il pubblico sulla natura, qualità ed efficienza dell’organizzazione stessa.

#comunicazione #immaginecoordinata #comunicazionepubblica #comunicazioneistituzionale #comunicazionepolitica #giornalismo #brandidentity #marketing

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate