Di cosa parliamo quando parliamo di Trasformazione Digitale?

Di cosa parliamo quando parliamo di Trasformazione Digitale?

Digital Transform…WHAT?

di Carlo Occhiena - Founder di Aziona

Domanda a bruciapelo: sai quando si è iniziato a parlare seriamente di trasformazione digitale per le imprese?

Risposte possibili:

  • nel 2000, dopo la dot-com-bubble (+20 anni fa)
  • nel 2010, con l’avvento di massa dei social media(+12 anni fa)
  • nel 2014, in concomitanza con la pubblicazione di un paper accademico (+7 anni fa)
  • nel 2019, con i lockdown di massa (+2 anni fa)

La risposta giusta: nel 2014, quando Didier Bonnet, ad oggi uno dei massimi esperti di trasformazione digitale, e professore di Business Strategy alla IMD Business School, pubblica un paper dal titolo “The new elements of Digital Transformation”.

Non so dire se la pubblicazione di questa pietra miliare sia stata causale o consequenziale all’esplosione della tematica. Fatto sta che proprio dal 2014 in avanti i volumi di ricerca sulla keyword “Digital Transformation” sono in crescita costante, e proprio tale anno viene preso come riferimento in numerosi studi statistico-comparativi sull’evoluzione dell’argomento.

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Appena sette anni fa la trasformazione digitale era un tema di nicchia, riesci a crederlo? Eppure il nostro mondo è cambiato completamente: nel 2014 si faceva la fila per l’iPhone 6 e Bill Gates era ancora l’uomo più ricco del mondo.

Il 2014 è quindi una data tutto sommato molto recente, dal punto di vista storico. Quella della trasformazione digitale è una storia ancora tutta da scrivere.

Starà a noi, professionisti e addetti ai lavori far sì che sia una storia degna di essere raccontata con orgoglio piuttosto che con malcelata vergogna.

“Digital Transformation” oggi è infatti una delle tante buzzword usate in modo abbastanza libertino, non sempre con cognizione di causa o nel contesto corretto.

Ma ci è chiaro esattamente di cosa parliamo quando parliamo di trasformazione digitale?

I principali termini di ricerca suggeriscono di no: nelle prime sette posizioni, due termini riguardano la definizione del termine stesso.

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Parliamo forse di tecnologia?

No, perlomeno, non solo. Ridurre la trasformazione digitale a un insieme di tool e strumenti è errato quanto pensare che un informatico lavori nel campo della riparazione dei computer.

Parliamo forse di costi e ricavi? 

No, anche se molto spesso quando si parla di trasformazione digitale si sente dire “ma non abbiamo soldi per partire in questo momento”. Ok, allora ne riparliamo tra tre anni quando la tua azienda sarà fallita, non c’è fretta.

Parliamo di aumentare le vendite? Neppure. Il lavoro sporco dell’imprenditore resterà ancora per un po’ appannaggio del fattore umano credo.

Parliamo di persone? Di mindset? Beh, già ci stiamo avvicinando.

Quando parliamo di trasformazione digitale parliamo di cambiamento

Cambiamento che coinvolge aspetti culturali, organizzativi, sociali, manageriali, ambientali, tecnologici dell’azienda, con lo scopo di risolvere, con l'aiuto della tecnologia, problemi di natura tradizionale.

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Non c’è trasformazione digitale quindi senza:

  • Visione strategica del risultato da conseguire (che risultato vogliamo ottenere, e come).
  • KPI quantitativi (come determineremo e misureremo il successo dell’iniziativa).
  • Trasparenza e comunicazione (i messaggi fluiscono top-down e bottom-up liberamente senza colli di bottiglia).
  • Team (le persone sono ingaggiate e ci sono le competenze necessarie per avere successo).

Qualche possibile esempio?

Trasformazione digitale può significare:

  • Riprogettare i propri prodotti per poterli vendere online.
  • Costruire una strategia di prodotto omnicanale.
  • Costruire un canale di customer care digitale dove i clienti possano modificare liberamente le specifiche del servizio sottoscritto.
  • Permettere al team di lavorare ovunque con qualsiasi dispositivo in piena sicurezza.

Il mio messaggio per questo mese?

Liberiamoci dal fardello della teoria e delle parole che suonano prive di significato, e iniziamo a costruire, a sporcarci le mani, a avviare progetti per migliorare la vita nostra e dei nostri clienti.

La trasformazione digitale deve avere l’impatto che ha avuto la rivoluzione industriale: il momento di rottura con un passato che a breve suonerà anacronistico e obsoleto.

E allora, evviva la rivoluzione, viva il coraggio di creare e di trasformare il nostro lavoro e i nostri prodotti!

Carlo

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