Direttiva Ue sul copyright – a breve il voto sulla proposta del 2016
Direttiva Ue sul copyright – a breve il voto sulla proposta del 2016
Nei primi giorni del mese di luglio verrà approvata la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sul diritto d’autore nel mercato digitale.
La proposta è stata avanzata nel 2016 al fine di evitare una frammentazione del mercato interno relativamente ad un ambito in continua espansione come il mercato digitale e il diritto d’autore.
Infatti, l’evoluzione delle tecnologie ha cambiato il modo in cui le opere e altro materiale protetto vengono creati, prodotti, distribuiti e sfruttati. Sono emersi nuovi usi, nuovi attori e nuovi modelli di business. Nell’ambiente digitale gli utilizzi transfrontalieri sono inoltre aumentati e, per i consumatori, si sono aperte nuove opportunità di accesso a contenuti protetti dal diritto d’autore.
Occorre quindi adattarsi a queste nuove realtà non solo a livello nazionale ma soprattutto a livello Europeo.
La proposta tuttavia non convince sotto diversi profili.
Innanzitutto si fa presente che nel 2018, verrà approvata una direttiva proposta nel 2016 e che diventerà legge probabilmente non prima del 2021 in tema di mondo digitale. è evidente che le tempistiche legislative non sembrano combaciare con la velocità a cui procede invece tale materia.
La direttiva quindi rischia di essere vetusta ancora prima di entrare in vigore con la conseguenza che, non appena entrerà in vigore la normativa, ci saranno grosse difficoltà interpretative.
Gli spunti su cui riflettere in prima battuta sono sicuramente gli artt. 11, 12 e 13.
In particolare gli artt. 11 e 13 sembrano preoccupare i Colossi della comunicazione digitale in quanto il primo potrebbe obbligare aziende come Google a pagare gli editori se mostrano anche solo estratti dei loro articoli; il secondo, richiede a piattaforme come YouTube di installare filtri che impediscono agli utenti di caricare in rete materiale protetto da copyright ovvero ottenere le licenze per mostrare quei contenuti.
La proposta sembra voler imporre il rispetto di regole analoghe a quelle televisive, con la conseguenza che probabilmente solo i Big dotati della forza economica necessaria per adeguarsi riuscirebbero ad adattarsi a discapito delle piccole aziende che finirebbero per chiudere bottega (quante televisioni locali esistono ancora oggi?)
Inoltre, considerando che nel nuovo mercato digitale i titolari di diritti incontrano delle difficoltà nel momento della concessione di una licenza e della remunerazione, la proposta di direttiva tenta di garantire ai primi una quota equa del valore generato dalle opere.
Per tale ragione l’art. 12 prevede la possibilità che “gli Stati membri possano prevedere che, nel caso in cui un autore abbia trasferito o concesso un diritto mediante licenza a un editore, tale trasferimento o licenza costituisca una base giuridica sufficiente affinché l’editore possa reclamare una quota del compenso previsto per gli utilizzi dell'opera in virtù di un'eccezione o di una limitazione al diritto trasferito o concesso mediante licenza.”
Tale diritto avrebbe una durata di venti anni da calcolarsi a decorrere dal 1 gennaio successivo alla data della pubblicazione giornalistica.
L’intento della proposta, dunque, sarebbe quello di generare maggiori ricavi per gli editori europei, consentendo a questi ultimi di riscuotere somme di denaro direttamente dalle piattaforme internet che mostrano i frammenti dei loro articoli in formato digitale agli utenti.
La proposta sta ricevendo diverse critiche e non sappiamo se e cosa sarà approvato.
Più in generale, si ritiene che la proposta, così come articolata, possa rappresentare una minaccia alla libertà di espressione e accesso alle informazioni per gli utenti attraverso la limitazione del linking.
Tuttavia, si reputano i tempi più che maturi per la realizzazione di un disegno unitario anche in ambito copyright.
Appassionato di Digital Communication-Marketing Strategico e Operativo-Corporate Advertising-Social Media Strategy-Editing-Content Marketing-CRM
6 anniHo scritto un piccolo contributo sul tema, se interessasse, glielo invio.
Gestione Rendicontazione Monitoraggio Progetti Competitivi - Strategic Projects Reporting Management and Monitoring Officer@Università degli Studi di Firenze - Tech Transfer - IP Law - New Technologies
6 anniRosa Mosca complimenti. Tema molto interessante e di estrema attualità.