Digitalizzazione ed efficientamento energetico: queste le parole chiave per i contributi a fondo perduto

Piccole e medie imprese si chiedono spesso se potranno sostenere i loro investimenti nei prossimi anni grazie a contributi e agevolazioni pubbliche. 


La domanda è mal posta e i contributi, bonus e ristori che il governo e le regioni hanno fatto in questi mesi rischiano di creare ancora più confusione. L’emergenza dovuta alla crisi sanitaria mondiale dovuta al COVID-19, infatti, ha obbligato gli Stati a reagire con iniezioni di liquidità considerevoli. Un nuovo interventismo statale legato a un contesto straordinario. Ma a parte questi piccoli aiuti attuali, è davvero pensabile che gli aiuti a pioggia ritornino a essere uno standard in Italia? No, per molte ragioni: la situazione del bilancio pubblico che ci sarà dopo la fine della crisi sanitaria, la necessità di sostenere investimenti che creino sviluppo, gli orientamenti dell’Unione Europea, i comportamenti degli Stati più virtuosi tanto in un’ottica europea quanto in quella globale


La domanda che le imprese dovrebbero porsi per comprendere se ci sono contributi e agevolazioni per le loro attività, quindi, è un’altra: sto investendo in macchinari, attrezzature, consulenze, formazione, software, hardware che sono innovativi e/o rispondono a una necessità della società?


In altre parole i soggetti pubblici sono e saranno orientati a sostenere una trasformazione digitale basata sui principi di Impresa 4.0 e una riconversione ecologica di edifici, produzioni, mezzi e modalità di trasporto.


Per questa ragione, ad esempio, è più facile trovare un contributo per un progetto concreto di Intelligenza Artificiale invece di sostenere l’acquisto di hardware tradizionale. In tal senso si consideri il bando della Regione del Veneto di cui alla DGR n. 1404 del 2020. Il bando sostiene startup innovative o PMI Innovative che hanno le caratteristiche di impresa “giovanile” che dal 1° settembre 2020 al 31 dicembre 2022 effettuino spese per sviluppare servizi di intelligenza artificiale per aziende del settore manifatturiero o turistico made in Italy. Il contributo è del 50% calcolato sulle spese ammesse da 80.000 € fino a un massimo di 240.000 €. La domanda deve essere predisposta e inviata alla Regione entro il 15 gennaio 2021.


Per questo, inoltre, è più facile trovare le risorse per l’efficientamento energetico di un impianto produttivo che per costruire un nuovo capannone. Ne è stato un esempio il bando della Regione del Veneto di quest’anno, scaduto 1 mese fa ma che si può credere sarà ripetuto con le risorse della prossima programmazione dei fondi europei.

Il bando assegnava contributi a fondo perduto per progetti volti alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti tramite il monitoraggio continuo dei flussi energetici e l’elaborazione delle buone prassi aziendali, l’installazione di impianti ad alta efficienza, di sistemi e componenti in grado di contenere i consumi energetici nei processi produttivi, nonché l’utilizzo di energia recuperata dai cicli produttivi, l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, la cogenerazione industriale, gli interventi di efficientamento energetico di immobili produttivi e la realizzazione di audit energetici. Il contributo è del 30% calcolato sulle spese ammesse da 80.000 € fino a un massimo di 500.000 €. Il bando permetteva investimenti solo per progetti che prevedono una riduzione dei consumi pari almeno al 9% del fabbisogno annuo di energia espresso in Kwh.


In questo senso vanno chiaramente i documenti chiave che stanno determinando le caratteristiche dei futuri contributi pubblici. Il Piano per la ripresa dell’Europa, nato come risposta economica alla crisi del COVID-19, ha inserito come una delle 3 priorità che gli Stati dovranno perseguire il contributo effettivo alla transizione verde e a quella digitale. Nel Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 sono aumentate le risorse per le questioni climatiche e digitali (qui dentro ci sono anche la maggior parte dei fondi europei gestiti dalle Regioni italiane e, quindi, i bandi per contributi a fondo perduto per i prossimi anni). 


La strada è tracciata ed è molto chiara. Per chi cerca agevolazioni pubbliche i temi chiave sono e rimarranno digitalizzazione ed efficientamento energetico.

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