CULTURA CIRCOLARE: PER UNA PRODUZIONE E CONSUMO RESPONSABILE

CULTURA CIRCOLARE: PER UNA PRODUZIONE E CONSUMO RESPONSABILE

L’economia circolare ha come obiettivo quello di dare vita ad un sistema economico nuovo, che richiede un cambiamento radicale a livello normativo, produttivo, organizzativo, distributivo e di consumo; si tratta di un modello economico che si basa sul fare rete e sistema con tutti i soggetti coinvolti, al fine di creare nuovi valori accanto a quello economico.

Fare economia circolare significa riuscire a trasformare un rifiuto in una nuova risorsa, pensando i prodotti in chiave rigenerativa in modo tale che, una volta arrivati alla fine del loro ciclo di vita, possano essere riciclati per altri fini. Il principale vantaggio di un’economia di questo genere riguarda il fatto che si consumano meno risorse producendo in maniera più efficiente e risparmiando energia ed emissioni, diventando così anche una grande opportunità di business.

La transizione verso questo nuovo tipo di modello industriale è già iniziata, come dimostra il sempre maggior numero di consumatori che esprimono la propria preferenza per produzioni tracciabili e sostenibili.

Dagli ultimi rapporti, l’Italia risulta essere tra i primi paesi europei per eco-efficienza produttiva.

Il modello dell’economia circolare emerge nella pratica ad esempio nell’adozione di soluzioni produttive volte ad incentivare il PEF (Product Environmental Footprint) il quale indica l’impatto ambientale di un certo prodotto o servizio nel corso del suo ciclo di vita.

Lo scopo è quello di contribuire ad indirizzare le scelte di decisori politici, imprenditori, consumatori verso soluzioni capaci di ridurre gli impatti ambientali. La cosiddetta LCA (Life Cycle Assessment) è oggi uno degli strumenti più efficaci per l’individuazione e riduzione degli impatti ambientali.

Il concetto di economia circolare fa coincidere la vita dei beni, materiali e risorse anche con il momento dell’utilizzo da parte del consumatore e il successivo smaltimento. Il forte interessamento per queste tematiche deriva dalla sempre maggiore necessità di far fronte ai continui cambiamenti del sistema economico globale attuale: la scarsità delle risorse naturali, la crescente attenzione all’ambiente, lo smaltimento dei rifiuti, etc.

Il concetto di economia circolare intende quindi proporre un approccio nuovo sia all’utilizzo delle risorse, sia al loro smaltimento; questo significa ripensare i prodotti e i processi in maniera da massimizzare la possibilità di recupero degli stessi in ogni fase del processo produttivo. Affinché tutto questo possa concretamente realizzarsi, è necessario che l’organizzazione faccia proprie 3 strategie principali:

  1. Strategia riferita all’utile destinazione dei materiali: comprende tutte le modalità di lavoro che permettono di trarre valore da prodotti non più utilizzabili per lo scopo originariamente progettato;
  2. Strategia riferita all’estensione della vita utile dei beni o di alcune loro componenti: implica la possibilità di pensare a prodotti che possano essere riutilizzati più volte, grazie all’utilizzo di tecniche sempre più innovative;
  3. Strategia dell’intelligente utilizzo e lavorazione del prodotto: si riferisce alla capacità di rivisitare le caratteristiche base dei prodotti, allo scopo di migliorare l’efficienza dei processi di produzione e consumo.

Per poter mettere in atto queste tre strategie è necessario che l’azienda sviluppi alcune capacità necessarie: deve saper andare oltre le proprie attività tradizionali, saper gestire informazioni e conoscenze di carattere trasversale, saper pensare in maniera complessa e sistemica e “a cascata”.

Affinché tutto ciò possa realizzarsi, è importante attivare interventi educativi, volti a diffondere nuove conoscenze e abilità, promuovere finanziamenti e incentivi sullo sviluppo di sistemi di tipo circolare, semplificare la legislazione in questo ambito e creare reti di sostenibilità tra aziende.

Anna Pasotti - Coordinatrice Unit CSR

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