DECESSO O DOLCETTO?!

DECESSO O DOLCETTO?!

Decesso o dolcetto?!

La polizza assicurativa contro il rischio di premorienza sembra sia stata inventata in Inghilterra, quando nel 1662 un mercante di nome William Gybbon assicurò la vita di sua moglie per un importo di 100 sterline, che sarebbero state pagate ai suoi figli in caso di decesso. In Italia invece, la prima polizza di questo tipo fu stipulata circa un secolo dopo, nel 1742, da un nobile di nome Giovanni Battista Sommariva.

Oggi le polizze “caso morte” sono uno dei prodotti assicurativi più importanti e comuni (e secondo me il primo che un capofamiglia dovrebbe sottoscrivere), e vengono utilizzate da persone di tutte le età e professioni per proteggere i propri cari in caso di morte prematura, perché questa interrompe la generazione del reddito a sostegno della famiglia, dunque la sua serenità economica (…che è un dramma non da meno della sofferenza spirituale dopo un lutto).

I dati ISTAT ci dicono che nel solo 2022 in Italia sono avvenuti poco più di 100.000 decessi tra i 30 e i 65 anni di età, che noi assicuratori chiamiamo appunto “premorienze”, ossia una morte avvenuta parecchio prima di quando quelle sfortunate persone se la aspettassero.

A fronte di una popolazione in età lavorativa di circa 37 milioni di persone, ogni anno la premorienza ha dunque una frequenza di accadimento intorno allo 0,3%, e quindi nell’arco della propria vita lavorativa – 35 anni di età circa – questa “infame roulette” estrae circa il 9% di noi: non pochissimo! (calcolo statisticamente non accuratissimo, ma verosimile: lo rappresento così per amore della semplicità).

Sono ovviamente consapevole che questo sia un pensierino “leggero e piacevole”, di quelli perfetti per Halloween...!

...e a rendere questo articolo ancora più adorabile agli occhi di qualsiasi lettore scaramantico, si impone una riflessione non usuale: purtroppo non c’è solo la morte a causare l’interruzione del reddito a sostegno di una famiglia, perché anche un qualsiasi evento avverso di salute che comporti la perdita della capacità lavorativa dei percettori del reddito familiare, produce le medesime, drammatiche conseguenze economiche.

Se sei un manager in carriera, con un ottimo reddito professionale, e un ictus (o qualsiasi altra avversità di salute) ti sottrae in modo irreversibile la capacità di continuare a svolgere la tua professione, come potrai far fronte a un mutuo immobiliare e agli altri progetti della tua famiglia?

Forse non lo sai, ma dopo un periodo di tempo stabilito dai vari contratti nazionali, qualsiasi impiegato può essere legittimamente licenziato per assenza prolungata da malattia/infortunio.

E ovviamente, se sei un professionista a partita IVA la situazione è intrinsecamente più precaria.

La morte è certamente uno spauracchio potente, e questo ha determinato la nascita del corrispondente prodotto assicurativo.

Eppure, la “morte economica” derivante da problemi di salute è ben più frequente della premorienza:

  • Secondo i dati Inail, nel 2022 sono avvenuti 341.000 infortuni sul lavoro, per il 55% in ambito industriale, per 22 nel settore commerciale, e per il 23% nei servizi: shit happens!
  • Le malattie gravi in età lavorativa sono state circa 900.000 (tra cui le più comuni sono le malattie cardiovascolari, i tumori e le malattie neurodegenerative)
  • Gli infarti in età lavorativa sono stati 66.000, con un’età media all’insorgenza di 55 anni. Gli ictus 150.000, con un ‘età media all’insorgenza di 45 anni
  • 4.000 persone tra i 30 e i 65 anni di età hanno perso la vista

Utile anche ricordare che ogni anno avvengono circa 150.000 incidenti stradali con feriti o decessi, che nel 70% dei casi coinvolgono persone in età lavorativa.

 

Dunque, numeri nel complesso molto più importanti delle 100.000 premorienze annue, ma anche fatti che quasi nessuno di noi attenzionalizza, perché abbiamo una ritrosia naturale a pensare alle brutte cose.

Anche se poi queste se ne fregano della nostra disattenzione, e avvengono lo stesso.

Poiché Halloween è l’unico giorno in cui si gioca con scheletri, fantasmi, e “scherzetti”, ho pensato che questa spiegazione sulla quantità di sfighe che un capofamiglia dovrebbe prevenire per amore della propria famiglia, proprio oggi potesse avere qualche chance in più di essere considerata e digerita, senza “grattamenti”...

E il discorso vale anche se sei un imprenditore, e ti preoccupi della tua azienda (il concetto del “key man”).

Contro questa problematica gli strumenti assicurativi esistono (anzi da pochissimo ce ne sono anche di innovativi, centrati proprio su questa preoccupazione specifica!), e costano anche poco… per cui per Halloween fatti un bel regalo, e chiedi al tuo assicuratore!

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L'immagine a ornamento di questo articolo è stata creata con un prompt di IA Generativa su DallE. I dati sono stati recuperati con un prompt su Bard. Invece il contenuto dell'articolo è umano!

Molto carino, nonostante il tema sia serio e importante

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