Design your "wild" life
Uno degli argomenti più interessanti del libro in foto è la formulazione dei diversi "Prototipi" di vita che ciascuno di noi può realizzare.
Per fare un esempio, l'autore sognava fin da piccolo di diventare come Jacques Cousteau, esplorare i relitti in fondo al mare e immergersi con la gabbia per ammirare da vicino il grande squalo bianco. Non avendo mai nuotato nemmeno con le meduse, al momento di scegliere la facoltà universitaria decise per biologia (perché mancava il corso in biologia marina), e passò diversi anni a fare esperimenti in provetta prima di capire che il suo progetto era fallimentare.
Da qui l'idea dei "Prototipi", ossia: se ambisci a fare il Segretario comunale, prima di acquistare i libri per un concorso che non sai bene quando e se uscirà, inizia a varcare la porta di un comune e chiedigli un appuntamento; domandagli cosa fa durante il giorno, quanti comuni segue "a scavalco", scarica dall'albo pretorio i provvedimenti che hanno la sua firma, parla con un Segretario "anziano in servizio" e con uno "giovane", informati dei precedenti concorsi, capisci quali sono i Comuni che hanno carenza d'organico, studia le graduatorie e i nomi degli iscritti all'albo, esercitati a predisporre un provvedimento come lo farebbe lui. Soprattutto, "fai interviste", parla col network con cui abitualmente discorre un Segretario: funzionari, sindaci, ecc.
E sviluppa curiosità, come farebbe un bambino.
Infine, se dopo che avrai realizzato il "prototipo" vorrai ancora fare il segretario comunale, partecipa al concorso.
Così, mentre trascorro il tempo leggendo questo saggio e svolgendo alcuni degli esercizi raccomandati (ho fatto una mappa mentale del lavoro del #lobbista ) cerco contemporaneamente di assecondare alcune richieste di mia figlia grande, che nulla sa di Stanford e dei "Prototipi" di vita, e a dire il vero non ha nemmeno troppa voglia di fare i compiti delle vacanze, ma mette in pratica alla perfezione i concetti del libro, dato che:
- insegue il pastore della borgata di montagna dove ci troviamo in vacanza gironzolando qua e là per il pascolo manco fosse lei il border collie della fattoria;
- si presenta puntuale all'ora della mungitura e aspetta pazientemente il suo turno;
- domanda al pastore se può stare insieme a lui mentre lavora: tutto il giorno;
- ottiene la sua approvazione e da quel momento:
a) si fa accompagnare dal sottoscritto al pascolo (o cammina da sola per oltre venti minuti nel bosco);
b) passa del tempo di qualità col pastore: gli rivolge domande, si fa portare ad accarezzare i vitelli e si informa di cosa occorre per crescerne uno, diventa la migliore amica del cane;
c) accompagna le mucche alla stalla ogni sera;
d) lega le code delle mucche alle corda che divide una fila con l'altra (e mi ha spiegato perché è bene legare tutte le code delle vacche a una corda che sà tanto di stendibiancheria);
e) trascorre del tempo con la nonna del pastore, addetta a preparare il primo sale, vendere la Fontina e le uova.
Mi rendo conto che quello che riesce così bene ai bambini (se gli si dà fiducia, se vengono resi autonomi almeno un po') è esattamente la costruzione del "Prototipo" che un adulto è in grado di pianificare solo ricorrendo a grande impegno, e spesso con l'aiuto di un mentore,
spesso sforzandosi di affrontare il fallimento
e scegliendo di investire su quante più opzioni possibili (ho come la sensazione che se l'avventura in fattoria non fosse andata bene, la bambina avrebbe investito lo stesso entusiasmo su altro, senza far troppe storie).