Criptovalute/6 - Il Bitcoin
DEFLATTIVITA'
Il Bitcoin è quindi una moneta deflattiva (aumenta di valore con il tempo) e non inflativa come possono essere l’Euro o il Dollaro. E' completamente virtuale e non esiste un ente centrale, come la Banca Centrale, che può decidere arbitrariamente, a seconda della situazione, di stampare denaro.
Con il Bitcoin tutto è programmato e gestito algoritmicamente. Esiste un tetto massimo – immodificabile in quanto l’algoritmo non lo permette - che stabilisce il numero massimo di Bitcoin che possono essere minati in totale nel mondo, che è 21 milioni.
Ad oggi ne sono stati minati circa 18 milioni (l’85%) e ne mancano circa 3 milioni per raggiungerlo. In virtù di queste rigide regole, i miner oggi guadagnano sempre la metà di ciò che guadagnavano precedentemente a causa del fenomeno algoritmico chiamato halving o dimezzamento quadriennale.
Questa caratteristica rende il Bitcoin e le criptovalute in genere delle monete deflattive. Avendo un massimale che non può essere alterato, con l’aumentare della domanda aumenterebbe matematicamente anche il prezzo. Tra cent’anni Euro e Dollaro avranno subito un impatto altissimo per via dell’inflazione, perturbazione alla quale il Bitcoin non è soggetto.
HALVING (DIMEZZAMENTO)
Nel Maggio 2020 è avvenuto il terzo halving sulla blockchain del Bitcoin. È l’evento che dimezza il reward (ricompensa) dei miners e capita ogni 210.000 blocchi sulla blockchain.
Più in soldoni, la blockchain va immaginata come una catena di blocchi in sequenza e ogni blocco come una scatola che contiene tante informazioni.
Queste scatole vengono aggiunte alla catena dai miners che ricevono un compenso per ogni scatola che aggiungono alla catena, ricompensa che con l’halving viene dimezzato
Il panorama di solito ipotizzato all'incedere di ogni halving è da una parte una diminuzione dei miners che si "dimettono" perché non più in profitto, dall'altra un aumento del prezzo del Bitcoin per sopperire al dimezzamento del compenso: ad oggi solo il secondo si è sempre verificato e, al contrario, il numero dei miners è sempre in crescita.
Questo fenomeno segue una curva logaritmica e i prossimi circa 3 milioni di Bitcoin ancora da minare. L’ultimo verrà minati entro il 2140, quando verrà estratto il blocco numero 630.000.
L’algoritmo è fatto per autoregolarsi e non interrompersi mai fino al momento del massimo, in media ogni 2 settimane e, a seconda della quantità di miner e quindi di potenza di calcolo (e quindi del numero di blocchi prodotti), aumenta o diminuisce il livello di difficoltà del minare. L’algoritmo ha un unico dictat che è quello di minare un intero blocco ogni 10 minuti.
Più miners ci sono nella rete non corrisponde a un aumento di Bitcoin minati (si usano come sinonimo anche stampati, generati), anzi resta inalterato. Ciò che aumenta è la difficoltà nel processo per i miners di guadagnarli, ma il numero “x” di Bitcoin (se parliamo di Bitcoin) che vengono minati ogni 10 minuti (che è il tempo medio della generazione di un blocco) è sempre il medesimo.