DevOps: il Configuration Management
Il Configuration Management rappresenta un concetto di estrema rilevanza in ambito IT, in quanto costituisce l'insieme di metodologie e strumenti indispensabili per gestire le configurazioni sia delle applicazioni che dei sistemi e contribuisce ad aumentare la loro flessibilità, facilitando così il processo di cambiamento. Le sue applicazioni si estendono a molteplici contesti, comprendendo sia l'aspetto documentale che quello implementativo, e trovano la loro massima espressione nel rilascio delle applicazioni (sia che si tratti di nuove soluzioni sia che si tratti di revisioni/aggiornamenti di applicazioni già esistenti o di patch) negli ambienti produttivi. L'obiettivo di questo articolo è fornire una introduzione all'argomento, cercando di evidenziare appunto le caratteristiche e i benefici associati a queste pratiche.
La caratteristica principale è che tutte le attività correlate al Configuration Management hanno a fattor comune la gestione di un database dedicato, noto come "Configuration Management Database" (CMDB), che contiene le informazioni essenziali per il controllo delle configurazioni appunto, oltre che mettere a disposizione un interfaccia per rendere l'esplorazione dei dati il più user friendly possibile agli utenti o sistemi utilizzatori. Questi tool solitamente prevedono anche la possibilità di interfacciarsi con sistemi esterni di terze parti per un integrazione flessibile e completa all'interno di processi automatizzati. Proprio per questo motivo e per il fatto che svolge tre compiti fondamentali quali identificazione, controllo e auditing, il Configuration Management , diventa un alleato insostituibile nei contesti e nei processi DevOps. L' identificazione, nello specifico, si riferisce alla catalogazione delle esigenze di configurazione relative ai sistemi ed ai servizi utilizzati. Il controllo garantisce che i cambiamenti alle configurazioni avvengano in modo controllato, senza causare problemi. Le capacità di auditing monitorano costantemente i sistemi per assicurare che rimangano conformi alle normative e alle validazioni, scenari questi già abbondandemente contemplati ad esempio nelle pipeline di CI/CD.
In contesti altamente complessi e che abbracciano ad esempio ambienti ibridi, quali possono essere un misto di sistemi on-premise, cloud ibrido e multicloud, il Configuration Management, come facilmente intuibile, assume un ruolo di estrema criticità. Il design dei processi e l'implementazione di una piattaforma dedicata per gestire le configurazioni e i cambiamenti relativi a server, storage, networking e software (etc.) e che abiliti ad una governance completa sullo stato dei sistemi ed al coordinamento dei processi di modifica in modo controllato, in questi casi, risulta essere davvero una sfida tosta, soprattutto se lo si introduce a lavori in corso.
Se si mettono sul piatto della bilancia le difficoltà ed i benefeci però ed ovviamente, viene spazzato via ogni dubbio in quanto il Configuration Management apporta sempre numerosi vantaggi, di seguito quelli che ritengo siano degni di nota:
Coerenza delle Configurazioni: garantisce che le configurazioni dei sistemi e dei servizi siano coerenti e rispettino gli standard aziendali. Ciò riduce la probabilità di problemi causati da configurazioni errate o incoerenti.
Gestione dei Cambiamenti Controllata: fornisce un metodo strutturato per pianificare, implementare e monitorare i cambiamenti nelle configurazioni. Questo assicura che i cambiamenti avvengano in modo controllato e documentato.
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Miglioramento della Sicurezza: contribuisce a migliorare la sicurezza informatica garantendo che le configurazioni siano allineate alle politiche di sicurezza e che le patch siano applicate in modo tempestivo ed omogeneo.
Supporto alle Migrazioni e Aggiornamenti: facilita le migrazioni di sistema e gli aggiornamenti software, fornendo una panoramica chiara delle configurazioni esistenti e dei requisiti necessari per le nuove versioni.
Conformità alle Normative: aiuta a garantire la conformità alle normative e alle regolamentazioni, consentendo un audit dettagliato delle configurazioni.
Riduzione dei Costi: l'automazione dei processi e la riduzione degli errori umani possono portare a una riduzione dei costi operativi a lungo termine.