Disciplina creativa per creativi dispersivi

Ciao, sono Selene e sono una creativa dispersiva. 

O meglio, ex.

Ero una copywriter freelance e le mie idee nascevano solo nel caos, in quelle giornate dove mi svegliavo bene (per non so quale motivo poi- forse una giornata più soleggiata?!) e avevo la motivazione per “fare” millecinquecento cose diverse.

“Bisogna esser nel caos per partorire una stella danzante” così mi auto giustificavo. 

Oggi ho un mio business con @Andrea, e incredibilmente, sono io che mi occupo di gestire il lavoro per tutto il mio team di lavoro. Se me lo avessero detto 2 anni fa, non ci avrei mai creduto (anzi, mi sarei fatta una gran risata).

Se sei un creativo dispersivo, sai cosa vuol dire essere “vittima” dell’entusiasmo.

Ci sono dei giorni di “up”, dove magari tiri giù infinite liste di possibili espansioni del business, o idee per lavorare sul personal brand, e altri che… boooh!

Peccato che per me i giorni “up” non erano abbastanza per realizzare concretamente i miei progetti, e la maggior parte delle idee brillanti che riguardavano il mio business (e non quello dei clienti), non vedevano mai la luce del sole perché, beh, c'era sempre qualcosa di più urgente da fare... 

Ad esempio, scrollare LinkedIn per trovare "ispirazione”, rileggere per la millesima volta quel paragrafo già perfetto, o anche “solo” gestire i clienti (uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo, no?).

Se solo ci fosse stato un premio per la procrastinazione creativa, avrei sicuramente vinto 🤣

Solo grazie all’aiuto esterno di Andrea Finotti , nato con l’indole della disciplina e dell’organizzazione, ho iniziato il mio viaggio verso una versione di me totalmente diversa, tant’è che mi sembra quasi assurdo che lunedì, in una riunione, un membro del team mi ha detto: “Ok Selene, dimmi cosa c’è da fare questa settimana”… 

Non ci potevo credere, ho provato un senso di orgoglio incredibile!

Quindi se ci sono creativi dispersivi all’ascolto, voglio dire loro che c’è speranza di cambiare e diventare disciplinati, senza perdere la spontaneità.

Ecco come ce l'ho fatta:

1. Ammissione di colpa 🤦♀️ Prima di tutto, ho ammesso a me stessa che avevo un problema. Ho dovuto guardarmi allo specchio e dire: "Ciao, sono Selene sono una procrastinatrice cronica e ho bisogno di aiuto”. Il primo passo verso la guarigione, giusto?
2. Pianificazione non ferrea, ma flessibile 📅 Ora dedico ogni mattina mezz’ora almeno al brainstorming delle task da portare a termine, e ogni volta che ne salta fuori una, la aggiungo immediatamente. I miei piani però non sono rigidi, e mi permetto di cambiarli sulla base delle necessità (perché la rigidità a noi creativi non piace, giusto?)
3. Priorità, priorità, priorità 🗂️ Ho imparato a identificare le attività che davvero contano e a concentrarmi su quelle. Non tutto è urgente e non tutto è importante. Già mettere ordine a queste cose, crea una serenità mentale che una volta mi sognavo.

E sapete una cosa? Ha funzionato. Ora sono più organizzata, più produttiva e, sorpresa sorpresa, anche più creativa. Non ho perso la mia scintilla creativa, anzi, l'ho ritrovata e resa più “stabile”.

Tutto questo per me non sarebbe stato possibile senza l’aiuto esterno di un professionista, però sono curiosa di sentire anche la vostra.

Creativi dispersivi all’ascolto, che rapporto avete con la vostra creatività?