Conte, Salvini, Meloni e la mancanza di contraddittorio in democrazia

Conte, Salvini, Meloni e la mancanza di contraddittorio in democrazia

“Non dovete essere d’accordo con ciò che Larry Flynt ha fatto nella vita, ma rinuncereste, a causa sua, alla libertà di espressione o contraddittorio?”. Essendo una cinefila, molte delle mie riflessioni si intrecciano con il ricordo di alcune pellicole che hanno segnato la mia vita. Una di queste è appunto 'Larry Flynt: oltre lo scandalo', bellissimo film di Milos Forman del 1996 che, nel racconto della vita dell'editore di Hustler (rivista pornografica americana, ndr), pone l'accento sulle libertà dei cittadini in un governo democratico, ovvero la possibilità, a tutti i livelli, del diritto al contraddittorio paritario.

Ieri sera invece, nell'ora di massimo ascolto televisivo , cioè poco prima del Tg1 e dopo un pomeriggio passato a 'rimandare'(e creare l'attesa?) la conferenza stampa per annunciare ciò che, di fatto, sapevamo già tutti e cioè la proroga del lockdown fino al 3 maggio, Giuseppe Conte è apparso agli italiani a reti unificate. Immediatamente, con parole di grande (com)passione ha spiegato agli italiani i motivi del prolungamento delle chiusure e annunciato alcune piccole riaperture su alcune attività reputate di prima necessità. Tutto corretto. Poi, è passato all'argomento Mes e, pur non volendo entrare personalmente in alcun giudizio sulla questione politica (la mia desidera essere una riflessione imparziale) mi chiedo: è stato corretto un attacco frontale, senza alcuna possibilità di replica, in quelle condizioni, a Matteo Salvini e Giorgia Meloni? Sospendete per qualche minuto, se ne avete la possibilità, la vostra 'pancia' e riflettiamo. E' corretto che il premier abbia usato lo straordinario spazio televisivo a disposizione per lanciare un attacco violento ai due deputati dell'opposizione, accusati davanti a milioni di spettatori, di “indebolire l'intera Italia”?È corretto un atteggiamento del genere in democrazia? Non eravamo mica in Parlamento: Conte era li per comunicare e 'spiegare' agli italiani le decisioni prese, non per una 'tribuna politica'(tra l'altro, ribadisco, senza i contendenti).

“Non dovete essere d’accordo con ciò che Larry Flynt ha fatto nella vita, ma rinuncereste, a causa sua, alla libertà di espressione o contraddittorio?”.

Quindi, mi torna in mente questa frase, pronunciata nella memorabile arringa finale del giovane avvocato di Larry Flynt, Alan Isaacman, in difesa del suo cliente e di tutti, sul diritto al contraddittorio in democrazia e mi (ri)dico: proviamo a ribaltare la situazione secondo un principio di onestà intellettuale e democratica. E se al posto di Conte ci fosse stato 'il cattivo Salvini', adesso, stareste gridando allo scandalo?

Giulia Noera per FdA

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