"Contro l'evasione al via l'incrocio tra dati dei conti correnti e dichiarazioni."​

"Contro l'evasione al via l'incrocio tra dati dei conti correnti e dichiarazioni."

La notizia è uscita oggi e in pochi ne parlano.

In pratica, dopo anni di attesa, il Garante della Privacy ha improvvisamente dato il via libera all'utilizzo dei dati contenuti nell'Anagrafe dei rapporti finanziari per preparare liste di contribuenti "sospetti" da sottoporre a controlli.

Si tratta di un provvedimento molto pesante che, sarà un caso, è stato approvato proprio in questi giorni di festa dove la gente ha la testa altrove.

Purtroppo, ancora una volta si conferma quello che aveva previsto Gianluca Massini Rosati oltre 1 anno fa:

con l'aumento della spesa pubblica il Fisco deve per forza aumentare i controlli in modo da fare cassa.

E il fatto di poter incrociare tutta una serie di dati privati (come quelli del conto corrente) porterà a una raffica di accertamenti.

Inizieranno a chiedere "da dove provengono questi soldi? Come li ha avuti? Perché in dichiarazione c'è scritto..." e una serie di altre pressanti domande che avranno lo scopo di spremere i contribuenti.

Anche perché l'obiettivo degli ispettori è recuperare i 100 miliardi di euro che secondo loro vengono evasi ogni anno in Italia.

E già si parla di collaborazioni con altre nazioni in modo tale da poter effettuare controlli anche sui conti all'estero.

Insomma, dopo la fatturazione elettronica, questo nuovo provvedimento testimonia il fatto che l'Italia sta diventando una vera e propria dittatura fiscale.

E come al solito, i primi che andranno sotto il mirino del Fisco saranno proprio gli imprenditori e professionisti, cioè la parte produttiva di questo Paese.

Ed è un paradosso perché sono proprio loro che mandano avanti l'economia e al posto di avere delle agevolazioni (come avviene in tanti altri paesi), gli mettono continuamente i bastoni tra le ruote.

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