Cosa non è una mappa mentale
Se ti parlo di mappe mentale sai cosa sono? Se non lo sai, non ti preoccupare perché ho parlato di mappe mentali in un mio articolo.
Le mappe mentali sono nate negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento e riescono ancora oggi ad aiutare moltissime persone perché combinano l’immaginazione con l’associazione.
Purtroppo le mappe mentali si confondono con altri tipi di grafici, come le mappe concettuali o i grafici a piramide.
In questo breve articolo di spiego cosa non sono le mappe mentali.
Miti da sfatare
Porfirio di Tiro
Le mappe mentali si attribuiscono per errore al filosofo fenicio Porfirio di Tiro (232 – 303 d.C. circa). Porfirio organizzò le idee di Platone in un diagramma ad albero.
Questa rappresentazione grafica non è una mappa mentale perché manca l’immagine centrale e le illustrazioni. Le immagini sono una delle caratteristiche di una vera mappa mentale.
Inoltre, in una mappa mentale la posizione delle parole è all’interno di sfere e con percorsi di connessione.
In una mappa mentale il pensiero è radiante.
Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci è per errore ritenuto l’inventore delle mappe mentali. Leonardo da Vinci (1452 – 1519) è il grande genio del Rinascimento.
Leonardo, nei suoi appunti schematizza le informazioni ma non usa il colore, invece, essenziale in una mappa mentale.
Infatti, il colore è un elemento fondamentale in una mappa mentale.
Trovi un esempio di queste immagini nel libro di Tony Buzan, Le leggi delle mappe mentali, Hoepli, Milano, 2023, pagina 45.
Isaac Newton
Infine, c’è chi attribuisce la paternità delle mappe mentali ad Isaac Newton (1642 – 1726) fisico inglese che scoprì la gravità.
Newton schematizzava le sue idee con diagrammi concettuali monocromatici a forma di albero.
In una mappa mentale oltre all’uso del colore, i concetti si espandono in modo radiante sulla pagina.
Grafici che non sono mappe mentali
Chi si avvicina per la prima volta ad una mappa mentale può scambiarla per:
Grafici a ragno
I grafici a ragno sono utili per:
Non sono mappe mentali perché:
Diagrammi a piramide
Nel diagramma a piramide il concetto centrale è in cima e le idee associate sono ordinate verso il basso.
Lo schema è rigido dall’alto verso il basso.
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Mappe concettuali
Le idee chiave o frasi sono in box o cerchi.
Anche in questo caso c’è una struttura gerarchica e le informazioni hanno una sola direzione.
Le idee si organizzano come i rami nelle mappe mentali, ma qui si usano anche le frasi, anziché una singola parola.
Inoltre non è previsto l’uso del colore e delle immagini.
Le mappe concettuali si usano per presentare le informazioni da memorizzare, mentre nelle mappe mentali si usano per fare anche brainstorming, idee nuove e strategie per stimolare la creatività.
Diagrammi a lisca di pesce
I diagrammi a lisca di pesce o diagrammi Ishikawa devono il loro nome al loro ideatore Kaoru Ishikawa (1915 -1985) ingegnere giapponese.
In questi diagrammi le considerazioni sono lungo le spine, mentre l’idea chiave è nella “testa” del pesce.
Inoltre, questi diagrammi si leggono da sinistra verso destra, perché i giapponesi scrivono da sinistra verso destra.
Questi grafici non sono mappe mentali perché:
Grafici a stella
Questi grafici sono noti anche sunburst o diagrammi ad anello o mappe-albero radiali.
Ogni strato è diviso in categorie o segmenti con colori diversi.
Questi grafici sono utili per riassumere i dati, ma a volte sono difficili da leggere.
Come riconoscere una non mappa
Le mappe mentali stimolano il pensiero creativo e le immagini di ogni mappa sono uniche.
L’atto di disegnare una mappa mentale stimola il cervello e attiva la memoria. È una manifestazione dei pensieri e delle idee del suo creatore.
Per stabilire se sei di fronte ad una vera mappa mentale, prova a trovare una risposta a queste domande:
Sei di fronte a una falsa mappa mentale se una o più risposte è negativa.
Conclusioni
Eccoci arrivati alla fine di questo breve articolo.
Spero che ti sia utile per capire quali grafici non sono mappe mentali.
Se sei interessato all’argomento puoi leggere anche il mio articolo sul cervello oppure quello sulla recensione del libro Neuropsicologia alla lettura di Marco Crepaldi.