Dismenorrea: un problema da non sottovalutare

Dismenorrea: un problema da non sottovalutare

Studio di Gloria Ravegnini


Ricerctrice a tempo determinato presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, Università di Bologna.

Dismenorrea: un problema da non sottovalutare

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino all'80-90% delle donne sperimenta dolori mestruali, una condizione spesso sottovalutata, ma che può seriamente compromettere la qualità della vita. La dismenorrea, in particolare, richiede attenzione e consapevolezza. Scopriamo insieme quali opzioni farmacologiche possono aiutarci.

Cos'è la dismenorrea?

Il termine dismenorrea si riferisce ai dolori associati al ciclo mestruale. Si tratta di crampi addominali causati da contrazioni uterine, influenzate dal rilascio di prostaglandine. I sintomi normalmente si manifestano prima e/o dopo l’inizio delle mestruazioni, raggiungendo un picco circa 24 ore dopo l’inizio del flusso e durando generalmente tra 24 e 48 ore. A questi dolori si associano frequentemente cefalea, nausea, vomito, mal di schiena, e disturbi gastrointestinali come diarrea o stipsi.

Dismenorrea primaria e secondaria

La dismenorrea si distingue in primaria e secondaria. La prima non presenta cause specifiche, mentre la seconda è legata a patologie dell'apparato riproduttivo, come fibromi, infezioni o endometriosi.

Chi ne soffre?

Questa condizione colpisce prevalentemente le ragazze sotto i 20 anni, in particolare quelle fumatrici, con flussi mestruali abbondanti o irregolari e donne senza figli. È interessante notare che il rischio aumenta se la madre ha sofferto della stessa patologia.

Quando usare i farmaci?

La scelta del trattamento dipende dalla tipologia di dismenorrea. L'obiettivo principale è ridurre il dolore, inibendo la produzione di prostaglandine. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono tra le opzioni più utilizzate e comprendono principi attivi come ibuprofene e naprossene, efficaci in circa il 70% dei casi. È sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare qualsiasi terapia per valutare eventuali controindicazioni o allergie.

Opzioni alternative

Quando i FANS non sono sufficienti, i medici possono prescrivere contraccettivi orali estroprogestinici a basse dosi per inibire l'ovulazione, con un’efficacia che si aggira intorno al 65%. In alternativa, si possono considerare terapie ormonali a base di progestinici o dispositivi intrauterini.

Trattamenti non farmacologici

La terapia farmacologica può essere affiancata da modifiche dello stile di vita, come una dieta equilibrata, l’abbandono del fumo e un regolare esercizio fisico. L'applicazione di calore locale, l'assunzione di integratori di calcio e magnesio, e massaggi sul basso ventre sono pratiche che possono contribuire ad alleviare i sintomi.

Approccio alla dismenorrea secondaria

La dismenorrea secondaria richiede un approccio mirato, poiché la terapia deve essere specifica per la causa sottostante. In caso di infezioni, possono essere prescritti antibiotici; se ci sono malformazioni o ostruzioni, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Conclusione

In caso di dismenorrea, è fondamentale comprendere le cause alla base del dolore per scegliere il trattamento più efficace. Rivolgersi a un medico specialista è essenziale: una valutazione accurata attraverso visite e diagnosi consentirà di identificare le cause e di individuare la terapia più appropriata. Non sottovalutiamo mai il potere di una consulenza medica: la salute è il nostro bene più prezioso.

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