Cos'è il counseling a mediazione naturale?
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Cos'è il counseling a mediazione naturale?


E’ difficile spiegare cosa sia l’ecocounseling in un paese in cui anche la pratica del counseling è poco nota e riconosciuta. Si tratta, in genere, di un lavoro dialogico di accompagnamento, una riflessione a due in cui il cliente affronta un tema o un problema e muove verso una maggiore consapevolezza e una soluzione. Si presta ad essere applicato in molti ambiti: dalla famiglia alla scuola, al lavoro, alle relazioni con sé e con gli altri. Il counselor non interpreta, ma ascolta e lavora sulle risorse, sulle potenzialità delle persone. L’orizzonte a cui guarda è il benessere, inteso come stare bene con se stessi e con gli altri, senza negare difficoltà e dolori. 

L’ecocounseling porta, con delicatezza e attenzione, il counseling fuori dalla stanza, dentro la natura e la utilizza come terzo elemento della relazione e come serbatoio di metafore e di immagini in grado di entrare in risonanza con il mondo interno delle persone. Muoversi o sostare nell’ambiente naturale è inoltre un’occasione di esperienza, portando i sensi e l’attenzione a ciò che viviamo o anche semplicemente avvertendo il contatto e la relazione con quanto ci circonda. 

Movimento e percezione del mondo naturale sono, spesso di per se stessi, elementi di benessere. Immergersi nel paesaggio significa lavorarlo e farsi lavorare. All’aria aperta è più facile stare nel presente, mettere distanza dalle ansie e trovare un contatto con il momento che stiamo vivendo. Ci aiuta, in questo, portare attenzione alle sensazioni e alle emozioni. Percepirsi in cammino, talvolta in uno strano cammino, può facilitare un cambio del punto di vista per cogliere aspetti diversi in noi e in chi ci sta vicino. 

Del resto abbiamo bisogno del bello che rassicura e del sublime che turba, abbiamo bisogno, io credo, di immagini in cui abitare e a cui poter tornare. Per questo propongo uscite e “avventure” alle porte di casa: perché siano alla portata di tutti, dunque delle vie replicabili, un’idea di inusuale possibile. 

Nel lavoro di ecocounseling (che a volte si limita “solo” all’immersione nell’ambiente naturale e a qualche spunto di riflessione) è possibile utilizzare le mille metafore che gli ambienti naturali offrono. Si tratta, un poco, di entrare in una dimensione “sciamanica” del rapporto con ciò che abbiamo attorno e ciò che accade, si tratta anche, semplicemente, di tacere e ascoltare, ma anche di dirsi, di avviare una narrazione buona per ciò che siamo. 

D’estate è molto bello risalire torrenti. L’impatto di sensazioni ed emozioni è, in genere, gradevole, eccitante, spiazzante. Per qualcuno è solo divertente, io preferisco definirla un’occasione in cui provare piacere e trovare nutrimento. 

D’inverno è possibile seguire l’acqua senza entrarvi dentro, oppure cercare nella terra a noi prossima, qualcosa di inedito, di poco praticato, per posare uno sguardo nuovo sulle cose e su di noi che, tra le cose, muoviamo i nostri passi. 

Counseling ed Ecocounseling (o counseling a mediazione naturale) possono anche essere pratiche di gruppo. Durante le uscite che propongo, è la composizione del gruppo che porta a definire il livello di lavoro possibile, rimanendo leggeri e cercando di non ledere la sensibilità di nessuno.

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